Capitolo 4

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Era sempre elegante ma più casual rispetto a come lo avevo visto la prima volta. Le gambe erano fasciati da dei jeans grigi e sopra indossava una camicia bianca con una giacca nera aperta. Mi guardava con quegli occhi turchesi analizzando ogni centimetro del mio corpo con un sorrisetto spettacolare.

<< Signor Hamilton >> mormorai incapace di dire altro.

"Sempre così sensuale, Miss. Young?" L'aveva detto sul serio?

<< Cosa ci fa qui? >> mi sfuggì.

Trattenne una risata << Secondo lei? >> mi chiese lanciando uno sguardo intorno a sé.

Ovvio per ballare, ma che domanda stupida avevo fatto!?

Affinò lo sguardo << La vedo sorpresa >>

Boccheggiai. Sorpresa era a dire poco!

<< Non pensavo di trovarla in un posto del genere >>

Oh andiamo! Ma che diavolo stavo dicendo?!

Piegò la testa di lato guardandomi con un sorriso birichino. Oh Santo cielo!

<< E in quali allora? >>

Arrossii vistosamente << Emh ... posti ...più ... >> mi morsi le labbra incapace di formulare un concetto di senso compiuto << eleganti >> riuscii a dire.

Non seppe più trattenersi e scoppiò a ridere, una risata allegra ma allo stesso tempo erotica. Dovevo smetterla di dare ascolto ai miei ormoni !!.

<< Ci sono molte cose per la quale la lascerei sorpresa >> mormorò con una luce diversa negli occhi.

Ero sicura di esser diventata rossa come un peperone. Non potei non immaginare cosa ci fosse dietro a quelle parole, sognando le più peggiori ed erotiche fantasie. Quando mi guardava prendevo completamente fuoco. Era da tanto tempo che non venivo stravolta così da qualcuno. Ad attrarmi non era solo la sua bellezza ma anche  l'aurea di mistero che gli aleggiava intorno, come se nascondesse qualcosa. Ma forse ero solo vittima dei miei ormoni.

Una spinta da dietro, probabilmente un corpo esagitato, mi fece perdere l'equilibrio facendomi cadere in avanti. Mi immaginavo già l'impatto e la prossima figura di merda, quando sentii al posto del dolore, un morbido petto caldo che profumava di colonia. Rimasi agghiacciata. 

La mia vita era cinta da mani che mi sostenevano e dal loro tocco filtrava, anche attraverso la maglietta, un calore micidiale. Sentivo il cuore andare a duemila scosso dall'elettricità suscitata dal nostro avvicinamento fisico. Dio, sarei rimasta così per tutta la sera.

Alzai lo sguardo e mi imbattei negli intensi occhi turchesi di Johnathan Hamilton.

<< Tutto bene? >> sussurrò con voce roca.

Non riuscendo a dire nulla mi limitai ad annuire. I nostri occhi erano incatenati e nessun'altra parola si scambiò. Il suo sguardo scivolare giù posandosi sulla mia bocca. Il mio corpo, in risposta a quella sua occhiata,  prese fuoco. All'improvviso fece un sospiro lasciando la presa su di me. Dovetti fare un grande sforzo per non mostrare il mio disappunto.

<< La vostra amica sta venendo da questa parte >> mormorò poi dando un'occhiata alle mie spalle.

<< Come? >> borbottai sorpresa.

Mi girai seguendo il suo sguardo e notai Lucy che si stava accingendo a venire con un'espressione preoccupata. Oh no! Con la bocca gli feci segno di andarsene e lei si fermò confusa. Sospirai esasperata. Ma perché in questi momenti tragici non riusciva a capirmi?!

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