Ti voglio bene, mamma.

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Doccia fatta. E' stato proprio la ciliegina sulla torta. Mentre mi asciugo i capelli provo a guardare tutti i dettagli così accuratamente scelti. La vasca da bagno in stile vittoriano, il lavavo in marmo rosato di Sicilia, l'enorme specchio, le piastrelle color avorio, la doccia completamente in cristallo, le Yankee Candle che diffondono un calore così profumato. Mi sembra di essere in Paradiso. Questa è casa mia. 
Vado in camera abituata come in Italia a prendermi qualcosa da vestire e per un attimo dimentico che in realtà ora ho una stanza intera dedicata. Cambio così direzione e vado nella cabina armadio e appeso alla maniglia della porta trovo un biglietto. Lo leggo: "Tesoro, mi auguro che questi vestiti ti possano piacere e andar bene. Non sapevo che cosa ti sarebbe piaciuto così sono rimasta sul classico. D'altronde in un weekend non potevo fare più di così. Buon inizio, gioia mia. Ti voglio bene, mamma." Non può essere, ancora una volta, no. Ecco dove i miei genitori andarono quel fine settimana. Mi avevano detto che si sarebbero preso una pausa andando a Firenze per un po' di relax e invece...grazie mamma, anche io ti voglio bene, anzi, vi voglio bene. 
Davanti a me ho l'imbarazzo della scelta. Su graziose grucce imbottite e ricoperte di raso bianco ci sono magliette, canottiere, cardigan, pullover, jeans, vestitini, tutto, tutto quello che mi piace. Apro l'armadietto che ho di fronte e dentro ci trovo le scarpe. Sneakers, ballerine, stivaletti e un paio di décolleté nere di velluto. Stupende. 
Ancora avvolta nell'asciugamano prendo le prime cose che mi capitano e che mi possano far stare comoda e decido di uscire. Non ho un filo di trucco addosso, in questo momento voglio essere libera, voglio essere io. 

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