Gianluca
Sapevo molto bene a cosa stavo andando incontro, ma non c'erano altre soluzioni.
Ed io non avevo paura di quell'uomo.
Quel bastardo non avrebbe mai più toccato Ester e Anastasia, neanche con un solo dito, se voleva farlo allora doveva passare sul mio cadavere e non sarebbe stato affatto facile.
Mentre scendevo le scale percepivo perfettamente la pistola dietro la schiena, ben infilata nella cintura dei pantaloni. Se non altro mi sentivo ancor più sicuro.
Con una mano aprii la porta d'ingresso mentre con l'altra circondai l'impugnatura della mia arma.
Pronto a tutto.
" Buonasera." disse il bastardo con tono beffardo, le mani intrecciate dietro la schiena.
" Buonasera, desidera? " chiesi come se non sapessi chi fosse o cosa volesse.
Dai miei gesti e dalle mie parole non doveva trasparire nulla che riguardasse Ester o sua sorella.
Lui aveva il sospetto che fossero qui, ma non ne aveva la certezza. Tutto dipendeva da me.
" Lei è l'avvocato Gianluca Amantea?"
Senza levare la mano dalla mia pistola, posai l'altra allo stipite della porta d'ingresso: " Sì. Il suo nome? Posso fare qualcosa per lei?"
Gli mostrai tutta la mia impazienza e la mia noia. " Ero molto impegnato, per questo l'ho fatta attendere."
Lui allargò il sorriso, ed io non ero affatto contento che mi stesse mostrando la sua chiostra di denti gialli e ricoperti di tartaro, era disgustoso. I suoi capelli erano pochi e sporchi, arruffati e grigi, pettinati all'indietro, i suoi occhi dalle iridi quasi nere, tondi e piccoli, il naso adunco, il mento spigoloso, un accenno di barba bianca e grigia sulle guance, poco più alto di me, smilzo, e l'alito da alcolista. Anche in quel momento doveva essere un po' ubriaco. Era brillo, in effetti.
" Tu hai qualcosa che mi appartiene, avvocato." gracchiò, sottolineando con maggior enfasi il mio titolo.
Feci finta di non capire, corrugando la fronte e piegando la testa di lato.
" Come, prego? " sbottai, poi sbuffai: " Senta, non sono interessato alle vendite porta a porta, sono estremamente noiose - per carità rispetto il suo lavoro - ma ha beccato un momento poco propizio, come le ho già detto, ero impegnato. Passi un'altra volta, d'accordo?"
Scoppiò a ridere: " Hai scelto bene il tuo lavoro, ragazzo. Non c'è che dire. Sai mentire ed hai una dialettica non da sottovalutare. "
" Non capisco dove voglia arrivare, ma non sono interessato." provai a chiudergli la porta in faccia, ma lui la bloccò, infilando persino un piede tra me e la soglia.
" Che sta facendo?" lo sfidai, guardandolo dritto negli occhi.
" Possiamo discutere dentro? " propose lui, con una certa nonochalance.
" Lei è un poliziotto? " ribattei di rimando.
Sgranò gli occhi, alzando le mani all'altezza delle spalle: " Io? Uno sbirro? Preferirei morire."
" Allora, devo ricordarle che si trova in una proprietà privata, e senza un mandato...capirà che se desidero, essendo io il proprietario di questa villetta, posso non farla entrare. Giusto? "
Si passò la lingua sulle labbra: " Giusto " ripeté, prima di far scivolare una mano sotto la giacchetta logora di jeans che indossava.
Era il momento. Stava per prendere qualcosa, come un arma o un coltello. Dovevo essere pronto.
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Broken Ice...l'amore è bianco o nero
ChickLitPrimo libro della duologia: Broken Una prostituta e un avvocato di successo. Ester e Gianluca. L'amore è bianco o nero, non può essere grigio. Non è un misto di qualcosa. E' AMORE. Lui sorprende e rende ogni cosa possibile... ___________________...