Il cuore trova sempre una ragione.

Rientro

E' già mattina. Nella casa si sta diffondendo l'aroma di caffè appena fatto. Decido così di alzarmi e a dire il vero mi sciolgo nell'attesa di vedere  Steven. Quando esco di camera lui è già qui, davanti alla mia porta intento a bussare e chiamarmi a fare colazione. Mi da un bacio sulla fronte, dopodiché il buongiorno.

Una doccia in fretta, colazione con calma, ed eccoci di nuovo qui, in macchina sulla strada verso New York. Sono le 11 e penso che appena sarò a casa dovrei chiamare i miei genitori, non vorrei farli stare in pensiero. Il costo delle telefonate è troppo alto, dovrei comprarmi un portatile e iniziare ad usare Skype, decisamente. 

- Steven, stavo pensando che magari se non hai impegni, mi farebbe piacere che tu mi accompagnassi a comprare un laptop. Vorrei chiamare a casa ma col cellulare spendo quasi 10 dollari per meno di 5 minuti. 
- Certo, affare fatto. Ci andiamo subito. Conosco un posto dove sicuramente troveremo quello che fa per te. 
 

Ora siamo nei pressi di Rockefeller Center. Parcheggia. Entriamo in un negozio di elettronica e informatica e ho come l'impressione che la gente ci stesse guardando. Ma è impossibile. Qui sono tutti occupati e presi dal cercare il nuovo modello di non so che telefono. Nel giro di venti minuti siamo di nuovo in macchina. Sul sedile posteriore c'è il portatile che abbiamo acquistato. Tra poco saremo a casa e sinceramente mi dispiace. Volevo un altro po' di tempo insieme ma pensando a quello che ci eravamo detti fino a quel momento sapevo che ci saremo visti molto più spesso di quanto pensassimo. Se solo venisse a saperlo papà...

Il Sole stava tramontando tra lo skyline dei grattacieli newyorkesi. Passai il pomeriggio a parlare su Skype con le mie amiche e con i miei genitori. Infine ricevetti un messaggio su WhatsApp: Buonanotte piccola Kathy. A domani. Già, a domani. Che promessa. "Buonanotte anche a te. Grazie mille di tutto quanto, ancora una volta. X"