Sesto Capitolo

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Erano passate due settimane, da quando Niall si era trasferito insieme ad Harry a Doncaster, queste due settimane erano completamente volate, tra il collage, e i corsi pomeridiani di musica e la sere passate davanti alla tv con Harry e Elisabeth, che aveva perso la condizione  del tempo. Ma nonostante questo in due settimane non aveva mai smesso di pensare a Hilary, a quella ragazza conosciuta in modo strano alla festa e poi mai più vista. Spesso si chiedeva se l'avrebbe rivista, ma non sapeva dove cercare ne a chi chiedere, sospirò per poi prendere la chitarra della fodera e posizionarla sulle gambe. La musica lo aveva letteralmente salvato sembra strano da dire, a volte sembra difficile capire come un qualcosa di astratto possa salvarti, ma molto spesso sono le cose astratte e sconosciute che ti salvano all'improvviso nel momento un cui tu pensi che non c'è più nulla da fare. Niall aveva  quattro anni quando per la prima volta inizio a creare qualche suono soave, da li la chitarra divenne la sua migliore amica, per lui aveva un'anima propria un'identità che si rivelava sola a lui, da li sono diventati inseparabili. All'età di otto anni capi che da grande avrebbe fatto il musicista, nessuno in famiglia sembrava appoggiarlo, tutti lo credevano un sognatore o un sogno di un bambino di otto anni, perché si sa quando si è piccoli si tende a sognare ad occhi aperti e se ti chiedono cosa vuoi fare da grande rispondono i lavori più assurdi. Ma non è il caso di Niall, lui aveva speso tutti i suoi risparmi per immergersi in questa avventura e si era promesso che sarebbe tornato a casa vincitore.
Sorrisi per la sensazione di casa che provava ogni volta che iniziava a toccare le corde della chitarra, aveva già composto delle melodie e anche delle canzoni, ma si vergognava a cantare in pubblico per questo si limitava a suonare. Anche se Harry, l'unico ad averlo sentito cantare, gli aveva detto che aveva una voce che avrebbe fatto strada, lui continuava ad essere dubbioso e mettere da parte questa possibilità. Ma il momento in cui la musica l'ha veramente salvato è stato quando ha perso suo nonno, era appena tornato da scuola tutto entusiasta per l'ottimo voto preso in matematica, il nonno era la figura più vicina a un padre che aveva era l'unico che aveva sempre creduto in lui e che lo aveva spronato a fare musica, diceva sempre "Figliolo un giorno la tua musica arriverà in paradiso, e io potrò vantarmi con tutti, perché tu sei mio nipote." Niall aveva appena dieci anni, quando successe torno a casa con un sorriso enorme stampato sul viso e quella sua risata contagiosa, ma capi subito che c'era qualcosa che non andava, capi subito che era successo qualcosa al suo nonno, e ne ebbe la conferma quando sua madre gli diede una lettera dicendogli
"La scritta tuo nonno, prima di lasciarci, ha detto che è per te, e che devi portarla sempre con te." Niall scoppio in lacrime e strinse la lettera tra le mani, per poi chiudersi in camera e aprirla.
"Nipote mio, purtroppo sento la mia fine vicina, ma non ho paura e sai perché? Perché sento già la tua musica che mi accompagna, rivivo ogni giorno di te con la chitarra, di te che tutto emozionato mi facevi ascoltare qualche nota nuova o qualche nuova parolina che volevo aggiungere alla tua canzone. Non ho paura perché tu mi accompagnerai sempre, anche in questo viaggio, sei stato come un figlio per me, e perdonami se a volte sono stato duro con te, ma era per il tuo bene. Niall promettimi che non lascerai la musica, promettimi che seguirai il tuo sogno non ascoltare nessuno, questo è il tuo futuro inseguilo. Sarò sempre fiero di te piccolo.
Ah dimenticavo, la melodia più bella che mi porterò dentro il mio cuore? La tua risata.
Quella non ha spartiti ne note, quella è solo tua, e fanne la tua arma migliore.
Tuo Nonno."
Da li è cambiato tutto, ha iniziato a seguire corsi pomeridiani di chitarra, aveva iniziato a suonare nella banda della scuola e nei musical, aveva iniziato a inseguire il suo sogno, la musica l'ha sempre aiutato, c'è stata sempre senza chiedere nulla, per questo non può tornare a casa perdente, deve vincere per la musica, e per suo nonno, ma sopratutto per se stesso.
"Scusa è occupato?"
Niall si risvegliò dai suoi ricordi e guardo la ragazza, per poi bloccarsi "Hilary.."disse sorridendo, Hilary lo guardo sorpresa lo aveva notato già alle lezioni precedenti ma non aveva mai avuto il coraggio di avvicinarsi dopo la festa, aveva sperato per giorni di incontrarlo ma niente ed ora ecco qui e lui si ricordava anche di lei, sorrise sedendosi.
"Niall, ti ricordi di me.."
"Non dimentico le belle ragazze sai?" rispose facendo l'occhiolino
"Grazie, e io non dimentico degli occhi così perfetti.."disse arrossendo
"Trovo che i miei occhi siano l'unica cosa ordinata di me stessa" rispose il biondino, guardandola la trovava ancora più bella dell'ultima volta.
"Ordinata?"
"Beh si, sono l'unica parte del mio corpo che non cambierei e che non mi crea confusione con me stesso.."rispose passandosi una mano nei capelli
"Io credo che non ci sia nulla da cambiare in te.." disse Hilary per poi prendere la sua chitarra e seguire la lezione appena iniziata. Niall sorrise guardandola, avrebbe voluto dire lo stesso di lei, ma gli mancavano le parole.
"Finita la lezione hai da fare?" disse sussurrando
"Ci stai forse provando biondino?" rispose Hilary ridendo piano
"Mh..forse..cioccolata insieme?" propose Niall, incrociando le dita con la mano libera
"Ci sto! Ma solo se è con la panna!" disse sorridendo
"Ci sarà sicuramente" rispose Niall per poi dedicarsi alla lezione con un sorriso a trentadue denti.

Legame  Indescrivibile  ~Larry Stylinson~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora