Capitolo 14

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Cosa è veramente il panico?

Questa domanda me la sono ripetuta per almeno due ore, il panico è quando c'è una sparatoria in mezzo alla strada, c'è il panico quando la gente comincia a urlare e piangere per la paura, panico è quando arrivi in classe e ti avvertono che c'è un test a sorpresa, panico è quando il tuo attore preferito è in città e tu non sai come raggiungerlo, panico è quando muore il tuo personaggio preferito in una storia.

Beh, credo che il concetto di panico vada rivisto perché io adesso ho una fottuta crisi di panico e niente di quello che ho detto prima sta succedendo.

Okay, forse un appuntamento non è la fine del mondo, ma fatemelo dire uscire con Mark Tompson e rischiare di mandare tutto all'aria è la fine del mondo.

Da due ore sto andando avanti e indietro per la mia cabina armadio cercando di calmarmi e trovare qualcosa da mettermi, qualcosa che faccia pensare a Mark "oddio questa ragazza è fottutamente carina" e non "sto uscendo con una barbona o con una mendicante?".

Ho chiamato almeno nove volte Zoe e dieci Cece e tutte due dopo la quinta chiamata hanno smesso di rispondere, peggio per loro quando mi sposerò con Mark no saranno le mie damigelle.

Rebecca concentrati non sognare ad occhi aperti per una buona volta.

Sono quasi le quattro e Mark passa a prendermi alle quattro e mezza, devo ancora truccarmi vestirmi e pettinarmi, sono fottuta.

Prendo un lungo respiro e comincio a vestirmi come mi ha consigliato Zoe ovvero jeans skinny a vita alta che secondo lei mi fanno il culo stupendo, e sopra un maglioncino color cipria che arriva poco sopra l'ombelico.

Per i capelli seguo i consigli di Cece ovvero legarli in una coda così che si possa vedere meglio il mio volto e in più Kyle ha detto che i ragazzi adorano poter vedere gli occhi alle ragazze e i capelli sciolti a volte non lo permettono.

Okay manca solo il trucco e dieci minuti, posso farcela.

Mi trucco leggermente gli occhi con un po di matita ma purtroppo mi chiamo Rebecca e non Giotto dunque cerco di tracciare la linea dritta almeno venti volte prima di riuscirci.

Fatto.

Vado allo specchio e incredibile da crederci sembro una ragazza carina, anzi potrei quei dire che sembro sexy, okay forse mi sto allargando un po troppo però non mi dispiace questa nuova me.

"Volpetta, sei uno spettacolo" dice mio papà appoggiato allo stipite
"Oh grazie papi" dico io sorridendo
"Anche se ti preferisco vestita normalmente, e poi questa maglietta non è un po troppo corta, e il trucco un po troppo esagerato"

Oddio no.

"Papà papà, fermo non andare oltre, tranquillo mi copro prima di uscire e poi non sono nuda ne truccata come un clown" dico io e prima che possa aggiungere quanta fatica mi sia costata truccarmi  il campanello suona.

Merda.

"È lui" urlo e scendo le scale praticamente volando, avete presente le scarpe di Percy Jackson quelle per volare? Ecco io ho fatto la stessa cosa ma naturalmente, sto aspettando ancora che mi ammettano al campo mezzosangue, dopo di questa hanno la certezza che sono figlia di mercurio pure io.

Apro la porta ed eccolo qui, Mark è davanti a me con una semplice felpa del Abercrombie e dei jeans scuri, i capelli biondi pettinati e semplici, è un gran sorriso stampato in faccia.

"Rebecca sei stupenda" dice lui guardandomi da capo a piedi e io non posso evitare di arrossire
"Lui chi Rebecca?" Chiede papà scendendo dalle scale come un comune essere umano al contrario mio.

How I Became The Popular GirlDove le storie prendono vita. Scoprilo ora