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Una giornata con papà . Ecco le prime parole che gli vennero in mente quella mattina.
Si preparò al meglio del solito: si lavò e cerco di nascondere al meglio che potè i lividi sul viso e ci riuscì, grazie mamma che lasci in giro i tuoi trucchi, si disse mentre ammirava il risultato. Magari tutte le ragazze super fighe sono dei tuberi butterati sotto i kili di fondotinta. Mise la sua maglietta preferita, jeans nero con i vari accessori e ovviamente i suoi immancabili stivali da cow boy, mai lavati e solo per quella giornata ci soffiò sopra alzando nuvolette di polvere. Si guardò allo specchio ma non fu soddisfatto. Aveva un solo giorno per far capire come era a suo padre e non poteva di certo farlo con quegli straccetti! Aggiunse varie catene qua e la, poi guanti in pelle e bandana attaccata ai pantloni infine una giacca di pelle vecchia come cristo alla quale mancavano le maniche. Mancava ancora qualcosa. Si avvicinò al grande specchio e si contornò di nero gli occhi e cotonò i capelli.Perfetto.
Buttò alcune cose nello zaino in tela e corda e scese di volata le scale anzi le saltò da metà e atterrando sul pianerottolo come fosse saltato da un'amplificatore su di un palco si guardò in torno e fuggì in garage ridendo.
Mike era fuori sulla sua moto vestito come era da giovane, blue jeans usurati camicia a quadri rossa e nera e canotta bianca, il caso volle che anche lui avesse gli stivali da cow boy.
Faceva fresco quel giorno e mille pensieri gli si affollavano nella mente come le macchine ai passaggi del telepass. Sembrava cretino vestito così? Era accettabile? Ashley come sarebbe stato? Non è che temesse che suo figlio fosse più figo di lui ,solo un po, ma voleva sembrare un padre non un finto giovane.
"Hey pa'!" Il saluto di Ash lo fece tornare a terra.
Vedendolo si sentì orgoglioso, i geni non mentono pensò, era esattamente così che aveva immaginato un suo possibile figlio a 19 anni quando era giovane, era felice di vederlo così bambino nei suoi confronti, così deciso a voler fare il figlio... quasi si commosse quando vide che era addirittura truccato, sei proprio come me figlio mio.
"Allora dove si va pa'?" Gli ripeteva già da 5 minuti Ashley impaziente.
"Oh scusa... mi hai fatto ricordare me da giovane, andiamo a fare colazione!"
Arrivarono in un piccolo bar che Ash conosceva solo di vista e pensò che suo padre doveva venire li spesso dato che era stato accolto con un entusiasmo un po fuori dal comune. Chissà quante volte lo aveva visto di spalle a bere un caffè senza sapere chi diamine fosse. Ora che guardava meglio suo padre si accorgeva di quanto fossero lunghi i suoi capelli gli arrivavano fino a metà schiena, dove li aveva nascosti ieri? Notò le mani con le dita lunghe ed affusolate e notò anche la sua espressione dolce ma allo stesso tempo forte e giovane. Bevvero un caffè  latte e chiaccherarono un po su come Ash sembrasse sua madre fuori ma dentro fosse tutto suo padre.
Durante il giorno andarono in giro in moto, Ash lo portò nei luoghi che lo descrivevano meglio, al negozio di ali di pollo e al posto in cui andava con il branco, solo quando alcuni del branco che avevano marinato la scuola lo avevano notato aveva rimesso in moto il motore e se ne era andato a tutta velocità. Con loro aveva chiuso,lo avevano rifiutato e allora tenetevi la troia io sto bene senza di voi!
