Atlas - Libro primo del ciclo degli eroi - Leggenda delle cronache di Kyia

Capitolo 21: Cuore e mente

Handros iniziò subito a presentare le informazioni principali sulla magia, dichiarando: - La Magia è la forza che governa il nostro mondo da tempo incalcolabile. Il suo inestinguibile potere mantiene il mondo nell'equilibrio che accompagna l'esistenza di Kyia fin dai tempi dei Riga. Ma la Magia non si manifesta mai totalmente nel mondo: essa sceglie alcun esseri come suoi custodi, rendendoli in grado di esercitare parte del suo potere nel mondo ed eseguire la sua volontà, ovvero mantenere l'equilibrio di cui ti ho già parlato. È dunque questo il compito dei maghi: fare la propria parte, anche se in modi diversi, per contribuire alla preservazione del nostro mondo con il potere che la Magia ha donato loro. Ci sono domande? -

Nolan scosse la testa, troppo affascinato dalla bellezza di quelle parole per osar parlare.

- Benissimo. - continuò Handros. - La magia però non è solo un bene. Come tutte le cose di questo mondo, è un'arma a doppio taglio, perché può essere sia salvezza che rovina.

Può essere salvezza, perché conferisce grandi ed utili abilità a coloro che la praticano con cura, e dai suoi benefici possono trarne vantaggio in molti.

Tuttavia, la magia può essere anche rovina. È rovina per tutti coloro che sono afflitti dai maghi che hanno reso distruttivo, invece che produttivo, il dono della magia; ma rovina anche per coloro che non la desiderano. Un mago infatti può dimenticarsi della propria magia e smettere di usarla, anche se è molto doloroso, ma non potrà mai liberarsene totalmente, se non con la morte.

Inoltre, la magia non è rovina solo per coloro che non la vogliono, ma anche per coloro che la vogliono troppo. La magia è un dono, ma per esercitarla c'è bisogno di energia. Questo è molto importante: mentre la Magia è una forza di infinito potere, il corpo dei maghi non è sufficiente per accoglierla nella sua totalità. Osare fare incantesimi troppo potenti per ciò a cui si è abituati o che superino i limiti delle proprie forze equivale al prosciugarsi tutta l'energia vitale, fino ad uccidersi. -

- Stai dicendo, quindi, che si può morire per mano della propria magia? - domandò Nolan, alquanto terrorizzato.

- Purtroppo sì. - ammise Handros. - Ma questo può essere evitato con esercizio e prudenza, Nolan, non ti spaventare. -

Nolan annuì leggeremente, fingendo che le parole di Handros lo avessero rassicurato.

- Inoltre, - continuò Handros, - se, come ti ho detto, la Magia utilizza i maghi come mezzi per diffondersi nel mondo, dentro al corpo dei maghi deve esserci un posto dove essa risiede. Ma dove? Essa ha non una, ma due sedi dentro al corpo dei maghi, e soltanto colpendo una di queste due parti si può distruggere la magia di un altro mago, uccidendolo. La magia si trova, nel tuo corpo come in quello di qualunque altro mago, in cuore e mente. -

- Cuore e mente? - ripetè Nolan.

- Sì. Il cuore è il punto di origine del tuo potere, delle tue emozioni, delle tue paure e dei tuoi presentimenti, l'anima stessa della tua magia. La mente è il braccio destro del cuore, il mezzo con il quale la magia del cuore può essere sprigionata e in parte controllata; ma soprattutto è la sede dei tuoi ricordi, dei tuoi segreti, delle tue ambizioni e di tutte le tue nozioni sulla magia, senza cui il cuore non può lavorare.

Un mago possiede la magia, la vera magia, solo se cuore e mente collaborano. Altrimenti, la magia non si manifesterà mai veramente: rimarrà solo una presenza per lo più nascosta ed incompleta. Resterà solo magia spontenea. -

- Io in questo momento ho la magia spontanea, allora? - chiese Nolan.

- Sì. Non possiedi ancora tutte le conoscenze magiche che ti servono per esercitare un vero potere. Ma soprattutto, ti manca ciò che permette a cuore e mente di mettersi in collegamento, di collaborare e di produrre la magia. -