Quando Charlotte riaprì gli occhi era ormai l'ora del tramonto.
La sua pelle si era leggermente arrossata, ma sapeva bene che il giorno dopo si sarebbe trasformata in una leggere abbronzatura.
Sicuramente nelle cucine si stavano dando da fare per preparare la cena così, scese ai piani inferiori per dare una mano.
Il cuoco Anthony la mise a pelare le patate. Ci mise molto di più di quanto non avrebbe fatto Jerome, l'aiuto cuoco, ma fu soddisfatta comunque del risultato.
Era solo il suo primo giorno di lavoro, ma non se l'era cavata poi così male.
Quando fu tutto pronto e i pirati furono tutti a tavola, lei come al solito si avviò verso un angolo isolato del tavolo.
Stava per sedersi quando Edward attirò la sua attenzione e le chiese di cenare di fianco a lui, in mezzo a tutti gli altri.
Si sentiva un pò osservata, ma probabilmente era solo la sua immaginazione.
Quella sera, mentre mangiava, si accorse di un particolare: il capitano Alexander aveva la tendenza a non mangiare con loro quasi mai e si chiese cosa lo spingesse ad essere così solitario.<<Edward>>
Cercò di attirare l'attenzione del ragazzo che ora la guardava
<<come mai il capitano non è quasi mai presente?>>
<<lui preferisce rinchiudersi nel suo studio, soprattutto all'ora di pranzo. Ma la cena la passa quasi sempre con noi. È un tipo molto introverso e soprattutto curioso. Gli piace studiare qualsiasi materia ed è pure molto intelligente.>>
Sorrise a quella scoperta. Il temibile Black Law era un topo da biblioteca.
Nemmeno finito di pensarlo che il capitano fece la sua apparizione nella stanza, portando tutti a salutarlo almeno con un cenno di capo, in segno di rispetto.Di solito la ciurma rimaneva fin troppo dopo l'ora di cena, a bere e a giocare a carte, ma lei non era tipo per nessuno dei due così si rintanò nella sua stanza.
Se solo avesse avuto qualcosa da leggere si sarebbe sicuramente annoiata meno.
Decise quindi di rifare il giro della nave per memorizzare ogni luogo. Ad un certo punto si ritrovò nella stiva polverosa. In mezzo a tutto l'ammasso di roba che tenevano li, in un angolo, intravide un piccolo pianoforte a muro.
Era semplicissimo e probabilmente molto vecchio, con i tasti ingialliti dal tempo. Ne provò uno e si stupì di sentirlo suonare armonioso e non stonato come avrebbe dovuto essere.Si guardò attorno per controllare che nessuno fosse nei paraggi, anche se sapeva bene che era tutti a bere rhum in cambusa. Si sedette sullo sgabello di fronte al piano e iniziò a suonarlo. All'inizio compose solo qualche nota alla rinfusa, un paio di scale e qualche motivetto, giusto per riscaldarsi.
Aveva studiato pianoforte e canto da piccola, ma mentre ogni tanto le capitava di canticchiare, il piano non lo toccava da diversi anni.Visto il luogo in cui si trovava fu ispirata a suonare una canzone pirata che gli aveva insegnato di nascosto Sir Green, il suo insegnante di musica.
Si intitolava "Bink's sake".
Il sake, da quel che gli avevano raccontato, era un liquore occidentale, ma la canzone veniva cantata da tutti i pirati del mondo un pò come un inno.
Iniziò non solo a suonarla ma anche a canticchiarla."Yohohoho, yohohohoo
Yohohoho, yohohohoo
Yohohoho, yohohohoo
Yohohoho, yohohohoo
Maiking a delivery
Bringing it across the sea
Bink's Sake in the hold
as we sails through the breeze.
Far across the eye can see
The sun is shining merrily
As the bird fly in the sky
As they sing out with glee
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Black Law:la leggenda dei sette mari
FantasiIl pirata Alexander John Law, conosciuto in tutto il mondo con il nome di Black Law ,aveva tutto quello che un pirata poteva desiderare:soldi, fama, una nave bellissima , una ciurma fedele e tutte le donne ai suoi piedi. Ma aveva il peso del suo pas...