Dylan
Sono passate tre settimane, due giorni e cinque ore.
Mi manca. Mi manca davvero tanto.
Ogni giorno involontariamente mi trovavo a sorridere senza motivo pensando a lei.
Alle sue ultime parole.
"Ti amo anch'io Dylan"
Me lo aveva detto. Da quanto aspettavo quelle cazzo di parole.
Queste settimane sono state un inferno.
Non ho rivolto la parola a nessuno. Non ho parlato con nessuno dopo che ho saputo della sua morte.
Non riesco ancora a crederci. Non riesco ancora a credere di aver tolto la vita alla mia vita. Mi sento così deluso con me stesso. Deluso di non aver corso troppo forte. Deluso di non aver mandato via Scarlett. Deluso di me. Non hanno ancora rintracciato il guidatore della macchina, ma quello puó essere considerato morto per me.
Ho sbagliato tutto. La mia casa è un disastro: ci sono tutti pezzi di bottiglie di Vodka ovunque. Non so quanto a lungo riusciró a resistere. Senza di lei.
Che sorriso che aveva. Le sue labbra, quelle che volevi baciare continuamente. I suoi occhi penetranti. Il suo fisico perfetto, con ogni curva posizionata al punto giusto. La perfezione.
"Allora pensi di uscire o no?" La voce di Scarlett riempie il silenzio.
"Che ci fai qui?" Ringhio.
"Ho ancora le chiavi di casa tua" dice con un sorriso malizioso.
Ripensando a quei momenti ho una sensazione di disgusto.
"Beh tutto passa, ci sono altre ragazze Dylan, magari più belle" non riesco a trovarne una più bella, neanche metà della sua bellezza.
"Tipo?" "Me." Sorride lei.
Scarlett è davvero una bella ragazza, ma non è neanche comparabile con Becky.
"Onesta."
Becky
È da cinque giorni che sono uscita dall'ospedale. Non voglio più avere nessun contatto con Dylan, perció ho fatto sembrare di essere morta. Lo avró fatto soffrire, certamente, ma lui non sa quello che ho passato in ospedale. Tutte quelle notti insonne, non solo per il mal di testa e per i dolori, anche per lui.
Voglio dimenticare completamente il mio passato. Ieri sono andata a tingermi i capelli: ora sono una bionda.
Ho iniziato a frequentare un giocatore della squadra di basket della scuola, molto carino. Anche se non è nulla in confronto a Dylan.
Lo devo ammettere.
Ho dovuto dimenticare anche Jason, faceva parte del mio passato, un brutto passato.
Oggi devo ritornare a scuola. Ho cambiato classe. Ho scelto ovviamente una classe dove lui non insegna.
Mi trucco abbondantemente, quasi non sembro io. Mi metto un top corto e degli shorts. Non ho mai capito il senso di dire come si è vestiti, ma sono cambiata no?
***
Fuori da scuola James, il giocatore di basket, mi viene in contro. Iniziamo a baciarci e lui ogni tanto mi tocca il culo, io sorrido.
Scambio un'occhiata veloce all'altra parte del cortile e vedo Cass in lacrime e Jason con lo sguardo basso. Sono un po' preoccupata, ma infondo loro fanno parte del mio passato giusto? Giusto. Devo lasciarli perdere.
James mi prende per i fianchi e mi accompagna dentro.
Dylan
Un'altra giornata senza il suo sorriso. Senza i suoi occhi. Senza la sua voce. Senza di lei.
L'unica cosa che mi rassicura è che non vivró in eterno.
Passo per i corridoi a passo svelto quando per sbaglio spintono un ragazzo che tiene per i fianchi una ragazza.
Si girano.
"Prof, guardi dove va!" Mi urla il ragazzo.
I miei occhi ricadono sulla ragazza. Non puó essere lei. È morta lei. Stai anche sognando ora.
I nostri occhi si mischiano in un miscuglio perfetto.
"Becky." Riesco solo a dire, il sorriso si fa spazio sul mio volto.
Lei deglutisce per poi dire "Andiamo Jamie" girano i tacchi ma prima che possa andarsene le prendo il braccio.
Lei si blocca e cerca di non guardarmi in faccia, mentre il suo accompagnatore speciale sbuffa e la saluta entrando in classe.
"Non voglio arrivare tardi a lezione, quindi se puó mollarmi il braccio sarei felice" sbuffa lei.
"Senti mi dispiace. Veramente. Tutti mi avevano detto che eri morta e allora ho passato due settimane di merda, non ho parlato a nessuno. La mia mente era fissa su di te. Non avrei mai più visto il tuo sorriso perfetto, le facce che facevi quando ti mandavo occhiate in classe, il tuo carattere testardo ma allo stesso tempo perfetto. Io ti amo, e lo sai, che ti ameró per sempre." Ammetto. Mi sta colando una lacrima. Devo trattenermi. Devo trattenermi.
"Sai che settimane ho passato io? Inferno. Inferno. Ho pianto ogni giorno per i dolori e per te. Ma tu non ti sei preoccupato di venirmi a trovare nemmeno una volta. E adesso pretendi che come tutte le altre ti ritorni a svolazzare dietro? Oh beh ti sbagli di grosso." Mi sento il cuore che si sta frantumando, piano piano, ad ogni parola che dice. Si sente come tutte le altre ma lei non potrà mai essere come tutte le altre, lei è superiore a tutte.
Si sta mordendo il labbro. Quel fottuto gesto talmente bello da essere così triste. Ogni volta che se lo morde mi viene una voglia matta di baciarla. Ma ogni volta che se lo morde significa che sta cercando di trattenersi dal non piangere.
"Tu,tu ora pensi che mi metteró a piangere per te, ma non sprecherò nemmeno una lacrima per te Dylan!" Urla alla fine.
"E poi magari se ti sto vicina, potrei rischiare di morire di nuovo. Siccome è questo quello che vuoi" ringhia a voce bassa per poi andarsene.
Il mio cuore è completamente a pezzi.
È successo tutto in così poco tempo. Due mesi fa non ci consociavamo neanche, e ora siamo qui ad allontanarci.
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Hi, prof.[COMPLETATA]
FanfictionAvete presente quella sensazione che avviene quando le cose non vanno come tu avevi sperato? Quando entra nella tua vita una persona e travolge il lavoro di anni? Ecco. Questo è esattamente ció che è accaduto a Becky. Chi avrebbe mai immaginato ch...