Capitolo 24

6.4K 189 25
                                    


Quando quella mattina mi svegliai e scesi le scale mi ritrovai un Dion ben alzato che cucinava apparentemente senza pensieri. Era senza maglietta, ovviamente e grazie ai pantaloni a vita bassa si potevano notare i bellissimi solchi a V del bacino. Deglutì non riuscendo a distogliere lo sguardo dal suo fisico scultoreo. Ogni suo muscolo, persino quelli del costato, mi sembravano così affascinanti, migliori a qualsiasi opera d'arte. Le spalle larghe, i pettorali scolpiti, la vita stretta e quelle braccia sode e muscolose, rendevano Dion al pari di una scultura greca, ansi, Dion era anche meglio, perché nessuna scultura poteva eguagliare il suo calore e la profondità dei suoi occhi di ghiaccio.

Sospirai piano rimproverandomi. Ero davvero, davvero una persona cattiva, visto che nonostante fossi fidanzata, fissavo Dion, sbavando, letteralmente come un cane in calore .... Bé dopotutto.... Era come se guardassi un opera d'arte quindi mi era concesso ....

.... giusto?

Di colpo si girò. Sul suo bel viso nacque un altrettanto stupendo sorriso, perché fece "IL" sorriso, quello che riusciva a sciogliere anche la ragazza più fredda e perché no.... Anche me ....

Maledizione Kaila!

<< giorno' >>

<< Giorno >> risposi imbarazzata.

<< Ho quasi fatto >> dichiarò guardando la padella difronte a se e dall'odore che proveniva era molto invitante. << Tu intanto siediti >> disse regalandomi un altro sorriso.

Ooooooook. Aveva preso gusto a darmi ordini.

Non dovetti aspettare molto perché poco dopo ritornò con due piatti pieni di uova e bacon. Quella situazione mi riportò alla mente la mini vacanza. Scossi la testa per evitare di pensarci.

Sorrisi << Ti piace cucinare? >> chiesi inarcando un sopracciglio.

Mi guardò confuso prima di scoppiare a ridere << Non ti ci abituare! regalo solo colazioni >> disse sorridendomi di sbieco.

<< E se non mi bastasse? >> lo provocai

<< Oh piccola Kay dovrai faticare per avere altro >> mormorò facendomi l'occhiolino.

Arrossì con il cuore agitato. Avevo la sensazione che lui non si riferisse solo al cibo ...

Stranamente non fece più altre allusioni ma iniziò a parlare di tutto e di più. Capì subito il suo intento. Voleva distrare la mia mente dal ricordo della scorsa notta e io ne fui grata. Finita la colazione guardò con un sospiro l'orologio affisso in cucina.

<< Dobbiamo andare >> dissi in un sussurro ricordandomi dell'appuntamento al commissariato.

Trasalì leggermente prima di annuirmi.

Dovevamo andare e dovevo ripetere ogni cosa .... Deglutii chiudendo gli occhi.

La sua mano calda fu subito sulla mia. Sollevai sorpresa lo sguardo su di lui. I suoi occhi azzurro-ghiaccio mi fissarono con intensità.

<< Se non te la senti possiamo rimandare >> disse con voce dolce << Posso chiamare e non ci sta nessun problema >>

Sgranai gli occhi con il cuore in tumulto << Si può fare? >>

Annuì accennando un sorriso << Certo >>

Guardai il mio pugno stretto raccolto dalla sua mano calda.

L'offerta di Dion era allettante e con tutta me stessa volevo accettare ma sapevo bene che se continuavo a scappare alla fine non sarei più riuscita a tornare indietro. Sospirai alzando lo sguardo su di lui. Mi stava fissando con posa tranquilla ma lo conoscevo quasi alla perfezione da capire che la posa era troppo innaturale per essere definita "rilassata". Stava in attesa di una mia risposta e qualsiasi fosse stata l'avrebbe appoggiata. Dio come gli ero grata per quello che stava facendo per me.

⚠️OLD VERSION- The price of being young ⚠️Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora