POVS DAMON
Ero sotto la doccia che mi stavo rilassando.
Era buffo il fatto che io e Jess stessimo insieme.
Ricordo ancora la prima volta che ci siamo incontrati alla fermata.
Era bellissima, ma appena aprí bocca capí subito che non era così dolce e simpatica come poteva quasi sembrare a primo impatto, ma dopo cazzo... Lei è stata una svolta nella mia vita, mi ha cambiato non so ancora come.
Lei è triste e fa ridere gli altri, lei che ha sofferto tanto nasconde tutto dietro un sorriso, lei che è bella, lei ché il sole ma la luna, lei è l'oscuro ma anche la persona che ti fa ridere quando non ne hai voglia, lei è tutto.
<Damon muoviti che devo farmi la doccia pure io!!>
Sorrisi nel sentirla urlare, mi fa ridere.
<beh c'è posto per due > lei non rispose, sentí solo aprire la porta.
<Damon se non esci subito ti prendo a calci in culo!!!!! >io risi, ed uscí subito perché so che lei mi avrebbe preso a calci in culo sul serio.
Mi vestí mettendo un jeans a cavallo basso strappato e una maglia a manica corta un po' lunga morbida.
Entrai in bagno per aggiustarmi i capelli con il gel, trovai Jess con un misero asciugamano addosso e un turbante in testa in mezzo ad una nube di vapore causata dall'acqua calda.
Cercai di non guardarla dallo specchio mentre si improfumava con dell'acqua per il corpo.
Ma com'è possibile che lei sia così bella, la cosa brutta e che lei pensa si essere solo "accettabile" di essere "una delle tante" cosa che non è.
Poco dopo entrò indossando un vestito nero corto che rimaneva morbido dalla vita in giù con delle trasparenze, tacchi altissimi e i capelli ancora un po' bagnati ma ora sciolti.
Prese il phon e finí di asciugarsi i capelli, per rendersi ancora più bella si fece dei boccoli alle punte dei capelli.
<mi fai i boccoli dietro? Se riesci >io annuì sorridendole.
Mentre le facevo il boccoli lei si truccava.
<perché ti trucchi? Sei così bella acqua e sapone>lei si fermò e mi sorrise dallo specchio.
<hai detto un'altra volta che sono bella > io posai la piastra e girai Jess verso di me.
<io ti trovo bellissima e non sono l'unico a pensarlo fidati. >lei sorrise ancora di più.
Dopo un po il sorriso divenne sempre meno felice, diminuiva e gli occhi diventavano tristi.
<hei che hai piccola?>lei alzò lo sguardo su di me.
<mi chiedo come sia possibile che uno come te stesse con una come me> io sorrisi sincero.
<sai ogni giorno mi chiedo anche io la stessa cosa > lei abbassò lo sguardo e io le affermi il viso con le mani facendo incarnare i nostri sguardi.
<ascoltami, tu sei perfetta, sei bella, simpatica, intelligente e hai un carattere tutto tuo, acida, stronza ma che sa essere dolce.
Sei l'equilibrio nel disordine.>lei sorrise e io la baciai.
<troppa dolcezza, Damon non ti riconosco più >mi disse ridendo.
<già, io non riconosco più entrambi e ora andiamo su> dissi dandole una pacca sul suo bel culo sodo.
POVS JESS
Uscimmo di casa e decidetti di chiamare il carcere per parlare con mio padre perché non voglio vederlo.
Appena saliti in macchina feci cenno a Damon di stare in silenzio e chiamai il carcere.
*conversazione telefonica*
<carcere centrale di Miami come posso aiutarla? >
<sono la figlia di Marko Emilton vorrei parlare con lui >
<un attimo> detto questo sentí delle voci di sotto fondo.
<va bene può parlare ma ha poco tempo> non mi fece rispondere che sentí la sua voce.
<pronto> era rauca, profonda e tenebrosa proprio come lo era un tempo, adesso però è ancora più ruvida.
<pronto? Si può sapere chi è? >respirai ed evidentemente lui lo sentí perché mi riconobbe.
<jessika, quale onore>disse con malizia.
<mi hanno detto che volevi parlarmi e ti conviene muoverti perché hai cinque minuti > dissi il più gelida possibile, Damon probabilmente riusciva a sentire tutto, lo capí dall'espressione del viso che cambiava in base a quello che dicevamo io e Marko.
<volevo parlarti di persona jessika, non ti era chiaro il concetto ? >mi rimproverò lui, Damon si irrigidí ma io ancora di più.