Portò suo padre al campo da palla canestro dove suonavano i suoi nuovi amici, si sedettero sul cemento rosso e ordinarono due pizze le mangiarono lentamente, tra un discorso e l' altro, tra una risata e le pacche sulle spalle, suo padre si fece uscire la birra dal naso tanto che rise forte. Suo padre gli parlò di com'era sua madre da giovane, gli raccontò quanto si sentisse donna con i suoi mini abiti blu elettrico e i capelli frisè tutti cotonati, Ashley rise pensandola ad un leone blu. Poi arrivarono dei ragazzi che li invitarono a giocare, finirono a fare un uno contro uno in cui Ash fece fatica a vincere, rise quando suo padre fece un canestro quasi in schiacciata, finita la partita Ash gli parlò del ballo, di come era nata quella passione per il ballare e di come era finito all'accademia di balletto grazie a sua madre e ad uno stupido saggio in cui un ragazzo bravissimo lo aveva stregato dal primo attimo in cui lo aveva visto, gli raccontò del restauro al negozio di Seneca e di come si era divertito a far smettere di litigare Andy e lui.
"Andy?" Disse suo padre perplesso.
Ashley si incupì e non rispose, Mike forse comprese di aver toccato un tasto dolente e cambiò argomento dicendo di voler andare in un supermercato a prendere altra roba da mangiare. Al piccolo supermercato Ashley e lui si divertirono come dei matti, presero tremila cose che Mike buttava addosso ad Ashley che era seduto nel carrello con cui avevano corso fino a quel momento, arrivati all' uscita Mike prese una bracciata di roba e cominciò a correre seguito da Ashley, fino fuori dal negozio. Corsero come dei cretini per seminare il negoziante infuriato per il furto, ma nessuno li potè fermare, corsero come mai in vita loro con l'adrenalina che era una scossa unica su per la schiena e per tutto il corpo, Ashley  amò suo padre e quel suo gesto di ribellione e amò anche il fatto che si propose di chiamare la polizia. Rimasero a mangiare e parlare per ore seduti nel parco poi andarono al cinema a vedere uno squallido film horror che nessuno voleva vedere e che nessuno vide, infatti si trovarono la sala solo per loro fecero a battaglia lanciandosi i pop corn per tutta la sala. Quando uscirono si diressero verso casa in un delirante viaggio fatto di grida al vento e folli evoluzioni, Mike si sentiva a suo agio con Ash e la cosa era reciproca, sentiva che anche se era un solo giorno che si conoscevano, gli sembrò di esserci stato per tutto il tempo, era come uno specchio sapeva quello che voleva fare ancora prima che lo facesse ed era incredibile come fosse stato liberatorio quel viaggio in di un giorno intero ed effettivamente non voleva separarsi da Ashley, non voleva perdere più un solo minuto della sua vita non voleva perdere il brivido, il fremito che lo percorreva stando schiena contro schiena con suo figlio. Perchè ora erano li davanti alla via di casa di Ashley? Perchè non stavano fuori tutta la notte? Perchè sentiva quel senso di abbandono da parte sua? Si rese conto che una giornata simile non la aveva da anni per colpa delle varie cose che infestano il mondo degli adulti,si rese conto che era lui quello che stava facendo i capricci come un bambino perchè gli toglievano la novità della giornata, mentre Ashley sembrava aver già realizzato che quella era la prima e l'ultima volta che usciva con suo padre e sembrava che gli dispiacesse ma non volesse dimostrarlo. Erano quasi davanti a casa di Ashley quando il telefono di Mike tremò e cominciò a strillare, fu costretto a fermarsi e rispondere. Era sua moglie,aveva bisogno al lavoro e subito. Mike guardò Ash, sofferente, la sua nuova vita lo stava trascinando via da lui e la cosa gli strinse il cuore in una morsa di ghiaccio.
"Ash io devo andare, mia moglie ha bisogno al lavoro..." ecco lo aveva detto, aspettò la reazione delusa di Ash .
"M-moglie?" Disse titubante,ma non deluso.
"Sì, mi dispiace ma devo andare..." Ash lo guardava stranito, come se fosse curioso di saperne di più sulla sua nuova vita e solo in quel momento Mike si rese conto di non avergli fatto quella domanda che tutte le persone che non si vedono da tempo si fanno quando sono a corto di argomenti: e la ragazza? Ce l'hai?
"Papà posso venire con te?"
"Davvero vuoi venire con me?" Chiese un po insicuro.
"Eddai pa' per favore!" Lo supplicò.
L'idea di non separarsi da lui per ancora un po lo rese felice e quindi acconsentì, partirono di nuovo alla volta del posto di lavoro di sua moglie. La moglie di Mike si chiamava Halina ed era originaria di Israele, Ash la immaginò come una specie di Cleopatra, lavorava in un night club di cui era la proprietaria e in cui non ballava assolutamente, lei era solo la barista. Per un momento entrambi pensarono che Mike non aveva perso il vizio, una puttana e poi una spogliarellista, che maiale esclamarono all'unisono. Arrivati davanti al night club il butta fuori li lasciò passare intimorito dicendo a Mike che la padrona era su tutte le furie e che avrebbe fatto meglio a fare la sua magia in fretta. Quando entrarono suo padre gli aveva detto di guardarsi in giro e aspettarlo così fece, osservò la sala in penombra e notò che il pubblico femminile quella sera era fin troppo presente per essere un locale di spogliarelliste, si sedette ad un tavolo dove alcune ragazze al telefono si ignoravano ma bastò un secondo perchè lui attirò la loro attenzione si sentì i loro sguardi addosso e allora sorrise loro,amichevolmente, poi cominciarono a parlare e fare domande. Mentre erano nel vivo della conversazione sentì suo padre chiamarlo e lui lo raggiunse in un angolo del locale.
"Mike non è che presentandomelo mi piacerà" gli strillava Halina in preda alla rabbia.
"Aspetta un secondo diamine! Ashley vieni qua!" Ash si avvicinò a loro e osservò la donna di Mike.
Era molto bella, lineamenti dolci e le curve al posto giusto, i capelli sembravano morbidi anche senza sfiorarli e quando li muovevano emanavano un dolce profumo di mango, lei lo guardò dal basso con aria sorpresa. Gli girò intorno senza dire una parola, gli sollevò la maglietta e sfiorò i suoi addominali con le dita emettendo un mugolio di assenso poi gli guardò nei pantaloni e guardò suo marito che con faccia ebete e orgogliosa diceva 'avevo ragione o no?' . Ashley non capiva perchè ma quell'esame lo aveva messo in soggezione quella donna sembrava dolcissima ma era diretta e spontanea come nessun'altro che conoscesse.
"Mike dice che sai ballare hip hop e altro, sai ballare il raggeton?" Ash annuì.
"Ti sei mai spogliato per qualcuno?" Ash rise e disse che ballando non lo aveva mai fatto.
"Mike io non penso di poter... fisicamente è perfetto ma non deve deludere le ragazze è un addio al celibato..." piagnucolò.
"Io mi fido di lui, è mio figlio, sarà il migliore che tu abbia mai visto!"
"Tuo figlio!? Da chi... quanti anni hai!?" Si allarmò all'improvviso.
"19 signora" disse cercando di essere educato.
Lei sembrò riflettere un momento sul da farsi e poi lo prese per un braccio e lo portò dagli alti ballerini, disse loro che era il sostituto e che dovevano dagli alcune dritte sul da farsi e farlo esibire per ultimo. E così Ash seguì i consigli dei ballerini che indossavano tutti vestiti striminziti, ora cominciava a capire.
Un ballerino dopo l'altro salì sul palco con le mutande piene di soldi ma notò che una sola ragazza non si divertiva, indossava una fascia con su scritto 'prossimamente sposa', era orribile quella fascia e anche la coroncina era indecente se ne stava in disparte a bere champagne mentre le sue amiche stavano a guardare o al telefono accanto a lei. Era il suo obbiettivo farla divertire,renderla protagonista quella sera, si ricordò che lei era seduta al tavolo delle ragazze con cui aveva parlato ad inizio serata , non la aveva nemmeno vista. Quando arrivò il suo turno lo calciarono sul palco, in modo letterale. Un riflettore gli arrivò negli occhi e con la timidezza che gli era salita in quel momento indietreggiò sentendo urlare le giovani donne. Allora le luci si soffusero un poco il silenzio lo invase e cominciò a ballare muovendosi lento e seducente, fece come gli avevano detto gli altri ballerini 'tienile in sospeso' tolse la giacca e la lanciò non curanza alle ragazze e mentre piroettava si era tolto la maglia, le grida femminili si alzarono vedendolo e lui sorrise indicando il tatuaggio out law sugli addominali , si morse le labbra e guardò la ragazza annoiata ballò togliendosi la bandana dal braccio e muovendo sensuale il bacino poi per un guasto tecnico la musica si spense e lui rimase spiazzato. Prese il telefono dalla tasca scese dal palco dirigendosi verso la ragazza annoiata che ora lo guardava ansiosa, arrivato li accese la musica e gridò
"DO YOU WANNA DANCE?" Le grida scoppiarono e lui salì sul tavolo ballò solo per quella ragazza, si fece slacciare i pantaloni da lei e giocò come mai aveva fatto prima. Ballò per farle eccitare tutte, per fargli desiderare che toccasse anche loro in quel modo che potessero anche loro immaginare la sensazione della sua pelle sotto le dita e anche se non si era spogliato come gli altri aveva reso l' idea di essere un gran bel ragazzo.
Lei pendeva dalle sue labbra, ogni volta che allungava le mani Ash le spostava facendola muovere come voleva ballandole addosso facendola volare e cadere per poi riprenderla, le ballò sensuale addosso su un ritmo caraibico e forte, la portò sul palco e simulò letteralmente il fare sesso usò persino una sedia, facendo gridare e lanciare soldi sul palco quando finì di ballare dopo una piroetta con la ragazza si mise di schiena al pubblico a gambe larghe come un lottatore,della ragazza si intravidero solo le gambe e le mani che accarezzando la schiena di Ashley gli entrarono nei pantaloni sul culo. Poi il buio. Quando si riaccesero le luci Ashley fece un inchino e fece inchinare anche la ragazza a cui diede una sonora pacca sul culo prima di farla andare via, arrivato dietro le quinte gli fu data una scopa per tirare su i soldi che gli erano stati lanciati. Pulì il palco facendo mossettine strane di ballo e fece due giri per pulire tutto sotto lo sguardo divertito delle ragazze che ora si sventolavano con i tovaglioli.

"Ash! Le hai fatte impazzire! I soldi sono tuoi mio caro! Tutti quelli del palco e anche questi che sono la paga normale... c'è un piccolo extra per averti preso all' ultimo momento" Halina era entusiasta e lo elogiò a lungo.
"Si vede che sei mio figlio !" Mike era orgogliosissimo di suo figlio e lo abbracciò stretto.
"Ma se tu non sai nemmeno ballare! Senti ti va di fare alcune serate qui da me? Non ho i ragazzi di solito, loro lavorano altrove ma ogni tanto fanno qualche cosina qui con me... allora ti va?"
Ash accettò e ballo altre sera per Halina in futuro, sempre in modo diverso sempre unico e quella sera una ragazza ebbe la geniale idea di filmarlo e pubblicare il video su youtube. Tutti lo videro. Tutti compresi i ragazzi della sua scuola. Tutti compreso Andrew.

Sì, dunque, salve. Volevo solo dire che ho dei problemi con la storia, non c'entrano wattpad o cose così, in pratica non mi va di continuarla. Questo perchè non mi prende più, continuerò a pubblicare capitoli che ho già scritto in anticipo circa un mesetto fa, perdonatemi se non saranno minimamente leggibili, alla prossima.

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