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"Mia piccola Lottie
So che sei spaventata e confusa e molto probabilmente penserai di essere sola al mondo, ma non è così.
Prima di tutto, però, partiamo dall'inizio.

Io, Adam Pearl, Capitano della decima flotta della marina inglese, sono a conoscenza di alcune cose che metteranno in cattiva luce alcuni componenti importanti della marina stessa.

Devi sapere, piccola mia, che non tutti quelli che dicono di volerci proteggere dicono la verità. Anche all'interno di istituzioni contro il crimine, come la marina, c'è gente corrotta e io per cinque lunghi anni ho cercato di combattere contro tutto ciò, ma se leggi queste parole, allora non ci sono riuscito.
Vorrei che tu bimba mia, potessi terminare il compito che io ho iniziato, ma che non sono riuscito a portare a compimento.
Non voglio che tu corra questo rischio subito, sarebbe troppo azzardato perfino per una ragazza sveglia come te.

Devi sparire per un pò, facendo perdere le tue tracce. Quando tutta questa storia si sarà sgonfiata almeno un pò, e avranno abbassato la guardia, allora potrai tornare sui miei passi e finalmente capire.

I documenti con tutte le mie ricerche sono custoditi in un luogo sicuro e poco sospetto.
Quando sarà il tempo, voglio che tu torni nella tua terra natia, che vada a casa del tuo insegnante di difesa e chieda espressamente dei documenti n° 21173206 .
Li sono raccolti tutti i miei appunti.

Sei una ragazza intelligente, sono sicuro che riuscirai a risolvere questo caso e a fare giustizia, non solo per me e tua madre, ma anche per tutte quelle persone che assieme a noi volevano la verità e sono morte cercandola.

Non preoccuparti.
Non sei sola.

Ora è il momento per me di dirti la verità.

Devi sapere, che tanti anni fa, quando tu eri appena nata, incontrai un ragazzino. Aveva non più di otto anni e stava per morire.
Era stato abbandonato dal mondo e pure da se stesso.
Non so cosa mi convinse ad aiutarlo, ma qualcosa mi disse che era la cosa giusta da fare.
Nonostante le continue critiche di tua madre, gli diedi una mano a salvarsi, ad accettarsi e lo affidai ad alcuni amici marinai.
Questo ragazzo divenne grande e all'età di quindici anni, prese il mare per non tornare più.
Era sempre stato uno spirito libero e io non mi opposi, ne cercai di fargli cambiare idea. Sapevo che era inutile.
Ora quello stesso ragazzo è temuto in tutto il mondo. Il suo nome è Alexander Law, conosciuto in tutti i mari come il terribile capitano Black Law.
Nonostante ciò io non mi sono mai pentito della mia scelta perché credo in lui.
Non lasciarti intimorire dalle voci che corrono, non sempre sono vere. Non è spietato e gelido come tutti pensano, ma segue una sua ferrea giustizia, che applica forse in modo troppo tassativo, ma in fondo ha un cuore ed è assolutamente fedele.

Per tutta la stima che ho di lui e sperando che tu riesca ad averne altrettanta, ti lascio nelle sue mani.
Che possa proteggerti e aiutarti in questo arduo compito.

Apri il tuo cuore Charlotte Olive Pearl e non lasciarti abbattere dalle difficoltà.
Tu sei più forte di loro.
Tu puoi farcela.

Impara a fidarti delle persone che meritano la tua fiducia.
Impara a vivere.

Io e tua madre ti vogliamo tanto bene e rimarremo per sempre nel tuo cuore perché sei la nostra piccola perla rara.

Buona fortuna

Papà e Mamma"

Avevo riletto quella lettera così tante volte, che ormai sapevo ogni parola a memoria.
E come ogni volta trattenevo le lacrime. Non potevo e non dovevo piangere.
Come aveva scritto mio padre, dovevo essere forte e lottare.

Su una cosa si sbagliava terribilmente però: io ero veramente sola.

Non volevo fidarmi di Law, per quanto mio padre mi avesse mandato da lui in buona fede. In sua presenza mi sentivo a disagio, non che fossi l'unica. Emanava una strana aura di forza a potere che metteva in soggezione.
Non sapevo spiegare come facesse, ma bastava la sua sola presenza per zittire tutti, e bastava una sola parola per far si che tutti pendessero dalle sue labbra.

Era un abile ammaliatore, questo glielo concedevo.

Avevo finito il pasto che il capitano mi aveva fatto portare da un mozzo, assieme a due vestiti di cambio che indossai volentieri.
Erano un paio di pantaloni scuri, con una camicia verde come i miei occhi, erano leggermente larghi ma me li sarei fatti andare bene. Ai piedi un paio di scarponi di qualche numero in più.
Raccolsi i capelli e li nascosi sotto un cappello, per poi uscire dalla stanza. Era tardi, ma molti marinai erano ancora in cambusa a bere, cantare e scherzare.
Io mi portai sul ponte, per poi salire sul castello di prua e affaciarmi alla balaustra. Il vento mi colpiva il viso e la luce della luna rischiarava di poco le acqua scure e profonde dell'oceano.
Non avevo mai avuto paura del mare, anzi ne avevo un reverenziale rispetto. Mi era sempre piaciuto immaginare cosa ci fosse nei fondali marini, non conoscendo però la risposta.
A casa non mi era permesso di leggere certi tipi di libri che avrebbero potuto alimentare la mia fantasia su viaggi al di fuori dell'Inghilterra.

Mi tolsi il cappello, lasciando che i capelli venissero mossi dal vento fresco.
Per un attimo mi sentii libera e inizia a canticchiare e a ballare con la luna come spettatrice.
Mi ero concesso un momento di felicità in mezzo a tutto quel dolore.
Mi fermai e portai il naso verso il cielo.
Le stelle brillavano tranquille, vegliando il nostro cammino.
Non ero mai stata brava in astonomia anzi non ne sapevo quasi nulla, ma mi affascinavano.

Dei passi mi risvegliarono dai miei sogni ad occhi aperto.

<<Quella è la stella del nord, mia cara.>>

Alexander puntò l'indice verso la stella più luminosa che io avessi mai visto. Rimasi un attimo a guardarla per poi spostare lo sguardo su di lui.
Mi sorrise, ma io non ricambiai.

<<ti vedo triste. Posso fare qualcosa per te?>>

<<potevate pensarci prima di rapirmi.>>

Risposi con la mia solita sfacciataggine.

<<oh, ma io non ti ho rapita, ti ho salvata.>>

<<contro la mia volontà. Questo è a tutti gli effetti un rapimento Sir.>>

Lui sbuffò spazientito.

<< ti piacerà stare su questa nave. Qua siamo tutti una famiglia, devi solo farci l'abitudine.>>

Così dicendo se ne andò di nuovo lasciandomi sola.
Mi sarei mai abituata a quella vita così diversa dalla mia?

Buongirno
Un capitolo un pò strano in realtà. Un pò triste, ma non tutti i rapporti sono rose e fiori. Migliorerà questo stato? Oppure non ci sarà alcun modo in cui due mondi così diversi si possano incontrare?

Io sono sempre più stanca e malandata,  ma ormai siamo ad agosto, credo sia pure normale per chi fa la stagione estiva.
Auguro un buon ferragosto a tutti, tranne che a me, visto che lavoro. Ciao ciao

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Black Law:la leggenda dei sette mariDove le storie prendono vita. Scoprilo ora