Devo confessare una cosa. Non ho mai avuto un ragazzo prima di Michael. Non ne sentivo il bisogno. Il mio cuore era troppo piccolo e troppo preso da altre cose alle quale dedicarmi. Amore e guai derivanti ho sempre cercato di evitarli. Più che egoismo vorrei chiamarlo altruismo. Non mi ci sono mai buttata nelle braccia dell'amore perché ho sempre saputo che non avrei avuto la possibilità di dare tutto. L'altra cosa che mi teneva occupata oltre la scuola era l'associazione caritatevole nella quale tre volte a settimana andavo a fare volontariato. Più che altro era una specie di orfanotrofio pieno di sguardi innocenti e di bambini che non chiedevano soldi, non volevano giocattoli o l'ultimo modello della Apple, ma soltanto che restassi ancora un po' con loro. Solitamente ci andavo nel pomeriggio, due ore nelle quali insegnavo loro l'italiano e l'inglese. Erano bambini immigrati, arrivati qui insieme ai genitori in cerca di una vita migliore, soltanto che dopo in una maniera o nell'altra si erano ritrovati chiusi li. L'associazione privata non era sovvenzionata dallo Stato per cui i bambini studiavano insieme ad altri studenti come me che si offrivano ad aiutarli. Ecco perché. L'amore che provavo e che tuttora provo per quei bambini è superiore a tutto. Non potevo dedicarmi che a loro. Ma quella sera alla festa del mio compleanno tutto cambiò. Durante quel bacio iniziai a dubitare di tutto e il mio cuore iniziò a diventare un po' più spazioso.
Per farla breve, nel giro di un mesetto io e Michael eravamo diventati noi e col tempo avevo scoperto il significato, o almeno così credevo, di quelle due parole che gli amanti amano scambiarsi: ti amo.
Sì, credevo. Perché dopo un anno e qualcosina, proprio mentre mancavano 4 mesi all'esame di maturità lui ben pensò di andare a letto con Olly, la mia migliore amica. Belli stronzi. Così mi ritrovai a piangermi addosso e ad incolparmi ma dopo un po' capii che non potevo fare niente. La testa di cazzo era lui. Mi chiedevo che senso aveva prendermi in giro. Sarebbe stato molto più semplice lasciarmi e poi fare quello che gli pareva. Ma poi con la mia migliore amica? E lei proprio lui doveva scegliere con tutti i ragazzi che ci sono in giro? Pff, basta. Mi sta salendo il nervoso un'altra volta. Fatto sta che comunque mancava poco alla maturità. Alla fine però ce l'ho fatta e quella cifra a sei zeri aveva preso il posto di Michael. Non perché io sia una persona materialista, ma perché rappresentavano l'inizio del mio futuro, della mia futura carriera, dell'indipendenza, della mia vita.
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Il cuore trova sempre una ragione.
Chick-LitDopo aver finito gli studi superiori, Kathy, figlia di un imprenditore di successo decide di abbandonare l'Italia e trasferirsi definitivamente negli Stati Uniti alla ricerca di un sogno da inseguire. La strada verso i suoi sogni non sarà per niente...