Capitolo 10

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Sussultai e per poco non gridai << Oddio Tate mi hai spaventato a morte >> dissi portandomi una mano nel petto.

Mio fratello mi stava guardando con sguardo circospetto seduto sul divano con ancora in mano il joystick della play. Accanto a lui, altrettanto severo, c'era Dion. Un brivido mi percorse nell'incrociare quegli occhi chiari, rendendomi nuda ed esposta. Non avevo fatto nulla di male e allora perché mi sentivo in colpa?

<< Allora? >> continuò imperterrito Tate.

Alzai gli occhi al cielo << Sono uscita... ti avevo avvertito >>

Ma di tutte le sere che restavano a casa proprio oggi?! la mia sfiga era abissale!

Ignorò la mia affermazione << Dove? >>

Mi morsi un labbro << A mangiare vicino al pontile >>

Inarcarono in contemporanea le sopracciglia. Feci una smorfia. Non sopportavo la loro coordinazione.

<< Beh buonanotte >> borbottai facendo dietro front.

<< Aspetta un secondo >> sibilò mio fratello.

Sbuffai << Che c'è ancora?! >>

<< Con chi sei uscita? >> mi chiese Dion guardandomi con occhi freddi.

Rimasi a bocca aperta, sul serio me lo stava chiedendo?!.

Incrociai le braccia al petto << Perché dovrei dirlo? >>

Lui aggrottò le sopracciglia e strinse la mascella. Non rispose ma capii che se fossimo stati da soli l'avrei pagata cara.

<< Rispondi alla domanda >> concordò Tate << Con chi eri Kaila? >>

<< Soprattutto perché nessuna delle tue amiche ha una moto... >> aggiunse Dion << O sbaglio? >>

Rimasi scandalizzata << Mi avete spiato?! >>

Finalmente vidi nei loro volti del lieve imbarazzo. Sentii le mie mani tremare per la voglia di dare ad entrambi due schiaffi. Non solo mi stavano facendo un interrogatorio alla "Santa Inquisizione" ma avevano anche osato entrare di soppiatto nella mia privacy!

<< Allora è inutile parlare visto che avete visto tutto >> ribattei stizzita.

<< Siamo solo preoccupati >> mormorò Tate a mo' di giustificazione.

Rimasi sgomenta << Sono semplicemente uscita con un ragazzo come una qualsiasi persona normale >>

<< E chi è? come lo conosci? >>

Mi stavano facendo innervosire in un modo spaventoso. Sbattei irrequieta un piede a terra.

<< Lavora alla Hamilton 's Publishing >> dissi omettendo che la persona in questione fosse il mio capo.

Mi fratello a quelle parole sembrò leggermente tranquillizzato, Dion invece, rimase ancora in una posa grave che mi ricordò una lastra di ghiaccio.

<< Ora se non vi dispiace, vorrei andare a dormire >>

Tate annuì << Okay buonanotte >>

<< Notte >> bofonchiai facendo rapida le scale e fuggendo via da loro.

Quella notte, come mi augurò John, feci davvero dolci sogni, tutti marchiati dalla mia alta perversione: Lui sulla sua scrivania, completamente nudo, mentre si lasciva leccare tutti i suoi muscoli scolpiti. Quel sogno erotico, oltre a crearmi un'enorme sorriso mi lasciò anche madida di sudore. Ebbi appena il tempo di farmi una doccia che le mie amiche mi rapirono (letteralmente) per portarmi nel loro appartamento. Un condannato all'ergastolo forse era più fortunato di me perché i volti di Lucy, Shyla e perfino di Elise erano spaventosi forse come Voldemort... ma con il naso.

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