Capitolo 26

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<< Allora ? mi dici dove stiamo andando ? >> chiesi ma come le precedenti volte lui schioccò le labbra con un sorriso.

<< Vedrai >>

Lo guardai con occhi supplicanti << Ti prego >> mormorai dolce.

Mi osservò e poi si rigirò scoppiando a ridere forte << Mi dispiace ma non cedo ai tuoi occhioni dolci >>

Sbuffai incrociando le braccia al petto. Odiavo le sorprese e lui lo sapeva bene. Non riuscivo a rimanere tranquilla, bruciavo troppo per la suspense anche se ... dovevo ammettere che le sorprese non le amavo in generale. Quasi sempre ti facevano "SORPRESA" nel momento in cui si era più cessi del cesso di un bagno pubblico e bisognava stamparsi un finto sorriso e dire "Oh mio Dio non me l'aspettavo! che bello" quando in realtà avresti voluto buttare una bomba addosso a tutti.

<< Dai siamo quasi arrivati >>

Lo osservai a bocca aperta e mi rigirai subito per controllare il paesaggio ma vedevo solo la bellissima spiaggia californiana. Non riuscì a fermare il mio cuore quando la guardai.

John.

D'istinto tirai fuori il cellulare dalla tasca. Mi aveva promesso che mi avrebbe richiamato, ora volevo proprio vedere quando. Ma se iniziavo io non era un problema giusto? infondo ero la sua ragazza .... Alzai gli occhi al cielo per le mie inutile pippe mentali e scrissi veloce un messaggio.

Hey come va? sei arrivato a New York? in ogni caso quando puoi chiamami.

Mi manchi.

K.

Feci un sospiro riponendo il mio cellullare in tasca. Non avendo nulla da fare, il mio sguardo si fissò sul movimento ipnotico delle onde del mare.

Trasalì.

Non sarà che .... Oddio speravo di no.

Inarcai un sopracciglio guardando fisso il profilo di Dion << Non dirmi che hai in mente di fare surf >>

Rise nuovamente e ciò mi diede fastidio.

Ero diventata un fenomeno da baraccone ?!

<< No tranquilla non voglio vederti morire >>

<< Ah Ah Ah >> dissi ironica << Che divertente ! >>

Strinse le labbra in modo buffo << Lo so >>

Alzai gli occhi al cielo << Cretino >> dissi sorridendo.

<< Un bellissimo cretino >> aggiunse.

Scossi la testa esasperata.

Dion rimaneva Dion...

Parcheggiò limitrofo alla spiaggia, accanto ad altre macchine. San Francisco o la California in generale mi piaceva da pazzi per questo, perché nonostante fossimo in Settembre inoltrato, la gente non smetteva mai di andare al mare. Era parte integrante del nostro DNA.

<< Dammi il cellulare >> mi disse all'improvviso Dion fissandomi intensamente.

Aggrottai le sopracciglia << Perché? >>

E se John mi dovesse rispondere?!

Sospirò << Non devo rubartelo ma è solo perché ho paura che ti si bagna >>

<< Avevi detto niente surf >> lo accusai.

Sorrise scuotendo la testa << Infatti non lo è >>

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