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Dylan
"Scarlett stai zitta. Non puoi capire" a quella mia frase lei si mette a ridacchiare.
"Dov'è finito il mio Dylan? Quello pieno di sè che portava una ragazza a letto ogni sera diversa? Sei cambiato Dylan" continuava a guardarsi intorno e poi focalizzare sulle sue unghie rosa elettrico.
"Diciamo che Becky mi aveva cambiato" sospiro.
Quanto amo quella ragazza.
"Ti daró una mano a ritornare il vecchio Dyl" sorride maliziosamente per poi iniziare a mordicchiarmi l'orecchio.
Involontariamente dalla mia bocca esce un gemito, seguito poi da una sensazione di disgusto. Lei non è lei.
"Scusa, Scarlett. Per il momento è ancora una cosa aperta, quella tra me e Beck." La allontanai e mi alzai per andare a farmi un giro fuori. L'aria sta diventando pesante qua dentro.
Becky
"Mi dispiace per tutto quello che è successo Jason... Mi sono lasciata trascinare troppo da Dylan... Era una causa persa, lo sapevo fin dall'inizio. Vorrei riniziare da zero con te." Inizio guardandolo. Mentre camminiamo l'aria arriva addosso a noi facendo scompigliare i capelli di Jason.
"Tranquilla, sta iniziando a fare freddo qui e tu sei in maniche corte" dice togliendosi la felpa e appoggiandola sopra le mie spalle.
"Grazie" sussurro.
I nostri sguardi si toccano.
Lui mi scosta una ciocca di capelli dietro le orecchie.
"Sei bellissima Beck" sussurra per poi avvicinare le sue labbra alle mie.
Il tocco è delizioso, è dolce, leggero e abbastanza intenso. La sua lingua cerca la mia e in poco tempo la trova.
Dylan
Tiro fuori una sigaretta dalla tasca. Avevo smesso con questo vizio, o almeno così credevo.
Mi ha sempre rilassato fumare, ogni volta che ero nervoso facevo un tiro e il nervosismo mi passava. Dovrei fumare l'intero pacchetto per dimenticarmi di-
"Becky" sussurro guardando le due figure distanti da me di pochi metri. Calmati. Calmati Dylan.
"Vieni a casa mia?" Sento dire da Jason.
Lei sta per aprire bocca ma io sbraito.
"No! Lei non viene da nessuna parte con te!"
Lui si pietrifica, lei si pietrifica, il signore che stava mangiando il gelato si pietrifica.
Dalla bocca del primo esce un ghigno divertito.
Lui apre la bocca per parlare ma viene interrotto dalla mia Becky.
"Zitto Jason. Parlo io questa volta. Facciamo il punto della situazione. Sei entrato nella mia vita come un uragano e hai portato via tutto. Sei stato la mia rovina. Non ti sei nemmeno degnato di venire all'ospedale per trovarmi! Non chiedevo tanto! Io ti amavo Dylan. Io ero persa per te e lo ero anche l'altro ieri che sono uscita dall'ospedale, quando mia madre mi ha detto che eri impegnato... Con un'altra ragazza." Le lacrime iniziano ad uscire dai suoi occhi grigi.
Le sue parole mi colpiscono l'anima, me la trafiggono.
Sto per parlare, quando Jason sussurra qualcosa sull'orecchio di Becky e lei annuisce.
"Addio, prof." Ringhia per poi andarsene mano nella mano di Jason.
"Merda!" Urlo appena non la vedo più.
"Ritornerà." Dice con un tono alto il signore che prima mangiava un gelato.
"Si vede da come ti guarda giovanotto"prende il giornale che aveva affianco a lui e inizia a sfogliarlo.
"No, non questa volta."

Hi, prof.[COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora