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Finalmente il fatidico giorno è arrivato.
Devo partire e sinceramente sono fisicamente pronta, ma non lo sono mentalmente.
Potrebbero succedere molte cose negative.
Potrei essere derisa.
Presa in giro.
Oppure sono io che sono troppo pessimista.
Non so.
Posso solo sperare che vada tutto al meglio e che quegli ingenui dei miei zii non si accorgano della grande presa in giro in cui sono caduti.

[.......]

"Allora? Sei pronta?"
Chiede il mio "allenatore" prima di partire.
Annuisco.
Saluto i miei zii che forse non vedrò più e salgo a bordo del treno.
La mia testa comincia ad affolarsi di pensieri
"Verrò accettata?"
"Se accadesse i miei zii che farebbero?"
Pensieri senza senso si fanno strada in me, finché l'allenatore non mi riporta alla realtà.
"Tutto okay?"
Accenno con il capo e, con auricolari e musica alle orecchie, mi addormento.

Qualche ora dopo

"Hey, siamo arrivati"
Dice bisbigliando, facendomi svegliare, l'allenatore.
Mi alzo e molto lentamente raccolgo le mie cose, diretta all'hotel in cui resterò finché non saprò che farne di me.

"Prendiamo stanze separate vero?"
Chiedo, sapendo già la risposta e sperando che sia quella che penso.
Annuisce un pó triste ed entriamo in un taxi.
Che si fotta.
Di certo non dormo con quel tipo che potrebbe violentarmi nel sonno.
Lo so che, come ho già detto, sono molto pessimista, ma alcune cose bisogna prevederle per evitarle.

Finalmente arrivati prendo la chiave della mia stanza ed una volta entrata comincio a disfare le valigie.
Precisamente tra due giorni sarei dovuta andare a quella sorta di evento.
Speriamo vada tutto per il meglio e, anche se sono una ragazza, speriamo che mi diano la possibilità di provare a entrare nella squadra.

Due giorni dopo

Ed eccomi qui, a fare la fila, con la speranza che mi prendano.
Fortunatamente per me, sono arrivata subito perché la possibilità di entrare in squadra la danno solo alle prime cento persone che sono in fila ed io sono tipo la settantaduesima e cosa ancora più preoccupante è che sono l'unica ragazza e mi hanno anche avvisato che forse Stephan non mi darà questa opportunità, appunto perché sono una ragazza.
La troverei una cosa ingiusta però.
Chi dice che una ragazza non può giocare in serie A?
Però, anche se mi dassero quella possibilità, non è sicuro che mi accettino, perché su cento persone chi dice che sono la più brava?
Non lo posso sapere, non so minimamente con chi ho a che fare.
Posso solo continuare a sperare che, uno, mi diano la possibilità e, secondo, che io sia all'altezza degli altri giocatori della squadra, in modo tale che io possa essere accettata perché sono alla pari con loro.

His Smile; Stephan El Shaarawy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora