" Tu sei..."

6.4K 381 25
                                    

Ester 

Rimasi abbracciata a lui, per un tempo parso lungo quasi quanto l'infinito. Era come se il mondo si fosse fermato fra le sue braccia. Gianluca stava diventando il mio mondo, se non l'era già. Tutto nella mia vita aveva preso colore. Ogni mia singola cellula finalmente era ritornata a vivere come doveva. 

Lui era la strada per la mia rinascita. E non credevo che fosse possibile vivere invece di sopravvivere. 

Sembrava un sogno. 

Il fatto era che da quando l'avevo incontrato sul ciglio di quella strada, in quella notte di Marzo,  il mondo di bugie e di sofferenze che mi circondava era crollato, caduto in pezzi. Lui era stata la luce. La mia salvezza. La mia ancora. Un angelo mandato da Dio. Non c'era altra spiegazione logica. 

Quell'incidente era avvenuto davanti i miei occhi affinché io potessi andare da lui e conoscerlo. 

Un incontro causale, una coincidenza...ma io non credevo nelle coincidenze. Qualcuno dall'alto voleva liberarmi dalla mia prigione e finalmente permettermi di volare con questo straordinario ragazzo affianco. Non sarebbe stato facile, no. Ma le strade facili da percorrere non sono mai felici. 

Sognavo una vita con lui, lontano da qui. Era solo un sogno, uno sciocco sogno di una ragazza di vent'anni a cui l'infanzia era stata rubata. 

Gianluca mi prese il volto fra le mani e lo sollevò per permettermi di perdermi nel suo sguardo: 

" Andrà tutto bene, vedrai " mi sussurrò con premura disarmante. 

Accolsi le sue mani fra le mie ed annuii con un sorriso stampato sulla faccia. 

" Vado a farmi una doccia" aggiunse facendomi un'occhiolino, ed il mio cuore ne pagò le conseguenze. 

Un battito tanto potente nel petto mi fece barcollare, distolsi lo sguardo da lui incrociando le braccia al petto: " Preparo per il pranzo?" 

Lui allargò le braccia: " Stupiscimi con il tuo piatto forte " disse, prima di salire le scale che conducevano al piano di sopra. 

Rilasciai tutto il respiro che fino a quel momento avevo trattenuto, portandomi una mano al petto. 

" Cavolo, quanto è bono. E' attraente, sexy da paura, saccente, gentile, educato. " commentò Anastasia proprio in quel momento. Le rivolsi un'occhiata di fuoco e lei scoppiò a ridere alzando le mani come un segno di resa: " E' tutto tuo, ma mi aiuterai a trovarne uno così anche per me, eh?"

Mi guardò in tralice. 

Scoppiai a ridere: " Sei sempre la solita" commentai, scompigliandole i capelli. " Piuttosto aiutami a preparare qualcosa di buono. " 

*****

Il pranzo era stato perfetto. Niente di elaborato, anche perché non avevamo molti ingredienti a disposizione, ma era stato tutto perfetto nella sua semplicità. I dolcini poi, avevano messo la cosiddetta ciliegina sulla torta. Buonissimi.   

Gianluca mangiò tutto quel che aveva nel piatto, gustandolo con un bel bicchiere di birra. 

Averlo a solo pochi centimetri da me mi creava disagio. Le nostre dita sul tavolo erano quasi sul punto di toccarsi ma non lo fecero mai, come se fosse lui a fare attenzione affinché non capitasse mai. Come se io fossi elettricità vivente e lui potesse prendere la corrente ad un solo tocco. Un tocco mortale. Un tocco mortale forse per entrambi. 

Il profumo dei suoi capelli ancora umidi dopo la doccia, quello della sua pelle e del suo dopobarba mi stava facendo letteralmente impazzire. Non avevo mai desiderato così tanto un uomo in vita mia. Scossi la testa con occhi sgranati metri fissavo il mio bicchiere d'acqua in vetro, dove potevo scorgere appena il mio riflesso. 

Broken Ice...l'amore è bianco o neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora