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"Bene ragazzi, potete riposarvi"
Annuncia l'allenatore concedendoci una pausa.
"Sei molto brava"
Dice Stephan, avvicinandosi a me
"Grazie"
Dico, probabilmente tutta rossa in faccia.
"Non c'è nulla di cui vergognarsi"
Esclama notando il mio disagio.
Annuisco insicura e raggiungo gli spogliatoi.
Mi dispiace vederlo rattristare per colpa mia, ma sto ancora cercando di adattarmi, poi sembra così simpatico e disponibile.
Decido di andarmi a scusare con lui.
"Hey, Stephan, scusa se non sto rispondendo molto felicemente alle tue domande o affermazione, ma sto cercando di adattarmi "
Accenno un sorriso che gli fa illuminare gli occhi.
Com'è dolce...
Basta fantasticare.
"Tranquilla, ti capisco, proverò a farti adattare il meglio possibile"
Sorride per poi andarsi a fare una doccia, cosa che dovrei fare anche io, ma preferisco farla nella mia stanza di hotel.

Uscendo dallo stadio, dove ho tenuto gli allenamenti, prendo un taxi e raggiungo l'hotel.
Una volta entrata nella stanza mi butto sotto la doccia e tolgo un pó di tensione, allegerendo i muscoli sotto l'acqua calda.

Una bella doccia era proprio ciò che ci voleva, sopratutto dopo una lunga giornata di allenamenti.
Domani ci sarebbe stata la partita, la mia prima partita.

Stavo giocherellando con una ciocca di capelli che continuava a darmi fastidio finché non sento bussare alla porta.
Molto lentamente e pigra quale sono, dopo un lungo asso di tempo vado ad aprire la porta e mi ritrovo davanti un bellissimo sorriso, quello di Stephan.
"Ciao Stè"
Dico cercando di sembrare meno antipatica possibile
"Ciao Laila, mi stavo chiedendo se, siccome io e i ragazzi andiamo in un ristorante qui vicino, volevi venire con noi?"
"Certo, mi farebbe piacere"
Rispondo immediatamente.
Ci diamo appuntamento per le 8 e decido di vestirmi decentemente, cosa che non lo sono ora.

Alle 8

Senza un secondo di ritardo, mi ritrovo Stephan davanti la porta della mia stanza.
"Allora, sei pronta?"
"Certo"
Esclamo sorridendo.
Forse è una delle prime volte che rispondo con allegria.
"Bene, allora andiamo"
Risponde con la stessa allegria con la quale poco prima gli avevo risposto.
Mi fa salire in macchina e ci dirigiamo verso il ristorante.
Molti dei giocatori sono già arrivati.
"Ah, prima che dimentico, sta sera c'è anche Neymar e prima che tu possa pensare qualcosa, ti dico, per il tuo bene, di starne alla larga, perché ultimamente è un pó pericoloso"
Dice prima di farmi scendere dall' auto.
Annuisco insicura ed entro nel locale salutando tutti, compreso Neymar dal quale, devo ricordare, di starne alla larga.
Chissà, però, cosa intendeva con "pericoloso".
Ci accomodiamo ad un tavolo, riservato apposta per noi e ordiniamo qualcosa da mangiare.
Andiamo tutti sul semplice, prendendo una normale ma buonissima pizza.

His Smile; Stephan El Shaarawy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora