" Insieme a te..."

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Ester

" Il contratto è l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale."  spiegò, sfogliando nel frattempo qualche pagina del manuale. 

" Ricordi il numero dell'articolo del codice civile?" chiese d'improvviso, scuotendomi dai miei pensieri. O meglio...da quel che stavo facendo, ossia fissare affascinata il suo profilo bellissimo. 

Deglutii di colpo e battei le palpebre rapidamente alla ricerca di concentrazione.

" A...art...articolo 1325?" balbettai, tirando ad indovinare. 

 Mi riproverò con un' aspra occhiataccia, capace d'incenerirmi sul posto: " Non eri attenta, vero?" 

Roteai gli occhi e scossi la testa, rassegnata: " Io non ricordo mai il numero degli articoli! " 

" Ah, quindi non solo eri distratta, ma non ricordi neanche il numero dell'articolo? Perfetto. Se non sai questo è la fine." disse esasperato. Era forse la ventesima volta che ripeteva sempre lo stesso concetto. Si passò una mano fra i capelli biondini, con aria stanca. 

Imbarazzata gli mostrai un timido sorriso: " per me il diritto è come la matematica, hai presente? Incomprensibili entrambi! " commentai, facendo un gesto d'impotenza con le braccia. " ma non essere così catastrofico, riuscirò a superare questi cavoli di esami. E' una promessa." dissi decisa. L'avrei fatto, davvero. Con tutte le mie forze. 

Gianluca assottigliò lo sguardo, chiuse il libro e me lo diede piano in testa con ripetuti colpetti, non faceva male, era divertente, ma non c'era nulla di divertente nella mia ignoranza. Questo dovevo ammetterlo. 

" Ok, 1324?" buttai lì, a caso. 

Inarcò un sopracciglio e la sua bocca si piegò in una smorfia disgustata: " Articolo 1321, memorizzalo. Ok? E' un ordine."

Mi grattai la nuca: " Ok, lo farò." 

Ed iniziai a ripeterlo ad alta voce: " 1321, 1321, 1321..." 

Si tappò le orecchie con le mani: " Ester, guarda che io lo so a memoria." 

" Ripetevo per me." sbottai, rivolgendogli una linguaccia. 

" Dobbiamo finire almeno questo capitolo per oggi, altrimenti saremo indietro con la tabella di marcia che ci siamo prefissati ed a quel punto dovremo studiare anche la notte." spiegò, sbuffando. 

" Io non ci troverei nulla di male, studierei anche di notte se significasse farlo con te." ammisi, mordendomi le labbra. 

Cosa? Un momento, l'avevo detto per davvero? 

" Ah, è così!" esclamò divertito. " molto bene, signorina Ester."

Le sue dita birichine conquistarono le mie ascelle in un attimo e presero a farmi il solletico. 

Inevitabilmente scoppiai a ridere: " Oddio, no. Fermo, fermo, Gianluca. Basta, basta, mi arrendo." 

Arrivai persino alle lacrime, rischiando di cadere dalla sedia. 

Ci trovavamo nel suo studio, al primo piano della sua villetta, seduti l'uno accanto all'altra. Era meraviglioso stare con lui. Seppur con libri di diritto in mezzo. 

" Ti arrendi? Sicuro?" 

Gli saltai addosso, per difendermi. 

" Se mi arrendo cosa succede?" chiesi, dandogli pizzicotti ai fianchi, alle guance, alle braccia. 

"Ahi!" si lamentò, afferrandomi i polsi. 

" Se ti arrendi, finiamo il capitolo e poi si esce." aggiunse con un gran sorriso. 

Broken Ice...l'amore è bianco o neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora