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Dylan
Dove sta andando?
La vedo correre via, ma prima che possa muovermi per rincorrerla sento un braccio che mi blocca.
È Scarlett e dietro di lei c'è il preside.
Merdamerdamerda.
Non usciró così presto da qui.
Becky
Sto camminando ininterrottamente da circa due ore. Ho appena sorpassato il cartello con su scritto "benvenuti!" All'ingresso della città.
E adesso come fai Becky?
Bella domanda.
Continueró a camminare fino a quando non troveró un posto nella quale fermarmi.
"Ma ciao bella bambina" sento una voce dietro di me. Una voce sovrastata dall'alcol.
Mi volto e sgrano gli occhi. Un uomo sulla trentina mi sta guardando. Puzza di alcol e ha i denti gialli, i capelli unti e i vestiti sporchi.
È stata una pessima idea. Una pessima idea.
Non riesco a muovermi. Le mie gambe sono fossilizzate sulla strada.
"Cosa ci fa una bella bambina come te qui sola e soletta?" Sussurra tossendo e facendo apparire un ghigno nel suo volto.
"Ecco, io sono andata a farmi un giro" deglutisco.
Lui annuisce e mi prende il braccio strattonandolo e facendomi male.
"Lasciami!" Cerco di urlare inutilmente.
"Ho detto lasciami!" "Zitta e cammina o sei morta." Ringhia.
"Matt! Che cazzo stai facendo!" Mi giro e vedo dietro di me un ragazzo alto, con un fisico snello e muscoloso e gli occhi color smeraldo. Molto carino.
"Fatti i cazzi tuoi Taylor!" Sbraita il trentenne.
"Mollala! Le stai facendo del male!" Urla prima di sferrare un colpo in piena faccia all'uomo.
Lui cade a terra mentre l'altro ragazzo mi prende la mano. "Vieni via con me." Sussurra sorridendomi e guardandomi negli occhi.
Iniziamo a correre fino a quando non arriviamo ad una macchina, molto probabilmente la sua.
"Sali qui, in fretta". Salgo e allaccio la cintura. Lui parte ed io mi perdo a guardare fuori dal finestrino mentre mi immergo nei miei ricordi. Ogni tanto sento il suo sguardo su di me, anche se non lo vedo.
Dylan
"Hai combinato scompiglio in tutta la scuola O'Brein. Sono costretto a farle dare le dimissioni. Non accetto scuse, siamo severi riguardo a questo." Il preside continua a parlare senza fermarsi da più di due ore, ma il mio pensiero è fisso su Becky. Devo andarla a trovare e cercare di sistemare le cose.
"Mi ha capito?" Il preside mi risveglia dai miei pensieri.
"Sì ho capito. Arrivederci" mi alzo e me ne vado ignorando completamente le occhiatacce lanciate da Scarlett. Tutta colpa sua.
Corro e vado a casa sua, sento qualcuno piangere, ma non è lei. È sua madre.
"È sparita! Dovete trovarla. Vi prego!" Il cuore mi si spezza.
La vedo lì seduta. Disperata. Appena mi vede i suoi occhi si riempiono di odio.
"Tu! Tu! È tutta colpa tua se è scappata via! Ti ha dato il suo cuore e tu l'hai frantumato!" Le sue parole sono come pugnalate al petto. Ha ragione. Ha perfettamente ragione.
"Mi ascolti signora. Io amo quella ragazza, per quanto possa essere buffa e testarda io la trovo perfetta. Ora capisco che lei non mi voglia credere e perció..." Deglutisco" la troveró io. Si fidi di me. Posso anche non parlare più a sua figlia in seguito, ma prima devo trovarla. Devo trovarla." Le mie parole si spezzano alla fine.
Lei mi guarda, nei suoi occhi intravedo un' ombra di luce, come una speranza.
"D'accordo." Riesce solo a dire per poi andarsene lasciandomi solo.
Devo trovarla. Devo trovarla.
Becky, sto arrivando.

Hi, prof.[COMPLETATA]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora