- Nolan! Nolan svegliati! - esclamò Lenx.
Improvvisamente Nolan riaprì gli occhi, e la prima cosa che assaporò fu la libertà: libertà dal dolore, dall'angoscia, dalla preoccupazione per Lenx, ma soprattutto libertà dal buio: brillava all'orizzonte un sole pallido, lontano ma comunque splendido.
Strinse il braccio di Lenx, pieno di sollievo ed eccitazione. Non riusciva a mettere ordine nella sua mente traboccante di dubbi e domande, così si limitò a sussurrare: - Come stai? –
Lenx sgranò gli occhi: - Come sto? Sono io che dovrei chiedertelo... che cosa ti è successo in faccia? –
Il ragazzo si toccò la guancia, ma subito ritrasse la mano, sentendo un incendio venire appiccato al contatto con la pelle. Osservò le dita della mano, notando uno strano liquido giallastro ed urticante. Si pulì la mano sugli abiti, sconvolto. - È stato il mostro. Mi ha colpito con questo liquido quando stavo fuggendo. Probabilmente è stato questo a farmi svenire... hai qualcosa per toglierlo? –
Nolan fece per mettersi in piedi, ma Lenx lo bloccò, impededendogli di rialzarsi da terra: - No, fermo. Resta qui. –
Nolan obbedì, osservando il contadino avvicinarsi con cautela al cavallo poco lontano, tranquillizzarlo con qualche carezza e poi frugare fra le borse. Estrasse una piccola boccetta, che Nolan subitò riconobbe: Ninfhartek. Lenx la stappò, versandone un po' su un panno pulito, poi la avvicinò alla guancia di Nolan. Il ragazzo si ritrasse quasi inconsciamente, sentendo la ferita procuratagli dal mostro infiammarsi come un vero e proprio incendio.
– Sta fermo, o non potrò disinfettarla. – lo richiamò Lenx. Nolan si costrinse a rimanere immobile il tempo che bastò a Lenx per ripulire la ferita con la Ninfhartek. Quando Lenx ebbe finito e si allontanò, Nolan si toccò leggermente la guancia, scoprendo con sorpresa che ora non bruciava quasi più. – Ma come hai fatto? – esclamò il ragazzo, meravigliato dell'improvviso cambiamento.
- La Ninfhartek ha poteri curativi, ricordi? – rispose Lenx, riponendola fra i bagagli. – Piuttosto, qui c'è qualcun altro con dei poteri a dir poco stupefacenti, o sbaglio? –
Nolan si alzò in piedi, confuso. – Ma di cosa stai parlando? –
- Ragazzo, perché non mi hai detto di essere un veggente? –
- Un cosa? –
- Hai sentito l'arrivo del mostro, o sbaglio? – ribattè Lenx, deciso a saperne di più su qualcosa che neppure Nolan capiva.
- Non l'ho solo sentito... - disse Nolan, toccandosi il petto, che fino a pochi istanti prima bruciava di dolore. – L'ho anche visto. –
- E non hai detto nulla? – fece Lenx, dal tono quasi irritato.
- Ci ho provato, ma il dolore me lo ha impedito... -
- Non intendevo questo. – lo itnerruppe Lenx. – Non mi hai detto di essere un veggente... –
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Atlas - Libro primo del ciclo degli eroi - Leggenda delle cronache di Kyia
FantasyCoraggio, lealtà e magia: queste le armi degli eroi. Segreti, inganni e malvagità: queste le armi dei loro nemici. Libertà oppressa dal male, pace sconvolta dalla guerra, fedeltà e valore sostituiti dalla corruzione e dal...