Capitolo 8: ...Mille pericoli

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Poco prima che il sole scivolasse dietro alle montagne scure, una violenta tempesta di neve si abbattè sui due viaggiatori, costringendoli a cercare in fretta un riparo per la notte. L'unico che riuscirono a trovare era proprio a lato del sentiero, quindi notevolmente esposto ad eventuali attacchi improvvisi; e sebbene Lenx fosse assai restio ad accettarlo come riparo, alla fine la tormenta di neve, la stanchezza e l'arrivo della notte lo convinsero ad accontentarsi.

Cenarono in fretta, ma quella sera Lenx non riuscì a tenere sveglio il ragazzo a sufficienza per qualche esercizio di lotta. Il vento, il duro cammino e la continua lotta contro il freddo ed il terrore stavano lentamente prosciugando Nolan di ogni energia; così si addormentò non appena le coperte lo avvolsero nel loro tiepido abbraccio.

Neppure un secondo dopo, il contadino lo aveva già svegliato per il secondo turno di guardia. Nolan avrebbe voluto ignorare Lenx e tornare a dormire in pace, ma il miserabile aspetto del contadino lo costrinse a non farlo. Si mise seduto, appoggiando la schiena alla fredda parete di pietra ruvida, mise al suo fianco il bastone e si avvolse di nuovo nelle coperte, ascoltando lo spaventoso ululato del vento fuori dalla caverna. Il vento gelido penetrava fin sotto le coperte, ed il fuoco danzava con rapide scosse, come se fosse tormentato da degli incubi e si voltasse in ogni direzione per scacciarli. Il ragazzo non potè fare a meno di pensare a quanto lui e quel piccolo fuoco fossero simili: entrambi erano costretti a combattere da soli contro innumerevoli forze che non potevano vedere ma di cui percepivano l'opprimente presenza, consapevoli del fatto che se non si fossero difesi ad ogni costo sarebbero stati sconfitti.

La sua mente iniziò a vagare in corridoi bui e tortuosi, senza che Nolan potesse controllarla e riportarla nella realtà. Qualcosa, forse la stanchezza, forse la preoccupazione, forse il desiderio di qualcosa di irraggiungibile, lo costringeva a continuare ad immaginare, a guardare dentro la sua anima, a cercare qualcosa di estremamente importante ma di cui non conosceva a pieno la natura. Realtà ed immaginazione iniziarono a confondersi, in un modo che Nolan non aveva mai provato. Questo all'inizio generò in lui confusione, rabbia e smarrimento. Ma poi, una strana ed intensa sensazione si fece largo nel suo corpo, mutando improvvisamente il suo stato d'animo.

Nonostante fosse sommerso da un'infinità di pericoli, nonostante fuori ululasse il vento, nonostante il freddo rischiasse di ucciderlo, Nolan fu colto da una sensazione di indescrivibile piacere. Si sentiva al caldo, felice, sicuro, avvolto da uno scudo invisibile ma potente. Era come se quel viaggio, le domande, le paure e le preoccupazioni non lo avessero mai sfiorato. Si sentiva bene. Si sentiva così bene e così al sicuro che poteva concedersi un po' di riposo...

Spalancò gli occhi, e subito si accorse di essersi addormentato. Si guardò attorno, allontanando il torpore dalle gambe e temendo che fosse accaduto qualcosa durante il suo sonno improvviso ed indesiderato. Tuttavia, tutto era rimasto come prima: Lenx era ancora nel mondo dei sogni, Tesper nell'angolo a dormire, e il fuoco bruciava ancora. Tirò un sospiro di sollievo e cercò di rilassarsi, pur domandandosi come avesse fatto ad addormentarsi senza accorgersene, e soprattutto perché si fosse risvegliato così all'improvviso.

Stava per alzarsi per ravvivare il fuoco con gli ultimi rami rimasti, ma poi si immobilizzò. Delle voci provenivano dall'esterno della caverna. Il suono di voci rudi e profonde era un bisbiglio appena percettibile nella violenta tormenta, che però irrigidì completamente ogni arto del ragazzo, mozzandogli il respiro per la tensione.

Pensò di averle immaginate, forse per la spossatezza o la confusione. Ma poi le sentì di nuovo. Erano sempre più vicine, ora era anche udibile il debole rumore di passi attutiti dalla neve.

Che cosa doveva fare? Quella domanda martellava dolorosamente nella sua mente in balia del panico e dell'ansia. Cercò di calmare il battito del suo cuore e di ragionare. Una cosa era sicura: non avrebbe fatto nulla senza avere Lenx al suo fianco.

Atlas - Libro primo del ciclo degli eroi - Leggenda delle cronache di KyiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora