Capitolo 17

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"Fanculo il lunedì e tutte le persone che fingono di essere felici la mattina" dice Jack davanti alla caffetteria della scuola.

Indossa un paio di occhiali da sole che dicono "lasciatemi stare" il cappuccio della sua felpa nera è tirato su e gli copre parte nella massa di capelli scompigliati e il suo cappuccio dice "fanculo non parlatemi" e per coronare il suo stile ha un caffè tra le mani che indica il suo sonno.

"Hai fatto le ore piccole Jack?" Chiedo io mentre mangio la mia ciambella
"Si, è tutta colpa di Nina, era irrefrenabile" dice lui appoggiando la testa sul tavolo e facendo dei borbotti esasperati che mi provocano una risata.

"Smettila di ridere, ti sento e mi dai fastidio" cerco di trattenermi e mangio in silenzio.

"White" un urlo mi fa sussultare e fa innervosire Jack
"Cazzo vuoi Tompson?" Chiede Jack alzando la testa e guardando il biondo alle mie spalle
"È così che si parla con il tuo capitano? Hai una signorina al tuo cospetto non dovresti parlare in questo modo" dice lui sedendosi al mio fianco e lasciandomi un leggero bacio sulla guancia a cui io rispondo con un sorriso imbarazzato.

"Quale signorina? Io vedo solo Rebecca" dice lui sfottendomi e in risposta gli tiro un calcio nello stinco che lo fa sussultare.
"Sembra che ti abbiano investito, sei un uno stato pietoso" dice Mark circondandomi con un braccio le spalle e tirandomi verso di lui e il suo profumo di colonia mi perfora le narici.

"Oh cazzo, mi sono appena ricordato che ti detesto e che non riesco neanche a guardarti senza avere un conato di vomito, addio Tompson" dice Jack prima di alzarsi scocciato ed andarsene.

"Sempre il solito" dico io irritata dal comportamento immaturo di Jack
"Tranquilla Becky è sempre stato uno stronzo" dice lui

"Allora come é andato il tuo weekend?" Chiede girandosi verso di me e fissandomi con un sorriso in volto
"Beh, in verità non ho fatto molto, dunque un po noioso" dico alzando le spalle
"Si pure il mio, devo studiare tantissimo per entrare al college" dice lui
"Dove vuoi andare l'anno prossimo?" Chiedo curiosa
"Sto tentando di entrare alla Brown, voglio diventare un insegnante da grande e quella scuola sarebbe perfetta" dice lui passandosi una mano tra i capelli

"Non sapevo volessi diventare un insegnante" dico io
"Beh, io sono piuttosto bravo in inglese e vorrei specializzarmi" dice e io me lo immagino come insegnante simpatico e dolce con i suoi alunni.
"Si, ti vedo proprio a fare l'insegnante" dico incrociando le gambe
"E tu? Cosa vuoi fare da grande?" Chiede facendo spuntare delle dolci fossette agli angoli della bocca

"Emh, sin da piccola sogno di diventare una veterinaria" dico abbassando lo sguardo
"È fantastico, ti piacciono gli animali dunque?"
"Si, li adoro" dico sorridendo

"Dovresti allora venire a casa di mia nonna, ha un paio di cavalli" dice entusiasta
"Serio?" Chiedo io illuminandomi
"Si,una tenuta in campagna dove mio nonno alleva cavalli"

Lo abbraccio come una bambina esaltata davanti al suo nuovo giocattolo e lui ridendo ricambi l'abbraccio.

"Veronica odiava i cavalli e la campagna dunque mi stupisce questo tuo entusiasmo" mi stacco dall'abbraccio e mi sistemo i capelli
"Beh io sono totalmente diversa da lei"

How I Became The Popular GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora