Capitolo 23

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Dion mi fece sedere sul sedile accanto a lui e mi allacciò con dolcezza la cintura di sicurezza successivamente, rifece il giro per sedersi così al posto del guidatore. Per tutto il viaggio tenne una mano stretta sulla mia, cercando di tranquillizzare i tremolii del mio corpo che non erano dati solo dalla paura ma anche dal freddo. Raggiungemmo l'ospedale più vicino lo stesso nel quale avevo cercato Elise. Mi aprì la portiera e cercai di mettermi in piedi ma lui mi precedette prendendomi in braccio. Mi abbandonai nuovamente sul suo ampio petto, facendomi cullare dal suo calore. La vista peggiorava, molto spesso rivedevo nero ma ad ancorarmi alla realtà era la voce di Dion che non smise mai un secondo di sussurrarmi frasi di conforto. Mi si scaldò il cuore. Non aveva idea di quanto la sua vicinanza mi stesse aiutando.

Mi diedero la precedenza, superando così la fila immensa. A quanto pareva ero davvero messa male e la cosa mi agitò, ma Dion sembrò capirlo subito perché rafforzò il conforto con carezze lieve.

<< Va tutto bene, andrà tutto bene ora >> mi sussurrava con dolcezza.

Quasi non piansi per la sua premura.

Grazie alle sue insistenze ma soprattutto grazie alla mia approvazione, gli fu consentito di stare con me durante tutta la visita. Avevo bisogno di lui non potevo minimamente pensare a stare da sola, anche se con il dottore.

La diagnosi era quattro punti sulla testa e un lieve trauma cranico a cui avrei sopperito grazie al riposo e in casi estremi a dei antidolorifici. Non potei trattenere le lacrime di gioia quando scoprì che non c'era stata violenza sessuale. Dion mi aveva salvato prima che quel mostro lo facesse. Fissai con gratitudine il suo viso. Scosse la testa con rabbia mentre mi asciugava con lievi carezze le lacrime "non dirlo neanche" mimò con la bocca. Il dottore mi consigliò di restare in ospedale per una notte ma io volevo tornare a casa, avevo bisogno al più presto di ritrovarmi nelle pareti familiari. Dion dovette intuire i miei pensieri perché promise al dottore che mi avrebbe controllato per tutta la sera e se c'erano problemi mi avrebbe rispedito subito qui. Lo osservai mentre il cuore mi si riempì di gratitudine. Nel completo silenzio mi depositò nel passeggero e accese il motore. Non riuscì mai a distogliere lo sguardo dal suo profilo concentrato.

<< Grazie >> mormorai in un rantolo.

Si girò di colpo e mi guardò con occhi sgranati.

Deglutì prima di riguardare fisso d'avanti a se << Non dirlo neanche >> mormorò ripetendo la stessa cosa che mi disse all'ospedale.

Scossi la testa con energia << Devo. Mi .... Mi hai salvato .... Se non fosse stato per te io .... >> chiusi gli occhi non riuscendo a continuare la frase.

Se non ci fosse stato lui a quest'ora sarei stata violenta e forse morta

La sua mano strinse all'improvviso la mia.

Aprì di scatto gli occhi e mi ritrovai il suo sguardo preoccupato. << Kay ora stai bene, non pensarci >> sussurrò.

Annuì ignorando il groppo in gola.

Mi aveva salvato.

Mi aveva confortato.

Mi era stato vicino.

Asciugai rapida le nuove lacrime che mi erano sbucate prima che le vedesse. Guardai il suo bellissimo profilo così serio. Gli sarei stata debitrice per tutta la vita, che lo volesse o meno.

Quando raggiungemmo casa mi sentivo meglio e appoggiandomi a Dion riuscì anche a camminare fino all'ingresso. Un sospiro di sollievo si diffuse in tutto il mio petto quando la trovammo vuota e completamente immersa nel buio. Fui grata del fatto che Tate si trovasse con Lucy da qualche parte. Di certo non volevo che mi vedesse in questo stato e avrei fatto in modo che non venisse mai a sapere di quello che mi era successo. Mi avvicinai alle scale quando un calore mi abbracciò. Sussultai guardando le braccia di Dion cingermi la vita. Inarcai un sopracciglio guardandolo confusa.

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