Andare al cimitero non è stato del tutto inutile, perché ora sappiamo che i ragazzi sono stati attaccati da un vampiro.
Però avrei fatto volentieri a meno di questa pioggia, che ha ridotto me e Ambra come due stracci. Immaginateli, bianchi appena lavati, lasciati ad asciugare al sole, ma poi un forte colpo di vento se li porta via e li trascina lungo tutto il giardino, fino ad arrivare alla grande pozza di fango che si è formata il giorno prima a causa di un potente temporale.
Io e Ambra siamo quei due fazzoletti di stoffa, coperte di sporco dalla testa ai piedi. Se qualcuno ci vedesse adesso, al buio, mentre torniamo a casa e con in mano una pala ciascuna, credo scapperebbe urlando "Mostri!" e non avrebbe tutti i torti.
Non ho voglia di cercare le chiavi di casa, così suono il campanello e aspettiamo che David venga ad aprire.
Spalanca la porta per farci passare e col volto serio ci informa:
«Abbiamo visite ed è in soggiorno»
«Chi?», gli chiedo, ma la risposta arriva immediata ai miei occhi.
Dean è seduto sul divano, sembra completamente a suo agio nei suoi jeans e nella maglietta blu, completano il quadro una birra in mano e quel suo stupendo sorriso.
È una piacevole sorpresa, però non capisco perché sia venuto qui.
«Mi sono accorto che non avevo il tuo numero. - Mi spiega lui tranquillo e poi guardandoci chiede - Siete andate a seppellire qualcuno?» e aggrotta le sopracciglia divertito.
Fuochino.
«Si. Ad Ambra è morto l'altro giorno il criceto e oggi sono riuscita a convincerla ad andare a seppellirlo. Dovevi vedere come piangeva e continuava ad accarezzarlo, ma quel coso iniziava a puzzare, quindi le ho detto che era ora di lasciarlo andare. Vero Ambra?»
Se lo sguardo potesse uccidere...
«Si. È morto troppo presto. - Finge di rammaricarsi - Ora credo proprio che andrò a piangerlo sotto la doccia», dice con un'ironia nella voce che per fortuna solo io riesco a cogliere e se ne va di sopra.
La piccola recita è finita e Dean sembra esserci cascato del tutto.
«Come mai sei qui? Insomma, il mio numero potevo dartelo anche a scuola», gli chiedo interessata.
«Per caso vuoi che me ne vada?», ribatte in imbarazzo.
«No!»
Perfetto, è suonato come se fossi disperata. Complimenti Vania, questo è il modo giusto per convincere un uomo a scappare, ma lui riesce a sorprendermi come sempre:
«Perfetto, perché non lo avrei fatto. Sono passato soprattutto per invitarti a cena fuori. Dato che sei bellissima, ti porterei anche così, ma magari preferisci cambiarti? – David sembra sul punto si vomitare dopo questa frase sdolcinata, ma a me non è dispiaciuta... non del tutto. – Sempre che tu accetti di uscire con me» e solleva un sopracciglio. Come potrei dirgli di no?
«Dammi un po' di tempo per una doccia e poi usciamo». Con calma vado su a sistemarmi e a cambiarmi.
Dopo un'ora scendo le scale e lui è già in piedi che mi aspetta, mi guarda e mi sembra per un attimo confuso, ma poi si ricompone e mi sorride come è ormai solito fare.
«Ora sei anche più bella», mi sussurra all'orecchio non appena lo raggiungo e, se potessi, sono sicura che arrossirei.
Ma cosa mi sta succedendo? Vania sveglia! È un uomo, cibo e al più un po' di su e giù. Nient'altro.
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Il segreto del Vampiro
VampireVania è un vampiro e da anni ha un solo obiettivo: la vendetta. Ha imparato a celare i suoi sentimenti e ha costruito intorno a sè un muro. Sa bene di non potersi fidare di nessuno e non permetterà più che qualcuno la ferisca come quella notte, la n...