18 anni

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Questa giornata è iniziata meglio di quanto mi aspettassi. Conoscendo le severe regole che i miei genitori mi avevano imposto durante gli studi, credevo che il loro carattere fosse fatto così, di leggi peggiori di una dittatura comunista. Le uscite in settimana erano assolutamente bandite, soprattutto alla sera. Nel weekend avevo pista libera il sabato sera. Solitamente andavo in discoteca con le mie migliori amiche: Olly e Francesca, ma l'ora di rientro non cambiava mai, dovevo essere a casa entro mezzanotte e mezza. Sì, lo so, una rottura. Proprio sul più bello diventavo la guastafeste. 
A proposito di discoteche. Più di 3 anni fa volevo uscire di nascosto con le mie amiche, avevamo previsto una serata in discoteca. Ma avevamo soltanto 16 anni, nemmeno compiuti. Quella doveva essere la nostra prima volta in discoteca, e così è stato. I genitori di Francy dovevano lasciare la città per il fine settimana così tra una bugia e l'altra sono riuscita a convincere i miei che andavo da lei a farle compagnia durante l'assenza dei suoi. Ovviamente dovetti mentire e aggiungere che c'era anche sua nonna in casa a tenerci d'occhio altrimenti la risposta sarebbe stata una sola e deludente. Comunque fatto sta che quella sera era carica delle migliori intenzioni. Il nostro accompagnatore sarebbe stato Michael, il cugino di Olly che aveva la patente e poteva farci entrare senza problemi. Lui è un tipo apposto, tranquillo, senza troppe arie per la testa. Alla mano come si può dire. Ai tempi mi piaceva un casino ma ai tempi io dovevo ancora compiere 16 anni e lui ne aveva 19. Diciamo che le ragazze della mia età non erano il suo interesse. Poi come se non bastasse era diventato irraggiungibile a causa della sua storica fidanzata. 
L'anno scorso, alla festa del mio 18esimo compleanno avevo intenzione di svuotare il sacco. Lui era ritornato single e più il tempo passava più mi piaceva. Così invitai anche lui, e non c'è stata mossa peggiore. La festa si era svolta in giardino. Mi ero rivolta ad una azienda di catering che ci aveva pensato a tutto. Gli ulivetti erano pieni di lampioni che emanavano una luce dorata. Delle colonnine bianche sorreggevano dei vasi con bellissime rose rosa ed erano state posizionate in ogni angolo del grande gazebo rettangolare ricoperto di tulle bianco. La musica non era troppo alta e tutti gli invitati aspettavano me. Compreso Michael. Quella sera indossavo un bellissimo abito lungo bianco a stampa floreale rosa, i capelli erano raccolti in un elegante chignon alto e sulla fronte mi cadevano delle ciocche morbide. Quando attraversai l'aiuola per raggiungere le scale che portavano al gazebo Francy iniziò ad avvisare tutti e in un attimo, mentre stavo scendendo tutti gli occhi erano posati su di me. Non sono una gran figa, però quella sera mi sentivo speciale, più sicura, più bella. Notai subito Michael che in un attimo mi staccò gli occhi di dosso e andò a prendere un altro calice di prosecco. Ora ne aveva due, e diventai rossa come un'aragosta quando capii che in mano ne aveva due e si stava dirigendo verso di me. Boom! Centro! Colpito in pieno. Grande Kathy. 

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