Mi guardo allo specchio, questa mattina ho delle brutte occhiaie, prendo il correttore dalla mia trousse e inizio a spalmarlo abbondantemente nella speranza di coprire i segni della stanchezza. Nonostante il sonno agitato mi sono svegliata tardi, scendo in cucina giusto per pranzare con i miei.
- Che faccino stanco che hai, ci siamo date alla pazza gioia ieri sera? - mi prende in giro la mamma.
- Ah, ah, divertente. Sono stata poco bene ieri notte -
- Cos'hai avuto?-
- Un po' di mal di pancia - mento - ma adesso è tutto ok -dico rivolgendole un sorriso rassicurante.
- Alla fine come è andata la serata con i suoi amici? - domanda invece papà.
- Bene, mi sono divertita - "peccato che tutta quella serenità sia stata spazzata via in un attimo dall'irrompere del passato", penso amareggiata. Come faceva Mike a sapere cosa stavo facendo e soprattutto a che ora sono tornata a casa? Mi stava spiando, non c'è altra spiegazione, da qualche parte lui era lì e mi stava osservando senza che io me ne accorgessi. Mi riprendo da quelle riflessioni sforzandomi di buttar giù qualche boccone di pollo ma ciò mi costa una gran fatica, ho lo stomaco chiuso a causa del nervoso. La mamma se ne accorge e le rispondo che ho ancora un po' di nausea, non posso rivelare ai miei genitori le mie reali preoccupazioni, loro non sanno niente del mio passato con Mike, o meglio, cosa ha combinato. E' stato un errore di percorso, un grande errore e vorrei solamente cancellarlo.
Termino velocemente il mio pasto, il mal di testa non vuole darmi tregua, mi getto sul divano armata di telecomando, faccio un veloce giro dei canali e finalmente trovo la mia serie Tv preferita, "2 broke girls". Mi concentro su quelle puntate che ho visto e rivisto mille volte ridendo alle battute di Max, quella ragazza é davvero tosta, mi ricorda un po' la Ginevra di un tempo. Sorrido amaramente ripensando a come fossi prima e a quanto sia stato semplice e stupido cambiare la mia personalità in base ai suoi capricci. Sono mesi ormai che lotto per riportare alla luce la vera me ma le ferite sono talmente profonde che stanno facendo una gran fatica a rimarginarsi. Da quando conosco Arthur qualcosa é cambiato, me ne rendo conto, ma non é ancora abbastanza. Accompagnata da queste riflessioni sento gli occhi farsi sempre più pesanti, sto per addormentarmi quando la mamma inizia a chiamarmi a gran voce dal corridoio.
- Cosa c'è? - domando indispettita.
- Del al telefono - mi alzo pigramente dal divano trascinandomi di malavoglia fino al corridoio di ingresso e sollevo la cornetta sibilando un "pronto". Ma perché mi ha chiamata sulla linea di casa?
- Gin lo sai che hai il telefono spento? -
- Cosa? No...- poi ricordo, mi era venuta una crisi isterica dopo aver sentito l'ennesimo bip e per questo avevo deciso di spegnerlo.
- Ho dimenticato di metterlo in carica - mi scuso.
- Si, si, va bene - dice frettolosamente - ti ho chiamato perché Arthur ti sta cercando da questa mattina e, siccome non eri raggiungibile, ha pensato di contattare me per sapere dove fossi. "Merda!".
- Ok grazie, lo chiamo subito – metto giù e corro su per le scale facendo i gradini due alla volta. Recupero il cellulare, inserisco il pin e aspetto che si riavvii. Sono tesa, ho paura di veder comparire di nuovo il numero di Mike. Leggo tutta la posta che mano a mano arriva, sono tutti messaggi che mi avvisano che Arthur ha tentato di contattarmi ininterrottamente, grazie al cielo. Compongo il suo numero e al terzo squillo risponde.
- Ginevra tutto bene? – chiede senza nemmeno darmi il tempo di parlare.
- Si, scusa, non mi ero resa conto di avere il telefono spento – mi scuso forse in modo poco convincente, cosa che lui non tarda a notare.
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US - storia di noi due (#wattys2017)
RomanceGinevra ha vent'anni, una nuova vita davanti a sé e un segreto che ogni notte continua a torturarla sotto forma di terribili incubi. L'amore è stato bandito per sempre dalla sua vita, o almeno così crede, perché quando conoscerà Arthur, il misterios...