Faceva male,e non mi riferisco al disinfettante che schiumava sulle sue ferite.
Faceva schifo,e non sto parlando della bistecca che sua madre gli aveva schiaffato in faccia.
La sua vita faceva schifo anche se con Andrew era finita da meno di un'ora, anche se in realtà loro due non erano nulla...
"Per chi ti sei fatto picchiare?" Gli aveva chiesto la madre.
"Per una persona..." aveva risposto cupo Ash.
"E questa persona ora dov'è?" Continuava con voce calma sua madre mentre gli medicava il taglio sotto l'occhio.
"Non lo so...e comunque l'ho fatto solo perchè ero li e questa persona aveva bisogno di una mano! A me non importa un bel niente di quello la!" Continuò a dire mentre faceva per togliere la maglia, che poi rimase appesa alla sua testa.
"Oh,ma certo, mostrami le mani" disse sarcasticamente.
"Non usare quella voce..."
"Perchè non dovrei?" Diceva mettendo acqua ossigenata sulle nocche di suo figlio.
"Tu...tu non sai nulla..." disse da dentro la maglietta.
"Ma ti conosco amore mio, ti conosco bene e in più sei uguale a tuo padre quindi so che hai difeso qualcuno a cui vuoi molto bene e che, anche sforzandoti, non vuoi tagliare fuori dalla tua vita" cominciò a bendargli le mani con le garze bianche e morbide.
"Io...mamma non so cosa fare! Mi sento come se fossi stato gettato giù dal tetto della mia scuola... io volevo .... pensavo di ..." i singhiozzi lo interruppero.
"Cosa pensavi amore mio?" Chiese sua madre accarezzandogli il volto nascosto dalla maglia.
"Pensavo di amarlo...ma mi sbagliavo! Lui non prova nulla per me... mi sono solo illuso.." sussurrò scuotendo il capo.
Sua mamma gli tolse la maglia da sopra la testa e lui subito la abbracciò stretto con il viso contro la sua pancia,si strinse a lei come quando da bambino tornava a casa piangendo da scuola perchè aveva preso un brutto voto e le chiedeva scusa per averla delusa; lei come ogni volta, gli posava una mano sulla testa e lo accarezzava piano, per farlo calmare poi gli parlava, gli diceva che era tutto okay e che non era affatto una delusione per lei.
Gli diceva che era il suo orgoglio, che le dispiaceva di non essere stata la madre ideale , che era l'unico uomo che avrebbe amato per sempre e che era felice di vederlo non ancora completamente uomo ma ancora un po come il suo bambino, il suo Ashy.
"Quindi per te... non è un problema che io..." disse asciugadosi le lacrime dal viso.
"No ashley, non mi importa con chi tu voglia passare la tua vita. Se la persona con cui stai ti fa stare bene e con lui ti senti amato ,io sarò felice per te e non ti ostacolerò" disse dandogli un bacio in fronte.
"Grazie..." disse stringendola forte a se.
"Ringrazia tuo padre,queste cose le disse ad un suo amico, io ero li con lui ed è stato li che ho capito quanto fosse speciale , tu gli assomigli un sacco sai? Forse sei più alto di lui ma hai i suoi stessi occhi" rise mentre continuava a fasciargli il torace pieno di lividi.
"Mi piacerebbe incontrarlo...tu sai dov'è?" Aveva chiesto.
"So che lavora presso un negozio di elettronica che sta nella zona industriale... ma non so se si ricorderà di te" si intristì .
"Ci proverò ugualmente" le rispose.
"Non avevo dubbi" sorrise.
"Mamma, volevo dirti che ... beh se il tuo tipo fa una mossa sbagliata gli rompo tutti i denti... " disse dandole le spalle.
"Ora sono felice Ashley, non credo servirà " rise divertita.
"Lo so,si vede... sei bellissima,più del normale..."
Ashley si rimise la maglietta prese gli anti dolorifici e andò a dormire,l'indomani avrebbe cercato il negozio di suo padre e lo avrebbe conosciuto. Mille fantasie gli nacquero in testa mentre si assopiva, felice,in parte.Erano le 23 qualcuno suonò al campanello di casa Biersack, Andy andò ad aprire di corsa.
"Oh, ciao Ronnie"
"Heyla, perchè mi hai fatto correre qui nel bel mezzo della notte?" Rise entrando in casa ,andando direttamente in camera di Andrew.
"Ho bisogno di scopare" aveva detto levandosi la maglia.
"Strano, di solito sono io che arrivo qui e dico così, cos'è questa sfacciataggine poi?" Aveva riso Ronnie cominciando a spogliarsi.
"Non è strano. Tu fa quello chedevi fare e basta."
Ronnie gli aveva ubbidito: lo aveva baciato con dolcezza e lo aveva spinto sul letto, sapeva che Andy non amava essere trattato come un oggetto perciò ,proprio come aveva fatto Ashley fu cauto a non osare troppo. Continuò abaciarlo tutto il tempo ma quando arrivò a dovergli slacciare i pantaloni Andrew lo aveva lanciato via da sè,giù dal letto.
"Okay. Dove ho sbagliato sta volta!?" Aveva detto sedendosi sul bordo del letto.
"Scusami è colpa mia... " disse senza guardarlo.
"Che vuoi fare? Devo continuare o ...?"
"Scusa io ... ho fatto un grande errore e non ècosì che avrei dovuto reagire..." continuò con gli occhi lucidi.
Ronnie sembrava confuso "Cosa hai sbagliato?"
"L'ho perso... per sempre..." balbettò piangendo.
"Ma chi?"
"Quello per cui ti dicevo che avevo smesso con sta roba... solo oggi mi ha visto negoziare con una vecchia conscenza e... mi ha protetto... si è fatto ammazzare di botte! Per me capisci!? - si alzò in piedi e cominciò a camminare per la stanza- io pensavo che nessuno avrebba mai ... cioè mi ha detto che mi amava! E io so che è così ma pensavo ... NON SO A COSA DIAVOLO PENSASSI! Ora è tutto finito! Lui mi odia e si è fatto sospendere! Vorrei sapere se sta bene e se davvero mi odia! Ma so che se lo rivedessi probabilmente mi direbbe che con me non vuole avere più nulla a che fare! COSA DIAMINE FACCIO RONALD!"
"Ronald. Mi hai davvero chiamato così? Vabbe, credo che dovresti riprenderti ciò che è tuo. Se lui è il definitivo di noi che siamo stati solo una bozza del ragazzo che hai sempre sognato allora non lasciarlo da solo, ti ha detto che ti ama? Non disprezzarlo perchè lo fa, amalo a tua volta e spiegagli cosa è successo!"
Erala prima volta che Ronnie gli dava dei consigli su cosa era meglio fare,alla fine non era così stupido allora.
Il giorno dopo come previsto Ashley non si presentò a scuola, Andrew decise di presentarsi a casa sua dopo le lezioni sperando che sua madre non lo cacciasse via. Arrivato davanti a casa sua vide le finestre aperte e si disse che almeno qualcuno c'era.
Bussò.
"Chi è?" Chiese qualcuno da dietro la porta.
"Sto cercando Ashley... è in casa?" Aveva detto mentre una donna apriva la porta.
"No è fuori da questa mattina, avevi molto bisogno di lui?" Chiese appoggiandosi allo stipite .
"Come l'aria...cioè volevo sapere come stava dopo ieri..."
"Ho capito chi sei! Tu sei quello per cui si è fatto picchiare! Fatti un po vedere!"
La madre di Ashley lo fece girare su se stesso e lo osservò per bene con una strana aria soddisfatta. Andrew la guardava stranito e un po a disagio, sapeva che la madre di Ash gli assomigliava molto ma a colpo d'occhio chiunque avrebbe detto che fossero fratelli.
"Non ti sei fatto nemmeno un graffio eh?" Disse accarezzandogli una guacia con dolcezza.
"Tutto grazie ad Ash..." si fissò i piedi.
"Non ti preoccupare, lui non è arrabbiato con te, ti vuole bene è solo ferito in tutti i sensi dagli tempo chiamalo sta sera"
Allora Andrew la aveva ringraziata e se ne era andato via cercando di non pensare a cosa gli avrebbe detto ad Ashley durante la chiamata,forse era meglio non chiamarlo affatto e lasciare passare del tempo, forse però Ash avrebbe interpretato la cosa come se a lui non fregasse nulla e adesso non sapeva cosa fare.
STAI LEGGENDO
~Solo Dancer ~
Fanfiction"Non mi piacciono le ballerine " " E a me non piace chi non riconosce la mia arte. " Andley ~ Ashley Purdy × Andy Biersack