Finalmente era arrivato il weekend. Quella notte credevo di aver sognato Mason Davis, e invece quello che era successo il giorno prima era reale. Ad ogni modo non mi interessava, non volevo pensarci più.
"Buongiorno tesoro", mi salutò mia madre.
"Buongiorno".
Quella mattina non avevo voglia di fare colazione, ma decisi comunque di farmi un the. Non ero per niente una tipa da caffè o cappuccino come i miei genitori, anzi a dire la verità non mi piaceva neanche un po'.
Kate entrò in cucina sbadigliando. Era così tenera in quel momento. Era spettinata e aveva ancora gli occhi socchiusi.
Mentre sorseggiavo il the mi arrivò la notifica di un messaggio. Appoggiai la tazza sul tavolo e notai che era da parte di Sam.
'Passo a casa tua, così andiamo insieme alla festa'
Festa? Oh, accidenti. Mi ero completamente dimenticata che quella sera ci sarebbe stata la festa in maschera della scuola.
"Mamma", la chiamai, attirando la sua attenzione. "Questa sera vado ad una festa in maschera?"
"Quando?"
"Sta sera", ribadisco. Mi stava osservando dubbiosa. "È solo un piccola festa della scuola."
"D'accordo, va bene."
Non sapevo nemmeno cosa indossare. Ero disperata. In realtà non volevo nemmeno andarci, e non solo perché non mi piacevano le feste, ma anche perché sapevo chi ci sarebbe andato. Purtroppo però ero stata obbligata da Sam, come al solito. Comunque decisi di uscire a fare una passeggiata per passare il tempo e per riflettere su come vestirmi.
Erano le 4:00 p.m. Misi gli auricolari e feci partire 'Love on the brain' di Rihanna. Adoravo quella canzone, e non era l'unica. Feci un breve giro nei dintorni di casa mia e continuai a camminare per un'ora, finché il sole tramontò. A quel punto capii che era meglio tornare a casa.
"Amber, dove caspita eri finita?" domandò mia madre preoccupata.
"Sto bene, mamma."
Salii di sopra e corsi a prepararmi. Mi controllai allo specchio e mi accorsi di non avere il mio anello al dito. Oh no. Non me lo toglievo mai, quindi ero abbastanza sicura di averlo perso. Ma come avevo potuto essere così sbadata da non accorgermene?
Per essere certa di non averlo lasciato in giro per casa, ho cercato ovunque ma non l'ho trovato da nessuna parte. Alla fine decisi di calmarmi, anche perché era tardi e io non avevo ancora deciso cosa indossare. Dopo vari ripensamenti, optai per un abito bianco con le strisce nere e il pizzo. Era uno di quei vestiti che indossavo poco perché non mi capitavano spesso occasioni del genere. Lo indossai e andai a cercare anche dei tacchi che stessero bene con l'abito. Dopo essermi truccata leggermente ed essermi sistemata i capelli, finalmente scesi di sotto.
Il cellulare vibrò e comparve sullo schermo un messaggio da Sam: 'Sono qui fuori'
Andai ad aprire la porta e salutai Sam con un abbraccio. Era bellissima: indossava un abito azzurro meraviglioso.
"Io vado, a dopo."
Arrivammo alla festa in dieci minuti, accompagnate dal taxi. L'interno del locale era arredato piuttosto bene, l'unica cosa fastidiosa era l'alto volume della musica. Non riuscivo a capire nemmeno cosa mi diceva la mia amica a pochi centimetri di distanza.
"Amber, la maschera", mi ricordò Samantha. Giusto, non l'avevo ancora indossata. Grazie a quella maschera, sarei riuscita a nascondermi e nessuno mi avrebbe riconosciuta.
"Ti prego, non bere perché non voglio dover controllare che tu non faccia cose stupide", mi avvertì.
"Io non bevo!", dissi sulla difensiva. Ed era così, l'alcol mi faceva schifo.
"Mh mh."
Cominciammo a ballare, ma poco dopo un ragazzo le si avvicinò e mi fece cenno che sarebbe tornata dopo. Così rimasi sola in mezzo alla pista come una stupida. Sapevo che non sarei dovuta andare a quella festa, almeno mi sarei risparmiata questa imbarazzante situazione. Cercai di farmi spazio tra la gente, ma era quasi impossibile tanto che non si riusciva a passare. Tutti continuavano a spingersi, e qualcuno mi finì addosso.
Mi voltai e rividi per la seconda volta quel ragazzo, solo che questa volta eravamo molto più vicini. Non mi era mai successo di trovarmi così vicino ad un ragazzo fino a quel momento.
"Hey", mi salutò. Inizialmente pensai che non mi avesse riconosciuto, anzi lo sperai.
Deglutii e poi rispondi con un "Ciao".
"Davis, eccoti", disse un suo amico. Poi quando si accorse della mia presenza disse: "Oh, devo andare a fare una cosa..." Io rimasi perplessa.
"Non farci tanto caso". Ridacchiò mentre si guardava in giro. "Sei da sola?" Domandò ad un tratto.
"S-si... cioè no, beh sono venuta con la mia amica", spiegai.
"Capisco", mormorò. "Ti va di ballare?" Mi sorse spontaneamente un sorriso. Annuii.
Piano piano ci lasciammo andare entrambi e continuammo a ballare come pazzi. Non mi sono mai divertita così tanto ad una festa.
"Sai, ti stavo guardando prima... non ti ho mai vista così bella", urlò sopra la musica proprio quando finì la canzone. Tutti nella sala si girarono verso di noi e sentii alcuni ridere, e finii per ridere anche io nonostante l'imbarazzo.
La musica ricominciò, ma con un lento e io non me la sentivo di ballare così vicina a lui. Ma per fortuna ci pensò lui a risolvere quella situazione imbarazzante.
"Seguimi." Mi prese per mano senza lasciarmi la possibilità di rispondere e mi portò all'esterno, sotto il cielo stellato.
"Penso che questo sia tuo." Tirò fuori dalla tasca il mio anello.
"Oddio, grazie." Per poco non piansi di gioia. Un momento. Allora mi ha riconosciuta anche dietro ad una maschera.
"Te lo ha regalato il tuo ragazzo?" Domandò.
"Cosa? No", risposi quasi subito. Era un regalo da parte di mia madre a cui tenevo molto. Annuì, senza aggiungere altro. In quell'istante avrei voluto sapere a cosa stava pensando. "Come hai fatto a riconoscermi?"
"È la seconda volta che mi vieni addosso in due giorni", mi fece notare.
"In realtà, questa volta è colpa tua", ribattei ridendo e lui insieme a me.
"Posso?" Distese il palmo della mano e io annuii.
Poi mi afferrò la mano e fece scivolare lentamente l'anello lungo il mio indice mentre sentivo il suo tocco delicato. Ad un tratto qualcuno si intromise nella conversazione.
"Amber, hey" sentii dire. Sam era in piedi di fianco a me, e stava barcollando. "Aspetta... è lui il ragazzo dei tuoi sogni?" Sgranai gli occhi, iniziando a tossire.
"Scusa, mi dispiace, ma ora devo proprio andare" spiegai a Mason, indicando la mia amica. Lui mi guardava con espressione divertita.
"Capito. Allora... ci si vede", mi salutò sorridendo.
Ci si vede.
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I Want You To Stay [in revisione]
RomansaL'aveva spinta a lasciarsi andare, a essere la vera lei che non si era mai permessa di essere. /Estratto dal libro/ "Ho portato le mani in aria e ho detto, mostrami qualcosa. Lui ha detto, se hai coraggio vieni un po' più vicino. Non ero proprio sic...