Sono passati due mesi. Due fottuti mesi senza Steven. Non è come quando da adolescenti ci si innamora poi ci si lascia nella speranza che dopo un po' le cose tornino come prima. No. E' così diverso. Baci che non potrò mai più ricevere, abbracci che non potranno più riscaldarmi... Vorrei tanto sentir squillare il telefono e vedere che è lui a chiamarmi. Vorrei svegliarmi alla mattina e trovarlo tra le lenzuola bianche, guardarlo dormire. Vorrei tanto poter sentire ancora il profumo della sua pelle confondersi con quello del caffè al mattino. Vorrei poterlo guardare ancora negli occhi. Passare le ore a giocare a carte nelle serate di pioggia. Ridere come bambini mentre ci facciamo il solletico. Quante cose che vorrei... ma più di tutto vorrei che mi avesse detto della sua malattia. Ora che ci penso mi assalgono mille dubbi e mille rimpianti per tutte quelle volte in cui forse gli ho risposto male in preda allo stress tra lavoro, corsi e casa. Vorrei tanto poter far tornare indietro il tempo e potergli dire "TI AMO". Lui me lo diceva ogni volta che ne sentiva il bisogno di dirlo. Io, mai... Ero convinta servisse dimostrare l'amore, non raccontarlo. Quanto mi sbagliavo. E quanto. Fa male da morire.
Un destino così disumano. Perchè? Perché, Dio, non lo hai lasciato accanto a me? Perché me lo hai portato via? A volte sembra che tu diverta a giocare una partita di scacchi. Perché ci fai provare amore se poi ce lo togli? Perché?
Più i giorni passano più il mondo sa di putrefatto. Non riesco più ad uscire di casa. Non voglio vedere o sentire nessuno. Amici e colleghi di lavoro che continuano a tartassarmi con inutili chiamate e visite che secondo loro possono far dimenticare al cuore tutto il dolore per un attimo! No, cazzo, no! Io non voglio nessuno, non voglio l'aiuto di nessuno. Il mio cuore ormai non c'è più.
Notti intere passate abbracciata al suo cuscino... a piangere finché non rimanevo senza forze, senza fiato per poter singhiozzare per un amore così grande perso... disperatamente. Steven, ti prego, torna, torna qui da me. Ti amo, ti amo da morire Steven. Steven... torna. Torna e resta con me.
Non ho più toccato niente in casa da quando lui se n'è andato. La camicia che aveva lasciata appesa nel bagno è ancora li, e se chiudo gli occhi rivivo mille momenti, lo sento ancora vicino. Tutto questo mondo in cui vivo sa di lui.
Stupida malattia. Stupido cancro. Non c'era nessun incontro di lavoro a Seattle quei giorni. Ma uno stupido ricovero. Perché? Perchè?
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Il cuore trova sempre una ragione.
ChickLitDopo aver finito gli studi superiori, Kathy, figlia di un imprenditore di successo decide di abbandonare l'Italia e trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti alla ricerca di un sogno da inseguire. La strada verso i suoi sogni non sarà per niente...