La mattina seguente mi svegliai con un terribile mal di testa. Mi alzai dal letto e andai a controllare il telefono.
Da Mason:
'Buongiorno principessa'Ancora una volta mi sembrava un sogno. Non mi capacitavo di ciò che era successo. La sera prima Mason aveva posato le sue morbide labbra sulle mie.
A Mason:
'Buongiorno :-)'Da Mason:
'Quella faccina vuol dire che ti piaccio?'Accidenti. Non avrei dovuto metterla.
A Mason:
'Forse'Risposi vagamente.
Da Mason:
'Lo prenderò per un sì'Sorrisi di fronte a quel messaggio. Stavo ridendo da sola, insomma tutto molto normale.
"Amber", sentii dire. Kate entrò in camera mia. "Il postino mi ha detto di chiamarti."
"Il postino?" La guardai perplessa. Se ne andò via senza rispondermi. Scesi di sotto chiedendomi per quale motivo il postino chiedesse di me, ma quando vidi Mason in fondo alle scale capii tutto.
Mi ero appena svegliata ed ero in uno stato impresentabile. Che vergogna.
"C-ciao" Dissi sorpresa, balbettando. "Che ci fai qui?"
"Volevo chiederti una cosa..." confessò, iniziando a giocherellare con le chiavi della macchina.
"Dimmi", gli sorrisi, sperando che non si trattasse del bacio dell'altra sera.
"Ecco... tu... non ti sei pentita di quello che è successo ieri, vero?" Mi domandò, come non detto.
"Affatto, anzi. E tu? Ti sei pentito?" Chiesi a mia volta.
"Assolutamente no, mai", rispose convinto. "Preparati, voglio portarti in un posto."
*****
Sarebbe passato da me mezz'ora dopo e io dovevo ancora prepararmi. Corsi subito a farmi una doccia e mi preparai più in fretta possibile. Ero in piedi davanti all'armadio da dieci minuti a pensare a qualsiasi cosa tranne a cosa mettermi addosso. Ero disperata. Alla fine optai per dei jeans corti e un top rosso con sopra un cardigan. Ai piedi misi le solite All Star bianche.
Scesi di sotto saltellando per tutta la casa. Per una volta decisi di lasciarmi andare, come aveva detto Mason, per divertirmi e dimenticare i problemi. A proposito di problemi...
"Amber." Mia madre irruppe in sala. "Dove vai?" Oh cavolo.
"Esco con Sam a fare un giro", mentii. Se avesse scoperto che sarei uscita con Mason lo avrebbe immediatamente detto a papà. E papà avrebbe fatto un casino. Annuii piuttosto convinta e lasciò la stanza, andando in cucina.
Ero troppo agitata e emozionata allo stesso tempo. Non ero mai uscita con un ragazzo prima d'ora, si notava? Presi un respiro profondo e uscii di casa.
"Hey principessa." Mason mi accolse tra le sue braccia. Mi strinse forte e, quando mi allontanai, mi osservò da capo a piedi. Mi afferrò la mano e mi fece fare una piroetta su me stessa.
"Sei bellissima." Mi sorrise.
"Grazie." Arrossii.
Mi accompagnò alla macchina e mi aprì lo sportello. Salii di fianco a me e fece partire il motore.
"Dove andiamo?" Chiesi curiosa.
"In un posto speciale". Il suo viso si dipinse di un sorriso meraviglioso, che non potei fare a meno di ammirare.
*****
Dopo un tempo infinito fermò l'auto e capii che eravamo finalmente arrivati. Quel posto mi sembrò deserto e all'inizio provai un po' di paura.
"Dove siamo?" Scese dall'auto e fece il giro per aprirmi lo sportello.
"Seguimi", mormorò. Quel posto era preceduto da un breve tratto di bosco e qualche minuto dopo giunsi in un grande prato fiorito.
"Ti presento il mio locus amoenus."
Quel piccolo paradiso era abitato solo da fili di erba e qualche fiore, vicino alla riva del ruscello. Il suo locus amoenus era perfetto.
"Wow... è stupendo." Rimasi meravigliata.
"Puoi venirci quando vuoi", disse, mentre stavo ammirando quel luogo. Ero così felice. Ogni tanto sentivo la necessità di allontanarmi dalla mia vita. Di stare in disparte dalle persone che mi circondavano. Volevo avere il mio angolino isolato dal resto del mondo e non mi era stato difficile trovarlo. Grazie a Mason.
Mi voltai verso di lui, e lo vidi stendersi sul prato fiorito. Feci un respiro profondo quando finalmente mi sdraiai accanto a lui, sull'erba morbida e fresca, e chiusi gli occhi per concentrarmi sul silenzio chi mi circondava. Il cinguettio degli uccelli, l'acqua che scorreva limpida, il vento che scivolava dolcemente sulla mia pelle e scuoteva le chiome degli alberi, facendo cadere qualche foglia a terra. Sentivo i suoi occhi puntati su di me, e avrei voluto passare lì il resto della mia vita.
"Perché mi hai portata qui?" gli chiesi, posando uno sguardo interrogativo su di lui, che parlò subito dopo.
"Sai, Amber, è un po' che ti penso, anche se ci conosciamo da poco. Ti penso da quella fottuta mattina in cui mi hai rovesciato il caffè addosso, sulla mia maglietta preferita. Forse sto correndo troppo, ma voglio che tu sappia una cosa..." Fece un lungo respiro e si girò verso di me. "Sta mattina, quando ti ho vista scendere le scale, in pigiama, senza trucco e con i capelli disordinati è stato un momento bellissimo, perché ti ho vista per quello che sei veramente: una ragazza semplice. E io mi sono innamorato di te."
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I Want You To Stay [in revisione]
RomansL'aveva spinta a lasciarsi andare, a essere la vera lei che non si era mai permessa di essere. /Estratto dal libro/ "Ho portato le mani in aria e ho detto, mostrami qualcosa. Lui ha detto, se hai coraggio vieni un po' più vicino. Non ero proprio sic...