Le giornate continuavano monotone, ora per lo più era in atto un progetto strano a cui Ashley non aveva prestato attenzione nemmeno per sbaglio e che quindi non avrebbe fatto, avrebbe preso un due dalla Boecume e... e niente. Finiva li. Si sarebbe comportato come ogni volta in ogni scuola da cui se ne era poi andato, se ne sarebbe fregato e poi avrebbe dato a mucchio alla danza, forse avrebbe smesso. Per un qualche motivo aveva prenotato la sala da ballo ma quando ci era entrato non gli era venuta voglia di ballare anzi al contrario, aveva voglia di sedersi in un angolo e dormire in santa pace. Si guardava in giro quando una ragazza entrò di corsa nella sala.
"Sono qui ! Matt dove sei?" Aveva urlato con un po di fiatone.
Quando aveva visto Ashley che la fissava attonito e senza emozioni si arrabbiò, diede un calcio a terra e prese il telefono chiamando probabilmente Matt. Alla fine della telefonata ad Ash sembrò di capire che Matt non aveva prenotato la sala e che quindi ora avrebbe dovuto mandare via la ragazza, ma gli faceva paura, sembrava così arrabbiata che forse una sola parola la avrebbe fatta esplodere e probabilmente al posto che urlare in faccia a questo Matt, avrebbe urlato in faccia a lui e diciamocelo non gli andava proprio di parare il culo a Matt, chiunque egli fosse. Lei lo guardò aspettandosi un invito a lasciare la sala ma Ashley taceva,negli anni avevaimparato a tacere e a non farsi troppe domande o problemi,perchè lo sanno tutti, un problematira l'altro e stessa cosa vale per i perchè; annoiato si mise accanto allo specchio e si riscaldò alla sbarra, la ragazza lo seguì senza chiedere se poteva o no. Poco dopo stavano uno di fronte all'altro ballando un merengue lento, passi base e poi sempre più complessi sulla musica che proveniva dal telefono della ragazza; Ashley la teneva stretta per i fianchi e facendola muovere sui suoi passi e sul suo ritmo, lei come sapesse già cosa fare lo seguiva senza osare muoversi in modo che lui non chiedesse, pian piano le canzoni dal ritmo caldo e seducente continuarono e Ashley la lasciò fare come voleva le lasciò più spazio, lasciò che i suoi movimenti sensuali lo prendessero completamente e passandosi il comando della situazione ballarono in sieme senza parlare ma capendosi al volo. Lei gli insegnò anche a ballare la baciata, gli mostrò i passi base e poi lo trascinò con se su una spiaggia immaginaria in mezzo ad una festa dai colori caraibici ed estivi. Ashley chiuse gli ochhi e man mano che il tempo passava loro ballavano con sempre più affiatamento e passione; dal telefono della ragazza tra le sue braccia uscirono le note di un flamenco infuocato e allora ballarono.Andy correva per le sale da ballo guardando al loro interno di soppiatto, cercando Ash e quando lo trovò lo vide ballare con Carolina, la sua vicina di banco a chimica, ballavano un flamenco frenetico ,talmete veloce che Andrew faticò a decifrare il ballo di quei due. Carolina ballava sulle punte stretta ad Ash che sembrava completamente preso da quel ballo,tanto da osare e toccarle le gambe strette nei leggins grigi, lei dal canto suo si metteva in mostra con la sua tremenda bravura nei balli latino americani, di solito ballava con un tizio che Andy sapeva essere un po stordito forse a colpa di tutta la roba che si fumava, ma quando era fatto sembrava poter far fare a Carolina cose minimamente immaginabili, una speciedi Hendrix del ballo . Li guardò ballare il flamenco sensuale percependone le vibrazioni ma non il resto della musica, si meravigliò di Ashley perchè sembrava saper ballare ogni cosa gli si proponesse, forseanche il sirtaki greco e il kasachò russo volendo. Li osservò senza gelosia, anzi con un lieve dispiacere per Carol, perchè Ashley ballava molto meglio di come stava facendo con lei e ridacchiò, lui lo sapeva leggere Ash, sapeva vedere oltre la sua bravura , leggeva tra lerighe lanoia di quel momento con Carolina e laconferma la aveva ogni volta che lo guardava negli occhi che oraerano vuoti e incorporei,lontani dalla frenesia con cui si mascherava il suo corpo. Dopo il flamenco smisero di ballare e Carol sembrò ringraziarlo ma lui le rivolse solo un sorriso velato guardandola negli occhi per un secondo poi sembrò perdersi in se stesso, lei se ne andò senza nemmeno notare Andrew. Ash prese il telefono e accese la sua musica, scorreva le canzoni ma senza trovarne una e così mise la riproduzione casuale, la musica era dolce e suonata sulle note alte del piano, Ashley ballò come suo solito con gli occhi serrati, ad Andrew sembrò di vederlo ballare con qualcuno, lo vide allungare le dita con armonia cercando quelle di qualcuno accanto a se, lo vide saltare e poi stringere il vuoto come se nulla gli importasse più. Non resistè un'altro minuto si sostituì a quel vuoto, facendo spaventare Ashley che però strinse di più gli occhi per non vedere, ora però quando si muoveva aveva qualcuno come appoggio si sentì sollevato a non essere solo in quel disastro, saltò e piroettò ancora su una musica diversa, si mosse dietro al suo alterego che ballava con lui non ballò con lui come se stesse ballando con una ragazza, ma come sfidandolo e per la prima volta nella sua vita ballò con un sentimento che cresceva continuamente, sentendo l'elettricità salire e scendergli da capo a piedi dandogli energie sempre diverse e con un intesità maggiore ogni volta, come se finalmente avesse trovato la giusta via. La musica si bloccò all' improvviso, probabilmente la batteria scarica, ma nessuno dei duesmise di ballare, ballarono infuocandosi l'un l' altro, ballarono anchese non c'era musica ascoltando il silenzio che avevano creato, ascoltarono i loro respiri fondersi con il parquet che scricchiolava poi si riunirono eanche il suono del silenzio cessò. Finita la canzone aprì gli occhi e sorrise guardando Andy, lo vide sorridere e lo strinse a se con le mani strette su di lui per non farlo più scappare. Andy si strinse forte ad Ashley e finalmente si sentì di nuovo bene e si ripromise di non voler mai più passare giorni come quelli che erano passati dalla sua idiozia, giorni senza Ashley mai più.
"Ash... " lo sentì sciogliere il loro abbraccio e sentì freddo.
Ashley si staccò solo un po da Andy e appoggiò la fronte alla sua tenendo una mano dietro la sua schiena mentre l'altra gli accarezzava il viso. Andy si sporse verso Ash e lo baciò, prima con timidezza, con paura che lo scacciasse e poi con amore, cosa che non aveva mai fatto prima in vita sua. Fu come riprendere a respirare, uscire dall'acqua e riempirsi i polmoni di aria fresca e nuova, uscire da un lago di tristezza e respirare leggerezza, il guardare il cielo dopo la pioggi mentre le nuvole si allontanano. Andy in quel momento gli disse le uniche due parole che avrebbero potuto risanare del tutto quella situazione.
"Ti amo" gli disse guardandolo negli occhi.
"Grazie..." Ash si sentì stupido con quel 'grazie', ma gli era grato, grato perchè accettava i suoi sentimenti e gli voleva stare accanto almeno quanto lo voleva lui.
Vorrei scrivere che qualcuno li vide baciarsi e stringersi, vorrei scrivere che qualcun' altro li vide seduti contro lo specchio abbracciati mentre si coccolavano, ma nesssuno li vide, nessuno sentì le loro parole e non successe niente che potesse rovinare quei loro attimi, nessuno scattò foto o fece video, in quel momento il mondo sembrò girare nel verso giusto per tutti e forse per un attimo si dimenticò di loro lasciandoli vivere in una dimensione che solo a loro apparteneva e che li univa ogni minuto di più .Eccomi di nuovo qui, giusto due paroleper il capitolo: le canzoni citate sopra sono "the soun of silence"-disturbed e "the howling" dei within the temptation.
Ringrazio chiunque leggaquesto capitolo.
Scusate se vi è arrivata una notifica del capitolo 19 di nuovo maho avuto un problema, e scusate se nel capitolo precedente non esistono maiuscole gatto boia, provvederò a correggere.
Alla prossima!
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~Solo Dancer ~
Fanfiction"Non mi piacciono le ballerine " " E a me non piace chi non riconosce la mia arte. " Andley ~ Ashley Purdy × Andy Biersack