17 Confessioni Di Jessika

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POVS JESS
<jessika vieni subito quí>urlò lui.
iniziai a tremare, ma lo raggiunsi.
<prendi alcuni dei tuoi soldi e vai a comprarmi del vino >
Disse senza guardarmi in faccia.
Lui era seduto sul divano con il telecomando in mano che guardava la TV.
<li ho quasi finiti,perfavore papà non voglio finirli >gli dissi io con voce tremante e implorante.
Lui si alzò di scatto e mi diede un pugno, mi misi a piangere e a quel punto arrivò mia madre.
<non piangere stupida bambina > e mi tirò un altro pugno.
<no, lasciala, ti do i miei soldi ma lasciala >detto questo mia madre mi diede i soldi.
Comprai il vino e tornata a casa mia madre era stesa a terra piena di sangue .
Mi svegliai di colpo e Damon era affianco a me.
Mi misi a piangere, ero debole.
POVS DAMON
Io non c'è l'ha facevo più era straziante vedere jessika così, la mia bambolina.
<tutto bene? >le chiesi io. Volevo che lei iniziasse ad aprirsi con me.
<si tutto ok>
POVS JESS
<non è vero che stai bene, dai Jess sfogati con me, parlami affronteremo i demoni del passato e del presente insieme>
<non saprei da dove cominciare >gli dissi tranquilla .
POVS DAMOM
Mi veniva voglia di stringerla solo tra le mie braccia ma lei aveva bisogno anche di parlare, so che c'è qualcosa sotto, che lei ha qualcosa di oscuro.
<posso farti una domanda?>lei annuì soltanto.
<come ti sei fatta quella cicatrice? >io ogni volta che la guardavo senza maglia facevo finta di non notarla ma era impossibile, troppo curioso di sapere cosa o chi ha marchiato così la sua pelle.
Lei fece un sospiro.
<avevo 13 anni, ero andata a comprarmi un pacchetto di patatine come facevo sempre, era sera, ma essendo molto vicino a casa e in una zona dove alla sera c'era gente in giro essendoci diversi bar non avevo paura di uscire di casa per cinque minuti. > era tesa.
Aveva la testa appoggiata allo schienale del letto e lo sguardo fisso in un punto indefinito. Gli occhi lucidi e rossi, pieni di tristezza e rabbia.
<stavo tornando quando un uomo mi prese alla sprovvista e mi sbatté al muro, mi picchiò e mi violentò... Io piangevo e lo imploravo di smetterla ma lui disse che dovevo stare zitta, dopo si rimise a picchiarmi e poi estrasse un coltello, mi tagliò dicendo che così non mi sarei mai dimenticata di lui.
Avevo perso così la mia verginità ma non era solo quello, io ero distrutta moralmente e fisicamente. > io mi irrigidí, l'idea che un uomo schifoso l'avesse anche solo sfiorata mi mandava in bestia.
Le scese una lacrima, lenta.
Ero sconvolto, non credevo possibile che potesse accadere una cosa dal genere ad un tipo come lei.
Quanto dolore ha sopportato... fisco, psicologico... l'umiliazione e tante altre di quelle cose.
Io mi avvicinai a lei, le feci appoggiare la testa sul mio petto e le accarezzai la schiena.
<mi dispiace Jess, sappi solo che io non ti farò del male e non permetterò a nessuno di fartene.
Vorrei sapere altro da te ma non voglio assillarti, ma se vuoi parlare io ci sono> le diedi dei baci sulla testa.
E si tranquillizzò.
<Jess voglio solo che rispondi a questa domanda e poi ti lascio in pace, perché ti sei ubriacata così tanto, e perché hai fumato erba? >
Avevo capito dall'odore che aveva fumato quella roba.
<in discoteca uno scagnozzi di mio padre mi ha detto che devo andare in carcere da lui perché deve parlarmi di mia madre. Sono rimasta traumatizzata da quel luogo, troppi brutti ricordi. La gente ti guarda male, gli uomini che ti fissano e ti fanno i complimenti accarezzandoti, le guardie che ti toccano ovunque per percuisirti e tanto altro, però si tratta della mamma e devo andare>
Sospirò.
<il tuo rapporto con tuo padre com'era? > Avevo detto che era l'ultima domanda ma non c'è la faccio. So che lei non aveva un bellissimo rapporto con il padre ma vorrei che me lo dicesse lei.
Diventò rigida come una pietra e con una voce piena di rabbia odio e schifo iniziò a parlare.
<mio padre, quel mostro, e la persona più ripugnante che abbia mai conosciuto. Picchiava a sangue me e la mamma, e stato lui a farla uccidere ed è stato lui a mandare quell'uomo a stuprarmi. Diceva che io era la sua rovina, che sono debole, mi ricopriva di ogni insulto.
Si ubriacava, si drogava come una merda e poi abusava della mamma e picchiava quasi fino alla morte me>.
Non sapevo cosa dire.
Ero senza parole, una ragazza così giovane ha subito tutto questo dolore, così stronza, così acida, scontrosa, ma dentro era fragile, un cuore di cristallo nero pece, che se non custodito bene si frantuma.
Sapevo che nascondeva qualcosa, che dentro aveva del nero... Ma non pensavo che fosse così..
<ora ci sono io con te, io ti proteggerò, qualunque cosa accada, io e te ci aiuteremo.
Hai ricevuto troppo dolore, ma ti prometto che io proverò e riuscirò almeno un po' a renderti felice>
Lei non disse niente ma mi abbracciò, una sensazione bellissima,lei non abbracciava molto le persone anzi non le abbracciava proprio e ora ho anche capito il perché.
POVS JESS
Era la prima volta che un ragazzo mi diceva un cosa del genere apparte Matt, un quel momento avevo bisogno di affetto, di un contatto, cosa che non mi capitava da anni.
<ti prego Damon stringimi, stammi accanto>
<certo piccola > mi si avvicinò si sdraiò completamente e mi portò appresso a lui.
Mi strinse.
Avevo la testa appoggiata al suo petto.
Una mano appoggiata affianco alla mia testa e l'altra invece era unita alla sua.
Entrambi guardavamo le nostre mani che combaciavano e giocavano .
<Mi sto affezionato veramente a te Jessika. >, [frase detta da R. Dedicata a me.. Scusate se ho scritto ciò ma volevo farlo, ci tenevo.]
Io sorrisi involontariamente. <beh menomale perché è brutto non essere ricambiati.>, [frase detta da me dedicata a R. Scusate], gli dissi io, in pratica gli avevo detto che anche io mi stavo affezionando però non esplicitamente.

La mattina dopo venni svegliata da quella maledetta sveglia.
<dai Jess alzatii >Disse Damon aprendo le persiane.
<ma sei scemo? Perché mi hai svegliata? > dissi prendendo il cuscino e coprendomi la faccia dalla luce.
<si ritorna a scuola ragazzina> Disse salendo a quattro zampe sul letto.
Si avvicinò a me.
<io non voglio andare a scuola > dissi con aria maliziosa nella speranza che cambiasse idea.
Ma evidentemente non funzionò.
<beh mia cara mi spiace deluderti ma è quello che faremo > mi diede un bacio e si alzò.
<ti odio > dissi alzandomi.
<non è vero> Disse seguendomi in bagno.
<devo farmi la doccia esci> dissi in tono severo.
<dai sei arrabbiata con me? Di questo bel faccino? >
<em.. Si! Ora ESCI!!!! >
Disse qualcosa a bassa voce ed uscì guardandomi male.
Mi spogliati e mi infilai nel box doccia.
Dopo un po sentí aprire la porta.
<Damon ti ho detto di uscire>
<devo lavarmi i denti non rompe dolcezza>
<non sono dolce> risposi incazzata.
<si va bene hai ragione >
Aprì la porta della doccia, presi l'asciugamano - corto- ed uscì.
Lui mi vide attraverso lo specchio e sgranò gli occhi.
<beh? Che guardi? >
Lui rimase in silenzio e a quel punto me ne ritornai in stanza.
Faceva abbastanza caldo quindi misi un jeans chiaro un po strappato con una maglietta un po larga a maniche corte grigia stretta in vita che arrivava sopra all' ombelico [foto media].
Mi allisciai i capelli e misi delle scarpe col tacco dello stesso colore della maglietta.
Ritornai in bagno e Damon si mise a fissarmi.
<e possibile che ogni cosa che metti debba starti così? Attiri e l'attenzione > Disse lui.
<se mi stai dando della troia ti castro ma se è un complimento ti ringrazio>
Nel frattempo mi truccai, mascara, matita nera e rossetto nero.
<era un complimento,e perché sempre sto rossetto nero? >Disse lui esasperato.
<mi piace.. E comunque vado a scuola in moto non ci vado da un po' con la mia bambina >dissi ridendo.
<bene altri occhi puntati su di te e poi puoi anche venire con me eh >
<dimmi.. Quali problemi hai? Senti io vado ciao >dissi dandogli un bacio a stampo.
<ciao e vedi di non tagliare perché tanto con la macchina non è che arrivo molto dopo di te quindi ti becco> Disse lui urlando ma io ero già fuori quindi non gli risposi.
Presi il mio casco e salí in moto.
Presi la strada più lunga... Il rumore del motore mi fece arrivare l'adrenalina a mille.
Amavo la mia moto, non mi ha mai abbandonata e penso che se qualcuno osa solo toccarla lo ammazzo.
Correvo veloce all'impazzata e arrivai a scuola in pochissimo tempo.
Appena sgommai davanti a scuola tutti gli occhi erano già puntati su di me.
POVS MATT
Eravamo Selena, Mary io e altri amici.
Sentimmo il rumore di una moto veloce in corsa e sapevamo già tutti sapevamo che era Jess.
Subito dopo si fermò davanti scuola ed era super sexy come sempre ed infatti tutti facevano commenti.
Si era fatta i capelli blu e azzurri, da non credere.
Mentre si toglieva casco si potevano intravedere alcuno dei suoi tatuaggi.
Se non fosse che è la mia migliore amica starei già sbavando dietro di lei.
<ora vado la è me la scopo> sentí questa frase da dietro di me, mi girai ed era Jeck uno dei più uttanieri e squilibrati della scuola, anche io amo andare con ragazze diverse ma lui lo fa contro la loro volontà,  anche per questo mi incazzo se si rivolge così a lei.
<che cazzo vuoi fare tu? > dissi incazzato.
Lei è stronza ma dentro e fragile e so quanto odia quando la gente la tocca senza che lei vuole e solo l'idea che lui possa farlo mi manda l'istinto omicida alla testa.
<amico calma scherzavo >
<vuoi vedere come scherzo io con te? >
POVS JESS
Scesa dalla moto tolsi il casco.
Em... Tutti mi fissavano... Ed è una cosa che odio a volte è questa è una di quelle.
Senti un altro rombo di un  motore... Non potevo crederci... C'era Damon sopra  ad una moto bellissima, simile alla mia, ma tutta nera.
Stavo per raggiungerlo quando sentí Matt alzare la voce.
<toccata e ti uccido capito brutto stronzo? > mi misi dietro di lui e gli toccai una spalla.
<hai Matt che succede?> affianco a me si mise Damon che rimase zitto.
<succede che lo stronzo ha l'intenzione di scomparti> Damon si irrigidí ma in quel momento cercai solo di calmare Matt perché lui sa in pratica tutto della mia vita ed è molto protettivo e gli da fastidio se qualcuno dice o anche solo pensa ste cose su di me.
<Matt non perdiamo tempo con sto scemo di merda tanto non succederà mai che gli la darò> Lui annuì solo e mi abbracciò.
<comunque ciao e stai benissimo con questi capelli>
<grazie> salutami tutti gli altri che fecero complimenti e commenti per i capelli e quant'altro.
Mi fumai una sigaretta e appena buttato a terra il filtro suonò la campanella.
Ed ora avrei dovuto affrontare ma giornata di scuola.
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Ed eccomi quí... Spero vi piaccia il capitolo, perfavore votate e COMMENTATE.. Fatemi avere che ne pensate.
Ringrazio tutti voi.
Baci Martina <3

La stronza innamorata...di uno stronzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora