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Dylan
Il quartiere è desolato e buio. Ci sono pezzi di bottiglie vuote ovunque.
"Chi cazzo sei?" Sento qualcuno che ringhia dietro di me. Mi giro di scatto e anche se non vedo molto penso sia lui l'uomo in questione.
"Non importa chi sono. Sto cercando un certo Hardin Broadway" dico con voce pacata. Mi sto solo trattenendo.
"Sì, c'è qualche problema ragazzino?" Sghignazza.
La rabbia mi assale, si espande per tutto il mio corpo. Le mie braccia si muovono da sole e in poco tempo strozzano l'uomo davanti a me. Solo ora riesco a vederlo bene: occhi azzurri, capelli biondi e labbra carnose. Un classico bravo ragazzo , o quasi.
"Sì brutto figlio di puttana! C'è un problema! Stavi per uccidere la mia ragazza!" Sbraito sbattendolo a terra ripetutamente.
Cerca di dire qualcosa ma le mie mani glielo impediscono, perció allento la presa.
"Non era" tossisce "non era quello l'intento" lo ristringo forte per far sbattere la sua testa a terra.
"Che cazzo vuoi dire con questo!" Urlo.
"Non me ne frega un cazzo di quella ragazzina! A me interessano solo i soldi." Dice facendo un ghigno.
Cerco di capire ma invano.
"Che soldi?" "Pensi che lo venga a dire a te?" Sorride e quel sorriso malfatto mi fa ancora di più incazzare.
Cosí gli tiro un pugno sul petto, facendolo sobbalzare.
"Merda! Calmati!" Sussurra con le poche forze che gli sono rimaste.
"O me lo spieghi, o muori." Dico alla fine al suo orecchio.
"Sono stato pagato per fare quello che ho fatto! Quella persona voleva solo che tu soffrissi per ció che gli hai tolto. È riuscito nell'intento se tu sei qua" sorride divertito.
"Chi è?" Sussurro. "Ho detto chi è?" Ripeto sbraitando e sbattendolo contro l'asfalto.
"Mio fratello, Jason Broadway." Fa un mezzo sorriso per poi chiudere gli occhi.
Lo sapevo! Lo sapevo che c'era qualcosa di strano in quel ragazzo! Ora lei è lì, magari con lui! È in pericolo.
Ad un certo punto sento il dolore che invade il mio corpo. Sento freddo e caldo insieme.
Mi giro e vedo il fratello di Jason a terra con una pistola in mano puntata su di me.
Mi guardo il petto. Sto sanguinando.
Fa male, davvero tanto male. Ma non posso fermarmi. Devo salvare almeno lei, non servo io. Mi basta sapere che lei sta bene.
Salgo in macchina trascinandomi per le braccia.
Prendo il cellulare e chiamo Scarlett.
"Pronto, Dylan?" Chiede lei.
"S-scarlett vieni a prendermi nella Johanna street" dico quasi soffocando le parole.
"Non puoi venire tu da solo? Hai una macchina!" Si lamenta.
"È difficile guidare con un proiettile nel petto Scarlett" "Oh merda! Dylan! Arrivo subito" urla per poi chiudere la chiamata.
Io mi accascio a terra.
Becky
"Sei pronta per domani?" Sussurra Jason al mio orecchio cingendomi i fianchi.
Annuisco.
"Hai preparato le valige?" "Sí Jason" sorrido falsamente.
Le sue labbra stanno per sfiorare le mie quando il telefono di casa squilla.
"Scusa, vado a rispondere" mi gratto la testa mentre lo sento sbuffare.
"Pronto?" "Ciao Becky" mi si gela lo stomaco. Dylan.
"Senti, non ho tempo di parlare ancora. Non dobbiamo chiarire nulla, è finita giá un po' di tempo fa." Sputo acida.
"Becky... Volevo solo sentire un'altra volta la tua voce, forse l'ultima volta. Ho una pallottola conficcata nel petto e dio se fa male..." Dice con voce flebile.
"Sono successe un sacco di cose in questo periodo Becky, quante volte abbiamo litigato? Quante? Troppe, lo so. Ma siamo destinati a stare insieme, e per quanto cerchiamo di stare lontani, siamo come calamite, non ci staccheremo mai. Ecco... Sto andando all'ospedale in questo momento, Scarlett mi sta portando lì. Riusciresti a venire qui? Almeno per qualche secondo. Voglio rivedere la ragazza di cui mi sono innamorato. Ti amo, piccola." Sussurra alla fine prima di chiudere la chiamata.
Il mio cuore ricomincia a battere. Devo vederlo. Ho bisogno di vederlo.
"Jason! Esco due secondi" urlo e senza aspettare una sua risposta mi precipito fuori dalla porta.
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Entro nell'ospedale.
Dove sei Dylan? Dove sei?
Dylan
Dove sei Becky? Dove sei?
"Aspettate ancora due secondi! Adesso arriva" dico ai medici.
"Non possiamo aspettare, con quella pallottola che ha nel petto potrebbe morire, dobbiamo portarlo nella aula di terapia intensiva e..." Alzo la testa dal lettino appena la vedo entrare nell'ospedale. I miei occhi si illuminano, il mio sguardo si accende. Vedo che sta cercando il mio sguardo e appena lo trova sorride. Mi alzo dal lettino e le vado incontro correndo. Il dolore è quasi del tutto sparito. Le mie labbra fiondano sulle sue. Quanto mi era mancata. Dio solo sa quanto mi era mancata.
Tutti ci guardano sbigottiti.
"Ti amo piccola" sorrido sfiorandole i capelli. "Ti amo, Dylan" sussurra facendo scontrare le nostre fronti.
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Amatemiii💘
Era ora che Dylan e Becky si rincontrassero! Byebye
Un bacino💋😔

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