<non azzardarti ad usare questo tono con me hai capito? > non era nessuno per sgridarmi e sopratutto per sta cosa.
<ma come ti permetti tu, sono tuo padre e mi devi rispettare hai capito? Sei proprio una puttana maleducata come tua madre, dovevo darti più botte >si arrabbiò, ma io ero cambiata, non stavo più zitta.
<ascoltami bene, tu non sei proprio un cazzo di nessuno hai capito?
sei solo un ubriacone e un drogato di merda che nella vita ha solo fallito, fai schifo, ti odiano tutti e sei solo come un cane bastonato, fai pena alla gente, sei solo un bastardo.
tu mi hai fatto stuprare!
tu mi hai provocato tutte le cicatrici!
Tu mi stavi violentando!
Tu violentavi mia madre!
Tu hai ucciso mia madre!
Quando morirai l'unica persona che sarà al tuo funerale sarà il prete che guarderà la tua tomba con ribrezzo, a te manco il diavolo in persona ti vorrebbe.
E sai cosa?
Io adesso sono felice, ho degli amici, ho un ragazzo esco e mi diverto cosa che tu non hai mai fatto e che non potrai fare più >sputai tutto il mio odio su di lui, gli urlai urlai contro quello che pensavo fregandomene se la gente delle macchine affianco mi guardava male.
<ringrazia che sono quà dentro perché senò a quest'ora eri già morta, e sei proprio una puttana, tu sarai felice per poco perché prima o poi i tuoi amici si allontaneranno da te e pure il tuo ragazzo, se ce l'hai veramente, prima ti scopavi ogni notte un ragazzo diverso, non può durare molto>Damon serrò la mascella e mi strinse un po' la coscia.
Marko cercava in qualche modo di ferirmi e ci riusciva, perché alla fine io lo posso odiare fino alla morte, ma lui rimarrà sempre mio padre e le cose che dice mi feriscono, lui è meschino, sa dove colpirti, se conosce i tuoi punti deboli li userà fino a distruggerti.
<fammi un piacere, non farti più sentire che tanto ti odio come ti odia tutto il mondo, addio Marko > detto questo gli chiusi il telefono in faccia.
*fine conversazione telefonica *
Feci un grande sospiro e Cercai di calmarmi.
<va tutto bene? >chiese Damon anche se sapeva già la risposta.
Eravamo appena arrivati ed infatti risposi con un "si" e scesi dalla macchina dirigendomi all'entrata.
Damon mi seguì.
POVS DAMON
Jess andò verso il buttafuori che la fece passare non prima di averla raggiunta.
Possibile che conosca tutte le discoteche...
Appena entrati jessika sfoderò uno dei suoi sorrisi falsi ma che le donano, salutò tutti e si butto sui drink.
POVS JESS
Salutai tutti e poi mi diressi al bancone.
<ciao Carlos dammi roba forte >
<brutta giornata eh >
<già >detto questo iniziai a bere di tutto, mi misi a pensare a Marko e mi misi a piangere.
Andai in bagno e tirai fuori la lametta che avevo e dietro con me e iniziai a tagliarmi.
Piango e mi taglio.
Mi ripuli e poi uscí dinuovo, non mi importava se si vedevano i tagli perché ero troppo ubriaca per far si che mi importsse.
Mi misi a ballare fregandomene del tipo che si strusciava su di me tenendo le sue mani su i miei fianchi e baciandomi il collo.
Dopo un po' sentí Damon parlare.
<che cazzo fai eh? >
<amico stiamo solo ballando.. per ora>aggiunse con malizia il ragazzo.
<ora levati >continuò.
Damon divenne rosso dalla rabbia e gli serrò un pugno, mi prese e mi portò in macchina, appena entrati si accorse dei tagli.
Sbiancò.
<jess > io sospirai.
<portami a casa >dissi solo.
E fece così.
POVS DAMON
Appena entrati a casa presi Jess in braccio visto che non riusciva a reggersi in piedi e la portai in camera, la spogliai e la misi a dormire, la struccai delicatamente con le salviette e le disinfettai le ferite mettendole delle bende alla fine.
Mi misi ne letto con lei e la strinsi a me fino ad addormentarmi.
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La stronza innamorata...di uno stronzo
ChickLitAmbientato a Miami.Lei: jessika,17 anni,vera stronza,la madre é morta il padre e in carcere,ha uno stile tutto suo.Non vuole affezionarsi alla gente(volete sapere il resto?leggete la storia..) Lui: Damon,18 anni,stronzo,orgoglioso,puttaniere,passato...