Eccomi qui intenta a cercare di spegnere quell' oggetto malefico denominato "sveglia", provando a non gettare quest'ultima sul pavimento.
Mi sono trasferita da poco in questo piccolo paesino in Inghilterra insieme a mia madre, in primis per il suo lavoro. Eppure penso che ci sia un'altra motivazione, la quale va' al di là del suo impiego.
Già, anche se non me lo ha detto espressamente, sono dell'opinione che c'entri con il nostro passato, in fondo non facevamo altro che vivere all'ombra di un fantasma.
Difatti, nel corso degli anni che erano trascorsi, nessuno aveva mai cessato di rammentarmi il passato, rievocando in tal maniera ricordi che, ahimè, avrebbero sempre saputo come riemergere da quei meandri in cui cercavo di spingerli invano. Frammenti di ricordi che avrebbero sempre trovato una via d'uscita e sarebbero riaffiorati senza il mio volere e di sicuro senza il contributo di tali persone.La mia città natale, in Italia, mi faceva rimuginare fin troppo sulla morte di mio padre e ció, ovviamente, non mi concedeva di andare avanti e di relazionarmi con le persone. Tutta quella gente che fingeva di compatirmi con quei commenti inutili e imbarazzanti.
Credo che, a causa di tutto questo, inconsapevolmente, un passo alla volta, abbia anestetizzato i miei sentimenti. Ciononostante avrei preferito trasferirmi semplicemente in un altro paese italiano, ma come ho già detto venire qui ha avvantaggiato mia madre nel suo lavoro.-Katy, se non ti sbrighi farai tardi!- sento la voce squillante di mia madre urlare ciò, facendomi ricomporre dal mio momentaneo stato di trance e da quell'ingarbuglio di pensieri dal quale da sola non sarei stata in grado di uscire.
Mi alzo dal letto con riluttanza ed entro in bagno per prepararmi e per poco non prendo un colpo quando scorgo il mio riflesso nello specchio.
Fantastico, mi sa che arriverò in ritardo per sistemare quest'obbrobrio, che, disgraziatamente, non è nient'altro che il mio viso.
-Mamma, io vado a scuola, a dopo- dico a mia madre dopo essermi resa quasi presentabile, scappando letteralmente fuori di casa, prima che possa dirmi qualcosa sul non aver fatto colazione.
*Dopo aver compiuto una miriade di giri, sono finalmente giunta a scuola sana e salva, o meglio, ero giunta sana e salva, siccome un tizio mi ha fatta cadere rovinosamente al suolo.
-Imbecille, guarda dove cammini- dico impulsivamente e rialzondomi alquanto alterata, visto che quell' idiota non ha avuto nemmeno la decenza di scusarsi.
Alzo lo sguardo verso il malcapitato che mi ha fatta finire con il sedere per terra ed incrocio due occhi azzurri, i quali mi osservano con un' indifferenza tale da riuscire a rendermi solo più alterata.
-Fossi in te non mi mostrerei così strafottente- dice questa frase ispezionandomi con un sopracciglio alzato.
-Per tua sfortuna non sei me, quindi non mi interessa sapere come ti mostreresti. Piuttosto togliti di mezzo o arriveró in ritardo a lezione-
Il ragazzo in questione mi guarda con un' espressione impassibile, se non fosse per una scintilla di divertimento negli occhi, come se non avesse minimamente sentito quello che gli ho detto.
Peccato però, è un bel ragazzo ma per quanto riguarda il carattere dovrebbe migliorare, seppur mi renda conto di non essere la persona più oppurtuna per esprimere tale giudizio.
Improvvisamente fa' un sorrisetto strano, uno di quei sorrisi che danno il via ad una sfida, ma decido di andarmene senza degnarlo più di uno sguardo.
Devo capire dove si trova la mia classe e, pensando a chi possa chiedere, finalmente individuo una ragazza di spalle.
-Senti, mica potresti dirmi dove si trova la terza C?- le domando facendola voltare sorpresa.
Mi esamina con gli occhi verdi, probabilmente cercando di capire chi sia e in seguito mi dedica un sorriso.
-È la mia classe, seguimi così ti accompagno-
-Okay, grazie-
Attraversiamo in religioso silenzio i corridoi, fin quando la ragazza non decide di proferire parola.
-Comunque io sono Clara e tu sei...- Fa' una pausa per spingermi a presentarmi e mi tende una mano.
-Io sono Katy- stringo la sua mano con sicurezza.
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Tra amore e odio
RomanceLui: classico cattivo ragazzo, arrogante ed egocentrico, apparentemente. Lei: una ragazza semplice, acida e che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Ma chi dice che lui non possa farsi vedere per ciò che è? E, quanto a lei, resterà sempre...