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Becky
È stato veramente cordiale e gentile con mia madre. Mi piace questo lato di lui.
Ma so che prima o poi tutto questo finirà.
Ho nella testa troppi frammenti che non riesco a collegare. C'è un pezzo mancante in questo puzzle, che sarà la chiave che aprirà tutte le porte. Sto vivendo in una sorta di "finta felicità". Certo, lo amo, ma lui mi sta nascondendo troppe cose.
E non sono sicura di conoscere il vero Dylan. Il latte della mia tazza sta diventando freddo e sento lo sguardo di Dylan addosso.
"Tutto okay?" Mi chiede accarezzandomi la mano. Io annuisco.
Magari dovrei parlarne con lui?
E cosa gli diresti? 'Che cosa nascondi Dylan?'
Reprimo quell'istinto di chiederglielo, anche se, così facendo, se i problemi si lasciano da parte si forma piano piano, mattone dopo mattone, un muro tra noi due.
Mia madre si alza ed esce e noi la salutiamo.
"Tu non stai bene Becky. Devi parlarmi di qualcosa?" Mi chiede dolcemente sfiorandomi la guancia.
Prima che possa aprire bocca il suo telefono squilla.
Dylan
Sento il telefono squillare, lo tiro fuori dalla tasta e rispondo. Appena vedo il none "Scarlett" sulla schermata mi irrigidisco.
E dico a Becky che devo andare in bagno.
"Che cazzo vuoi Scarlett" sussurro agitato.
"Ti ricordi i giri che avevi da diciott'enne?" Merda. Non dirmelo.
"Beh ecco... Dimitri ti suona un nome famigliare?" Dimitri, Dimitri, Dimitri. Ah sì! Cazzocazzocazzo.
"Sì." Dico semplicemente rigido. "Ti ricordi qual è il suo cognome?" "Broadway. Perchè?" Chiedo acido.
"Non ti ricorda nessuno? Non so, in questo periodo non hai avuto problemi con nessuno?" Mi metto a pensare e la mia testa ritrova un ricordo.
Chi cazzo sei?" Sento qualcuno che ringhia dietro di me. Mi giro di scatto e anche se non vedo molto penso sia lui l'uomo in questione.
"Non importa chi sono. Sto cercando un certo Hardin Broadway" dico con voce pacata. Mi sto solo trattenendo.
"Sì, c'è qualche problema ragazzino?" Sghignazza.
La rabbia mi assale, si espande per tutto il mio corpo. Le mie braccia si muovono da sole e in poco tempo strozzano l'uomo davanti a me. Solo ora riesco a vederlo bene: occhi azzurri, capelli biondi e labbra carnose. Un classico bravo ragazzo , o quasi.
"Sì brutto figlio di puttana! C'è un problema! Stavi per uccidere la mia ragazza!" Sbraito sbattendolo a terra ripetutamente.
"Cazzo!" Urlo cercando di non farmi sentire da Becky.
"Hardin Broadway. Il cugino di Dimitri Broadway. Ti sei messo nella merda tesoro" continua Scarlett.
"Qualunque cosa succeda Becky deve starne fuori, okay? Non posso permettere che le venga fatto del male. Non posso proprio, devo proteggerla" mi passo le mani tra i capelli.
Non è possibile. Quanti cazzo di Broadway devo avere tra i piedi?
"Impossibile Dylan. È lei che vogliono. Le ferite interiori sono quelle che durano più a lungo, se non per sempre."
Cado a terra disperato.
Tutta colpa dei miei stupidi giri di merda! Ero un diciott'enne del cazzo con una vita del cazzo!
"Le-lei non deve sapere niente! Niente!" Le ripeto balbettando per poi chiudere la chiamata.
Esco dal bagno e ritorno da lei.
La abbraccio, la stringo forte a me. Ora dovró farlo più spesso, come fosse l'ultima volta, perchè forse sarà l'ultima volta.
"Promettimi che il nostro amore sarà più forte delle barriere che ci divideranno." Le sussurro.
"Dylan. Io devo sapere." Prova a staccarsi da me.
"Promettilo." Ripeto.
"Prometto che il nostro amore sarà più forte delle barriere che ci divideranno." Abbozza un sorriso.
Non voglio perderla. Non ora, non mai.

Hi, prof.[COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora