" Rimani con me..."

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Ester

Avevo paura. Una folle e pazzesca paura capace di attanagliarmi le viscere. Tremai, visibilmente. 

Gianluca se ne accorse, ma non mosse un dito. Aveva percepito il mio profondo disagio, ma non voleva marcarlo con qualche gesto o parola fuori luogo. 

Strofinai i palmi delle mani contro le braccia, cercando di dissimulare il mio stato d'animo. 

Era difficile fidarmi di qualcuno. Dalla morte di mia madre la parola fiducia non aveva mai fatto parte del mio vocabolario. Troppe delusioni, troppe sconfitte. Troppe speranze infrante. 

Fidarsi.  Facile a dirsi.

Eppure, sin da quando l'avevo visto, Gianluca mi aveva da sempre ispirato quella cosa...la fiducia e cos'altro che mi attraevano a lui quasi fosse una calamita ed io il frigorifero sul quale dovesse attaccarsi. 

Non averlo conosciuto mi sarebbe sembrato sbagliato, adesso.  

Quando aveva tradito la mia unica fiducia riposta in lui,  niente aveva più avuto speranza, dopo. 

Ma ora... 

mi scrutò con i suoi meravigliosi occhi grigi e si mosse con cautela, avvicinandosi sempre di più a me. 

Mi strinsi nelle coperte.

" Non voglio farti del male, lo sai. Voglio semplicemente che tu faccia ciò che è giusto. Mangiare e...denunciare il tuo patrigno, che oltre alla tua casa, ti ha derubato della tua identità e della tua vita " spiegò in un sussurro. 

La pantera. Il mio patrigno.  

Deglutii, abbassando il capo: " Poi? Cosa farò? Anastasia ed io non riusciremo a continuare gli studi, dovremo trovare un nuovo lavoro e...chi assumerà mai due come noi quando tutti i giornali scriveranno della nostra storia?" ribattei con occhi lucidi. 

" Gianluca, se anche fossi venuto quella notte...le cose non sarebbe cambiate e adesso lo so. E' stato tutto uno sbaglio, una sciocca follia. Non te ne faccio più una colpa della tua non perseveranza nel nostro accordo. Stai perdendo tempo con me, con noi. Stai trascurando il tuo lavoro e..." 

Posò l'indice sulle mie labbra per un minuto, impedendomi di proseguire. 

Scosse la testa: " Ssssh" bisbigliò 

" Quella notte, ero furioso. Non sono venuto, perché mi ero fatto travolgere da quegli eventi e..." disse affranto, interrompendosi di colpo. Si passò una mano fra i capelli biondo cenere e sospirò: " Non ha più alcuna importanza, ormai. " 

Gli afferrai una mano, senza pensare: " Quali eventi?" chiesi curiosa. 

" La mia ragazza, mio fratello. Loro...mi hanno tradito. In pochissime parole" rivelò con voce un pò tremante. 

Capii all'istante quel che voleva dire. Di colpo, un senso di colpa m'invase. Avevo pensato soltanto a me stessa, ero stata un' egoista. 

" Scusa" dissi subito " scusa, sono stata un'egoista. Ho pensato soltanto a me stessa e...io pensavo che tu non fossi venuto soltanto perché pentito sulle nostre intenzioni non perché... "

Mi afferrò il volto con entrambe le mani, non lasciandomi finire quel che stavo dicendo: " Ehi, smettila. Tu non pensi mai a te stessa, anzi dovresti proprio incominciare a farlo. Inoltre, non devi temere e preoccuparti del tuo patrigno e nemmeno di cosa dirà l'intera città quando saprà di voi. Tu sei stata costretta a fare quello che hai fatto, stessa cosa per Anastasia. Soltanto uno stupido vi condannerebbe e vi tratterebbe come non meritate. Tuttavia, ammetto che il mondo sia spesso pieno di stupidi ed in tal caso ci sarò io a proteggervi. Vi difenderò dal vostro patrigno fino a quando non sarà dietro le sbarre e vi aiuterò a riprendere in mano la vostra vita. Sempre. " promise con fermezza. 

" Il tuo patrigno non ti toccherà mai più, mai " aggiunse con una nota di rabbia nella voce, chiudendo le mani a pugno. 

" Quando ti ho visto a terra ho pensato al peggio, quel bastardo ti stava uccidendo. Se non lo denuncerai tu, lo farò io " minacciò severo. 

Rabbrividii ricordando quegli attimi di pura follia della pantera, Gianluca se ne accorse ed in risposta mi cinse le spalle stringendomi contro il suo petto. Lo lasciai fare, questa volta non mi tirai indietro. Adesso, sapevo che non aveva alcuna intenzione di farmi del male con assoluta certezza. Il suo tocco m'infondeva sicurezza. Fra le sue braccia mi sentivo al sicuro e protetta da ogni genere di paura. 

Profumava. Tanto. Acqua di colonia. 

Rincuorata, finalmente sorrisi ad occhi chiusi: " Grazie" dissi con un filo di voce appena udibile. 

Ero così grata a lui che ogni fibra del mio essere tremò, qualcosa di caldo...come un fuoco, esplose dentro di me facendomi sentire viva. Gianluca mi riempì di voglia di vivere, un qualcosa che avevo perso da tempo. Un dono. Lui era la mia svolta decisiva, la mia possibilità. Gianluca era la nuova strada da percorrere. Una strada tortuosa, irta di pericoli ed insidie, ma l'unica in grado di condurmi alla libertà e alla vita...quella vera. 

" Sei una persona meravigliosa. Non pensavo che esistesse qualcuno come te " ammisi, stringendomi ancora di più a lui. il suo braccio scivolò intorno ai miei fianchi e mi scoccò un bacio tra i capelli. 

Non volevo che se ne andasse. Non volevo che mi lasciasse, in alcun modo.

" Rimani con me, ti prego " implorai, meravigliandomi delle mie stesse parole. Scoppiando a piangere, silenziosamente. 

Fui consapevole di bagnargli la camicia, ma non riuscii a trattenermi. 

Mai mi ero sentita così protetta e cullata in tutta la mia vita. 

Aprii gli occhi e incrociai il suo sguardo, senza vergognarmi delle mie lacrime. 

Lui corrugò la fronte, sorpreso: " Ehi, è tutto ok. Sono qui. Finché ci sarò io non potrà farti alcun male" disse, cancellandomi le lacrime sulle guance con le sue dita. 

In quell'istante presi la mia decisione: " Denuncerò il mio patrigno, lo farò... " 

Angolo Autrice

Ciao ^^ sì ho ripreso a scrivere su Gianluca & Ester, ci ho riflettuto un pò su... 

e vi informo che siamo a pochi capitoli alla conclusione di questa storia ;) 

Questi due giovani ragazzi, ormai innamorati l'uno dell'altra riusciranno a mettere dietro le sbarre la pantera? Vedremo...

Alla prossima 

Baci ;)





Broken Ice...l'amore è bianco o neroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora