Capitolo 17: Rotta verso nord-ovest

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<< Note dell'autrice: non saltate questo capitolo. Alla fine vi aspettano delle immagini a sorpresa!  >>


Il sole dell'alba salutò Nolan e la Campagna Verde con la sua solita cordialità, limpido messaggero di tranquillità e compagnia. Nolan sorrise a quella immensa palla infuocata e si voltò a fissare il resto dei compagni, pronti per la marcia che in pochi giorni li avrebbe condotti alla Foresta della Sfinge.

Il solo pensiero di dirigersi verso un alleato che, per quanto misterioso, gli stava offrendo un così grande aiuto nel momento del massimo bisogno, lo riempiva di nuovo inestinguibile vigore. Altrettanto grande era però l'incredulità per la facilità con cui la loro fuga da Olpintir era avvenuta.

Fin da quando aveva iniziato a viaggiare con Lenx, aveva sempre trovato innumerevoli ostacoli sul proprio cammino. Ma ad Olpintir non era stato così. Forse, almeno questa volta, dopo tutti i mali che gli aveva procurato, la fortuna sembrava essere dalla sua parte.

Una volta calata la notte, la città di Olpintir, desolata e ben poco animata già di giorno, era definitivamente divenuta più tetra e più vuota che mai. A quel punto, seguendo il piano di fuga elaborato da Vultek, i due fratelli e Nolan non avevano fatto altro che attraversare la città nell'oscurità, tenendosi il più lontano possibile da ogni fonte di luce ed evitando di fare rumore. Lenx e Vultek li avevano preceduti, scortando Tesper e la maggior parte dei bagagli con disinvoltura e senza il timore di essere visti o sentiti.

Arrivati di fronte alla porta di ingresso di Olpintir, come Vultek aveva previsto, avevano trovato la strada ingombrata di travi di legno, puntelli ed attrezzi da lavoro. Il governatore aveva infatti ordinato di costruire tutt'attorno alla città una palizzata di legno che, per quanto fosse una misera protezione contro le armate di Stargen, avrebbe comunque rappresentato un ostacolo in più per i nemici ed un'apparente difesa per gli abitanti.

Vultek aveva previsto che il governatore, assai premuroso nei confronti dei suoi beni, avrebbe agito in quel modo. Dunque, aveva deciso di sfruttare questa situazione a vantaggio dei suoi segreti ospiti.

I due cugini avevano distratto con chiacchiere il guardiano della porta, lo stesso uomo scaltro e burbero che aveva accolto Nolan e Lenx la sera del loro arrivo ad Olpintir. Ma mentre il guardiano indagava sulle intenzioni dei due cugini, lamentandosi del denaro che aveva dovuto versare per contribuire alla guerra ed ostentando la sua miserevole condizione, i tre ragazzi si stavano muovendo fra le ombre. Portavano pochi bagagli sulle spalle, tenevano un passo lento e silenzioso, quindi le orecchie del guardiano non erano riuscite a percepire alcun rumore. Nemmeno i leggendari occhi di lince del guardiano di Olpintir erano riusciti ad individuare i tre fuggiaschi, nascosti nelle tenebre e dietro le travi di legno e i sacchi di pietre che occupavano la strada.

Il piano di Vultek era semplice ma efficace: Lenx e Vultek si sarebbero separati quella sera raccontando al guardiano che Nolan aveva preso parte alla compagnia diretta ad Hasolet. Nessuno, tranne i due cugini ed il guardiano, avrebbe mai saputo della chiamata alle armi del ragazzo, perchè nessuno lo aveva mai visto in città ed il guardiano se ne sarebbe dimenticato nel giro di quella notte.

Nessuno si sarebbe insospettito per la fuga di Nolan perché nessuno lo aveva mai visto né conosciuto, ma certamente dell'assenza di Erik e Nimea si sarebbero accorti presto amici ed autorità. A questo ci avrebbe pensato Elaina: il giorno seguente avrebbe sparso la voce che i due figli erano fuggiti nella notte per andare all'avventura. Così avrebbe giustificato l'assenza dei due figli, partiti in realtà per accompagnare Nolan e Lenx, e si sarebbe presto guadagnata il diritto di asilo presso la dimora del governatore, come il decreto di Cadon prevedeva. Probabilmente nessuno si sarebbe preoccupato di inseguire due ragazzi in fuga o in cerca di un'avventura; ma se anche il governatore avesse voluto disturbare le proprie milizie cittadine, non sarebbero certo riusciti a raggiungerli.

Atlas - Libro primo del ciclo degli eroi - Leggenda delle cronache di KyiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora