La pioggia non ha smesso di cadere da ieri ed è un bene per tutti quelli che al funerale stanno facendo finta di piangere. L'acqua che bagna loro il volto li fa sembrare più credibili.
Buon per loro.
La messa è stata noiosa e ho dovuto trattenere qualche sbadiglio, nel frattempo il parroco parlava di un male sempre presente, di come dobbiamo rimanere vigili per non permettergli di entrare e altre cose che sinceramente non ricordo, perché ho smesso di ascoltare.
I quattro ragazzi sono sotto terra, ma i loro volti sorridenti mi continuano a fissare dalle enormi foto sistemate vicino alle buche, ormai riempite di terra. Li avevo visti alla festa, erano quelli che esultavano per la vittoria di Tyler e ora non ci sarà nessuno a rallegrarsi per lui. Chissà come l'ha presa. Lo trovo, è in piedi in prima fila vicino alla fidanzata di uno dei morti. Lei lo sta usando come spalla su cui piangere e lui la consola accarezzandole la schiena. Anche lui è triste e ha il volto distrutto con lo sguardo perso verso l'erba bagnata.
«Ancora convinta che sia una festa?», mi domanda la fastidiosa voce di Ambra.
«Sì, ma ammetto che non è una delle migliori a cui io abbia mai partecipato, ma ho ancora la speranza che migliori», ammetto sussurrando affinché nessuno mi senta.
«Ti ricordi quella di Mickey?», mi chiede sorridendo. Si riferisce a Micheal, un ragazzo che abitava in paese e che aveva un'enorme cotta per lei, ma non era ricambiato e in parte si deve proprio a ciò che successe alla festa.
«E come dimenticarla? Era stata orribile», ma i ricordi sono piacevoli.
«Volevi dire la peggiore, vero?», mi guarda con un misto di paura e sorpresa.
«A me non era andata così male... Se non sbaglio, aveva vomitato sui tuoi capelli e non sui miei» e nel dirlo non riesco a trattenere una smorfia di disgusto.
«Non ricordarmelo» e la sua reazione è uguale alla mia: storce naso e bocca. Ci succedeva spesso di reagire allo stesso modo. Andavamo molto d'accordo e passavamo la maggior parte del tempo insieme, quindi mi sembra più che naturale che alcuni comportamenti finissero per essere gli stessi.
«Siete diventate nostalgiche?» e da dietro Ambra appare David.
«C'eri anche tu? Sei così basso che non ti avevo nemmeno notato», lo prendo in giro, ma lui ribatte pronto.
«Certo che hai coraggio a dirmi una cosa del genere, dopo che ieri pomeriggio ti ho stracciata»
Goditela finché puoi.
«Ieri era un altro giorno. Oggi vedremo»
La festa non sembra decollare, quindi decido di andarmene prima che finisca e senza che nessuno mi noti. Trovo subito la mia vettura che spicca sgargiante tra le numerose auto nere e appoggiata ad essa c'è in un elegante completo nero un bell'uomo, che ho già avuto modo di conoscere, anche se non bene quanto desideravo.
«Ciao! Ieri sera sei sparito, - sporgo il labbro inferiore – che fine avevi fatto?»
«Hey, si lo so. Ti ho aspettato per un po' e poi me ne sono andato. Però non mi piace lasciare inconcluse certe cose», mi posa una mano sulla nuca e mi bacia. È intenso e i nostri corpi si avvicinano come attirati l'uno all'altro. Il desiderio aumenta. Non si tratta solo di bramosia di sangue, c'è dell'altro e so che per quello che ho in mente non servono di certo i vestiti.
«Vania?», qualcuno ci interrompe. Di nuovo.
Questa volta si tratta di Ambra. Mi allontano di un passo, così da aumentare la distanza tra me e il bravo baciatore.
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Il segreto del Vampiro
VampireVania è un vampiro e da anni ha un solo obiettivo: la vendetta. Ha imparato a celare i suoi sentimenti e ha costruito intorno a sè un muro. Sa bene di non potersi fidare di nessuno e non permetterà più che qualcuno la ferisca come quella notte, la n...