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Becky
"Sono tornato!" Urla Taylor appena entra.
Scendo le scale e vedo che oltre ai vestiti ha preso anche due pizze.
"Grazie!" esclamo per poi dirigermi al piano di sopra per vestirmi.
Mi ha preso tantissimi vestiti, uno più bello dell'altro. Chissà come fa ad avere questo bel gusto per vestiti da ragazza.
Mi vesto in fretta, ho fame e non voglio mangiare la pizza fredda.
La tavola è apparecchiata e lui sta già iniziando a mangiare.
"Ci hai messo pochissimo" ride mangiando divorando un pezzo di pizza.
"Già, anche se la scelta era difficile" sorrido.
"Ti piacciono?" "Se mi piacciono? Sono bellissimi Taylor! Non so come tu abbia dei così bei gusti!" Esclamo.
"Beh... Avevo una sorella..." Abbassa lo sguardo. I suoi occhi si svuotano. Tutta la felicità che c'era su quel viso si rabbuia.
"È morta?" Che domande fai Becky! Frena la tua curiosità.
Alza lo sguardo di scatto verso di me. I suoi occhi mi fissano, mi danno come un segnale. Un segnale di blocco. Non devo più fare domande.
Dopo qualche secondo sospira.
"No. Si è trasferita insieme a mia "madre" in un altro posto. Sai la famiglia Couper non accetta che il proprio figlio abbandoni l'università per seguire il proprio sogno" Couper?
"Come si chiama tua sorella?" "Cassandra, o meglio tutti la chiamano Cass" i miei occhi si pietrificano. Cass è sua sorella. La Cass che conosco io. Non mi aveva mai parlato di suo fratello, non mi aveva nemmeno accennato la sua esistenza.
Taylor si sta mordendo il labbro e se è come me, è il segnale che sta per piangere ma si vuole trattenere. Le manca. Le manca davvero tanto.
"E quale sarebbe il tuo sogno?" Chiedo fissandolo negli occhi. Quegli occhi così profondi. Ti ci puoi perdere dentro. Mi ricordano tantissimo gli occhi di Dylan. Quegli occhi perfetti di Dylan, in cui amavo immergermi e sentire cosa provava. Sì. Mi manca. Anche se non lo ammetterò mai.
"Fare il tatuatore. Sai mi è sempre piaciuto disegnare. Penso sempre che se disegni i tuoi ricordi su un foglio di carta, non se ne andranno mai. Non spariranno mai. Sono come sigilli eterni e che solo tu puoi capire. All'età di diciott'anni, poi, ho capito che un ricordo, se è su un pezzo di carta, lo puoi perdere, ma se è inciso sulla tua pelle, resterà per sempre una parte di te. Una parte di te che non vuoi dimenticare." Sorride alla fine sincero.
"Hai qualche ricordo impresso su di te?" Sorrido e lui annuisce alzandosi dal tavolo e togliendosi la maglietta.
Sul petto c'è scritto "Cass", una lacrima mi lacera il volto.
"Rimarrà per sempre la parte migliore di me. Quella che amo di più. Mi ha insegnato ad aiutare le persone, ad avere la forza di andare avanti, di sorridere sempre e di essere capace di innamorarmi. Anche se non mi sono ancora innamorato." Sorride sfiorandomi i capelli.
Quel gesto che mi fa pensare a Dylan. Quando me li sfiorava dolcemente prima di ogni bacio, con quegli occhi sublimi.
Non so perchè l'ho fatto. Non so per quale motivo, ma dopo due millesimi di secondo sprofondo nelle sue labbra.
La sua lingua cerca di entrare nella mia bocca perció schiudo le labbra per darle il permesso. Non provo quello che provo per Dylan, ma Taylor sa muovere le labbra da dio ed io mi lascio trasportare.

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