Chapter 3

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La porta si aprì, mostrando quel fantastico ragazzo con gli occhi rossi e i capelli scompigliati: probabilmente aveva pianto.

«Leah...»

«Paulo...»

«Vi lascio soli...ti aspetto in macchina Leah..» Disse Morata andando via.

«Vieni, entra.» Mi fece accomodare sul divano.

«Come mai sei tornata?» Mi chiese.

«Alvaro mi ha portata qui e ho visto come sei...»

«Come sono? In che senso?»

«Hai gli occhi rossi Paulo. Hai pianto?»

«No, sto bene.»

«Che è successo? Come mai Antonella non è qui?»

«Ci ho litigato.»

Mi alzai e gli presi il volto fra le mie mani, accarezzandogli le guance con i pollici.

«Non ti meriti questo Paulino, non voglio che tu stia male. Non lo volevo prima, non lo voglio adesso e non lo vorrò mai.»

«Allora torna da me.»

Mi girai e andai alla finestra.

«Non posso, potrei essere in pericolo e potresti esserlo anche tu.»

«Spiegami allora cazzo!»

«È che è un grandissimo problema e...»

«Il bambino non è il mio!» Mi interruppe.

Mi girai di scatto di nuovo verso di lui.

«Quale bambino?» Chiesi.

«Quello con Antonella; non è il mio.»

«E perché non me lo hai detto subito?»

«Pensavo che tu lo sapessi e che non fosse una cosa poi così importante.»

«La è! Paulo, ascolta, io appena sono uscita dal carcere sono venuta da te...è stata la prima cosa che ho fatto. Tutti erano venuti a trovarmi appena sono uscita, ma tu non c'eri. Quando sono venuta a Torino, più precisamente a casa tua, ti ho visto con Antonella e stavi ridendo.»

«Cosa c'entra?»

«Vuol dire che eri felice.» Abbassai lo sguardo.

«Sorridere per 5 minuti non vuol dire essere felici.»

Si avvicinò per baciarmi, ma poi si allontanò di nuovo.

«Cosa mi stavi dicendo riguardo a quel grandissimo problema?»

«Mia sorella...cioè per la verità la mia gemella!»

«Si ho sentito, ma che c'entra?»

«Lei dice che ti conosce, che ti ha conosciuto ai tempi dell'Instituto. Ti ricordi di una certa Christa?»

«Si, mi ricordo di lei.»

«È diventata una psicopatica malata di mente! Quando sono venuta via, dopo aver parlato con lei, mi ha detto che tornerà...ho paura Paulo!»

«Non ti farà del male finché ci sarò io qui con te.»

Si avvicinò di nuovo e stavolta mi baciò.
I nostri corpi così vicini, le sue labbra che sfioravano delicatamente le mie...ne avevo bisogno.

«Leah Allegri vuoi tornare insieme a me proprio come qualche anno fa?»

Sospirai e appoggiai la mia fronte sulla sua. Non potevo dire di no...non ci sarei mai riuscita, avevo bisogno di lui.

He saved me ↠sequel of 21 grammi di felicità •Paulo Dybala•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora