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"Ashley! Questa sera lavoro non ci sono per cena!" Urlò la madre di Ash dalla porta.
Lui non rispose e sentì la porta sbattere con forza forse per colpa del vento o almeno a lui piaceva credere che fosse il vento a farla chiudere con così poca grazia. In fondo sua madre era davvero come il vento,era inafferrabile, come ogni brava "accompagnatrice di gentiluomini sposati"era abituata a fare. Ash preferiva chiamarla "accompagnatrice" e non puttana, perchè come un bambino credeva ancora alla favola di poter avere una famiglia normale, con una madre normale, che avesse un lavoro ultra normale e che la loro casa fosse frequentata da un solo normalissimo uomo oltra a lui: suo padre o il suo patrigno, chiunque ma non clienti.
Mancava giusto un'ora al passaggio del bus e quindi si decise a scendere molto pigramente dal letto e sempre con la stessa energia di un bradipo si convinse a fare colazione, da solo in una triste e malcurata cucina in cui si vedevano piatti da lavare vecchi di ... forse mesi. Dopo aver pulito i piatti e pulito un po , si decise ad uscire per andare alla fermata del bus; ogni mattina la vicina di destra era in giardino a stendere , Molly si chiamava, una donna troppo dolce con i suoi troppi figli,lo era anche con Ashley . La vicina di sinistra per poco non gli fece la doccia con i suoi stupidi irrigatori,la maledisse e corse via.
Quando arrivò a scuola il tempo sembrò non voler più passare; Ash passò le ore delle materie teoriche a fissare un punto nel vuoto, con lo sguardo di Dakota sul collo, ci era rimasta male quando lo aveva beccato mentre baciava una tipa di cui nemmeno ricordava il nome. Quando gli era piombata davanti tutta inviperita non aveva potuto far altro che ridere, le aveva detto che lui era Ashley Purdy, un bastardo figlio di puttana che faceva le cose quando aveva voglia, e che loro non stavano in sieme infatti lui mica le aveva chiesto di essere la sua ragazza. Lei si era messa a piangere, la tipa ancora senza nome era andata via e lui aveva baciato Dakota, piano con calma per farla smettere , per illuderla di essere suo, anche se crudele lui non era di nessuno , il suo spirito era libero. Finite le lezioni teoriche era andato a prenotare una sala da ballo in segreteria, per esercitarsi e sfogarsi un po prima di andare da Chris con Alister. Anche le lezioni di ballo furono una noia: quel giorno fecero una sottospecie di preparazione atletica compresa di addominali e stretching. Fortunatamente prima della fine della lezione un bidello lo chiamò fuori per andare dalla preside, fu grato alla preside per qualsiasi cosa volesse, almeno una lavata di testa gli avrebbe reso la giornata interessante.
Bussò alla porta.
"Avanti!" Urlò una donna da dietro la porta.
Ash entrò. "Buon giorno, voleva vedermi?"
"Oh, signor Purdy ! Certo che volevo vederla, giusto un paio di minuti per due chiacchere immagino le lezioni di preparazione fisica siano stremanti" Disse sedendosi.
"Mi dica allora..." Anche Ash si era seduto.
"Volevo farle i miei complimenti! Non mi aspettavo che lei si rivelasse un buono studente, ammetto che sospettavo lei ci avrebbe dato solo dei problemi"
"Penso di doverla ringraziare..." Anche se Ash non ne era molto sicuro.
"Non ringraziarmi, io ringrazio te. Da tempo ormai questa scuola aveva perso il fascino dei nuovi talenti, i ragazzi volevano essere tutti professionisti della stessa disciplina mentre ora grazie a te tutti stanno provando ad avvicinarsi a qualcosa di nuovo! Hanno un loro stile! Questo per me è meraviglioso."
"Non ho fatto nulla di che-" Ash fu interrotto da una voce che urlava contro la segretaria fuori.
La preide uscì dal suo ufficio seguita da Ashley.

Davanti al bancone della segreteria stava un ragazzo dai capelli corvini lunghi fino alle spalle, tutto arruffato e con la bocca contratta in una smorfia di disappunto, quando la apriva il rosso dell' interno spiccava in contrasto con la pelle alabastro. Urlava qualcosa in proposito ad una sala da ballo.
"Mi dispiace... ti ho già detto che sono tutte piene! L'unica in cui posso metterti la devi dividere con qualcun' altro!" Cercava di difendersi la segretaria.
"Non voglio dividere niente con nessuno! Non può dire al tipo che non la può utilizzare!?" Strillava il moro.
"È contro le regole... mi dispiace davvero è il massimo che posso fare!" In quel momento la poveretta si voltò verso la preside e la guardò supplichevole, poi vide Ashley e sembrò essere felice.
"Senti Andrew il ragazzo con cui dovresti dividere la sala è quello la, mettetevi d'accordo tra di voi"
Ecco, come al solito la gente se ne lava le mani dei problemi e toccava ad Ashley subirli.
Il ragazzo con il taglio emo che a quanto pare si chiamava Andrew, ora si dirigeva con passo pesante e inferocito verso di lui.
"Tu sta sera non sarai in quella sala. Okay? Okay." Ed era tornato dalla segretaria tutto sorridente.
"No." Aveva solo detto Ash.
"Come scusa?" Aveva dettto guardandolo negli occhi, come ad intimorirlo,con il tono che usano le donne per far rimangiare qualcosa ad un uomo.
"Ho detto no, per caso la sillaba "no" non è contemplata nel tuo vocabolario, figlio di papá?"
"Come ti permetti razza di mentecatto buzzurro che non sei altro!"  Gli aveva urlato davanti alla faccia dopo essere tornato di fronte a lui.
"Senti Andy io non voglio grane, scendiamo a patti okay?" Aveva sbuffato Ash.
"Okay, tu te ne vai, io resto."
"Forse non ti è chiaro cos'è un patto: dobbiamo guadagnarci tutti e due" Spiegò Ash.
"Sentiamo allora che hai in mente" Disse Andrew evidentemente scettico.
" 1/4 di sala mio, 3/4 di sala tuoi. Io cuffie , tu stereo a musica regolata perchè io non senta. Ci guadagni molto di più tu ma per me va bene" Disse risoluto.
"E sia, ma se esci dalle righe ti giuro ti pentirai" detto questo se ne andò.
Ash non contento decise di stuzzicarlo giusto un secondo di più.
"Ci vediamo più tardi bel culo!" Disse ridendo e rientrando nella sala presidenziale.
Nessuno lo notò ma andy arrossì a tal punto da doversi mettere il cappuccio della felpa sulla teta per coprirsi almeno un po il viso.

Arrivato nella sala in anticipo Ashley si mise nel suo angolo di sala con in cellulare a fare da stereo dato che Andrew non era ancora li. Fece un po di riscaldamento e poi cominciò a ballare ad occhi chiusi, come al solito la sua mente viaggiava su altri tempi quando ballava e non si accorse nemmeno del fatto che Andrew arrivò con un ritardo di 40 minuti. Anche quando entrò nella sala lo ignorò e per il caldo che gli era venuto nel ballare si tolse la maglia mettendo in bella mostra il bel fisico. Continuò a ballare sulle canzoni che scorrevano man mano in riproduzione casuale , prima erano forti e veloci piene di energia poi magari passavano ad un ritmo più calmo su cui si allenava coi passi di ballo classico.
Andy avrebbe potuto fermare la musica a quel punto, quando le tristi note di un piano raggiunsero i due ragazzi, avrebbe potuto mettere fine ancor prima di vederlo alle emozioni che Ashley avrebbe ballato. Avrebbe potuto non lasciarsi condizionare dalla musica e da quel ballerino da 4 soldi che però ora metteva in scena le emozioni più sottili trasmesse da quella canzone. Voleva chiedergli di smetterla, ma allo stesso tempo voleva che continuasse e lo facesse tremare di emozione ancora e ancora coi suoi passi, voleva ballare con lui , essere la luce di quei passi bui, timidi e insperti, ma quando si rese conto di quello chi voleva la melodia era già finita e nella sala risuonava una musica completamente diversa, anche il ballerino che stava guardando era diverso: aveva perso l'eleganza e ora si muoveva a passo svelto sulle note di una canzone che anche se non era del tuo genere preferito ti risuonava dentro e si faceva vibrare come una corda di chitarra.
Mentre Andrew era impalato davanti alla porta qualcuno lo spinse via e gli fece segno di tacere, poi come un fulmine si era lanciato sua Ashley facendolo volare a terra come un sacco di patate.
"ASHYYYYYY! ALLORA MI PORTI A BALLARE!?" Stillò con voce frivola Alister.
"Cristo santo Alister! Potevi non rompermi la schiena! E poi scusa, sono appena arrivato e Andy non c'è ancora ! Che vuoi?" Gli aveva risposto scocciato Ash.
"In realtà è quasi ora... e Andrew è la." Come un bambino lo indicò.
Ash allora si affrettò a spegnere la musica e rimetttersi la maglia, poi prese le sue cose e si avviò fuori.
"Che si balla sta sera Ashy?" Saltellò Alister.
"Chiamami Ashy ancora una volta e ti mollo qua! In ogni caso sta sera il branco ha deciso per i balli latini, questo significa figa a tonnellate!" Rise il moro salutando con un cenno Andrew.
Andy non ricambió, pensava a tutto quello che aveva visto, ed era scoraggiato. Come poteva un ragazzo che non era mai stato nemmeno un' ora alla sbarra,essere così ... cosí perfetto

Arrivati alla sede stabilita dal branco per il ballo, la musica si poteva sentire già ad un' isolato di distanza, mentre si avvicinavano all' entrata Ash spiegò velocemente ad Alister che quella sera erano le ragazze a scegliere con chi ballare e che lui doveva ballare con chiunque lo scegliesse, bella o brutta che fosse, Ash gli assicurò che di brutte ce n' erano poche. Detto questo entrarono e Ash fu assalito da una banda di ragazze urlanti che per poco non lo soffocarono, grazie al cielo Chris lo salvò facendole sciamare ai lati.
"Hey amico! Sta sera le nostre ragazze sono super cariche! " Urlò per farsi sentire mentre si abbracciavano.
"Eh lo vedo, comunque lui è Alister, quello nuovo" Fece un cenno verso Alister che era già accerchiato dalle ragazze.
I due si misero a ridere e si diedero da fare a rimorchiare per tutta la notte.

Sto pensando di scrivere un PREQUEL per "kill all your friend" non cono ancora convinta , intanto perchè non mi dite come vi sembra per ora questa storiella?
Grazie per aver letto!

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