Alla scoperta della città

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Steven mi aveva detto che 5th Ave è lunga circa una decina di chilometri. Ed io che mi ero messa in mente di visitarla tutta in una settimana. Sì, ciao! Come no, mi ci vorrà una vita. So che anche la via più cara per quanto riguarda i prezzi d'affitto, però per fortuna non dovrò occuparmi di questo, l'appartamento è stato comprato da mio padre ed intestato a me. 

Sto camminando in mezzo a tutta questa gente così freneticamente si confonde nel paesaggio. Inizia a far buio e la fame, il sonno, il jet lag iniziano a farsi sentire. Il vento inizia ad alitare un più forte e ringrazio d'aver indosso un giubottino un po' pesante. 

Cammino, cammino, sono nei pressi Rockefeller Center. Un po' più in la vedo la Cattedrale di San Patrizio. E' immensa, enorme, maestosa, niente che possa avere a che fare con le nostre chiese italiane. Attraverso la strada tra taxi, auto e corrieri espressi in corsa all'ultima consegna e guardo subito l'insegna del Radio City Music Hall. In foto sembrava tutto così piccolo, mentre in realtà in questa città l'unica cosa piccola siamo noi. 

A due passi da li vedo un cameriere che con un menù in mano invita i turisti, i passanti ad entrare. Mi guardo attorno e capisco di essere sola, sola come mai prima. Mi sento un po' in difficoltà e un po' sfigata a dover entrare a mangiare da sola, però non ho alternative. Potrei chiamare Steve, ma non voglio approfittarmene. Mi avvicino al cameriere e con un sorriso cordiale iniziamo a parlare del menù. Sembra tutto squisito. Il mio stomaco continua a brontolare e non posso più aspettare. Mi faccio accomodare. 

Ora il mio appetito è stato soddisfatto, vorrei proseguire la serata ma non da sola. E' meglio che imposti il navigatore del telefono e ritornare a casa.

Stanca, sfinita, curiosa del domani, chiudo gli occhi e mi abbandono in sonno riposante. Nessun sogno, nessuna sveglia. Buonanotte New York

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