6

16 3 0
                                    

6
Non ci sono parole per descrivere la felicità che provo per aver battuto Luke.
E grazie anche a Sol se abbiamo vinto.
Siamo negli spogliatoi che ci stiamo cambiando. O meglio, la Sol si sta cambiando io ho solo preso la borsa e la felpa. Ho troppo caldo per metterla.
Sol una volta rivestita si rivolge a me con tono preoccupato.
-Talia hai il lato sinistro della faccia rosso e gonfio. Vuoi che andiamo in infermeria così ci metti del ghiaccio sopra?-
In effetti mi fa un po' male. Magari è il caso di fargli dare un'occhiata prima che la mia faccia si trasformi in un palloncino.
-Mi sa che hai ragione Sol, grazie. ma non preoccuparti troppo è solo una pallonata in faccia.-
-Vuoi dire cannonata in faccia!-
Ci guardiamo e scoppiamo a ridere.
-Cannonata o no, intanto abbiamo vinto noi e non abbiamo avuto bisogno di mettere k.o. un loro giocatore per farlo, come hanno provato a fare gli altri. Gli è andata male ci vuole ben altro per farmi fuori!-
Insieme ci avviamo verso l'infermeria al secondo piano in fondo al corridoio.
Entriamo ed ad attenderci c'è una ragazza giovane. È bionda con una treccia e ha gli occhi azzurri. indossa un camice da infermiera.
-Ciao ragazze posso fare qualcosa per voi?-
-si grazie.Mi servirebbe del ghiaccio. Ho ricevuto una pallonata in faccia e non voglio che si gonfi troppo il viso.-
La infermiera sparisce dietro una porta e dopo qualche secondo ritorna con una busta di ghiaccio.
-Tienila sopra la parte colpita finché non senti che la borsa sta diventando calda. Se vuoi puoi restare qua sul lettino. Ma la tua amica deve andare a lezione siccome la campanella è già suonata.-
Sol è dispiaciuta e sta per dire qualcosa ma io la blocco.
-Stai tranquilla vai pure non sto mica morendo. Ci vediamo all'uscita da scuola.-
Mi saluta abbracciandomi e se va. Mi infilo la felpa e mi metto sul lettino seduta con la busta premuta sul lato gonfio della faccia.
Che sollievo.
Pian piano il dolore sta sparendo, spero solo non si gonfi troppo.
mentre aspetto che il freddo aiuti il mio viso a sgonfiarsi sto al cellulare controllando Facebook e Instagram.
Oggi sembra che debba arriva in ritardo a ogni lezione.
Uuuuff, mi ci manca finire nella lista nera di un altro professore.
E di nuovo per colpa di quell'essere con un serio problema della crescita. Cos'è, ha deciso di rovinarmi la vita?
La busta è diventata più calda e avvio la fotocamera interna del mio telefono per controllare lo stato della mia faccia. È decisamente meno rossa e gonfia, direi che posso pure andare via.
Ringrazio l'infermiera ed esco fuori dall'infermeria.
Sono in corridoio e quasi mi sorprende trovarlo vuoto e silenzioso prima di ricordarmi. Talia sveglia le lezioni sono incominciate da 15 minuti è ovvio che non c'è nessuno!
Apro la borsa e guardò in che classe dovrei essere. Ho due ore di Fisica, stanza 115.
Yep non vedo l'ora. Sì, è ironico.
Almeno sono già sul piano.
Cammino verso l'aula sperando che chiunque conduca la lezione sia così gentile da farmi entrare. Sono quasi arrivata alla porta quando mi sento afferrare per un polso da non so chi. Mi giro per capire chi è ed eccolo lì. Luke. Che mi sta fissando con quei suoi occhi. Ma stavolta c'è qualcosa di diverso in essi. Non sono del solito azzurro limpido come il cielo, ma sono di un blu notte. Come il cielo prima di una tempesta.
Mi sta ancora tenendo per il polso.
-Che diav..-
Non faccio in tempo a finire la frase che mi afferra per il colletto della felpa sollevandomi e mi sbatte contro gli armadietti.
Mi si blocca il respiro per un attimo, lo spavento per essere stata scossa a questo modo mi impedisce di reagire.
Ma che cazzo gli prende!?
Il suo viso e a pochi centimetri dal mio.
Ho la tachicardia. Il mio petto si alza e si abbassa freneticamente.
Mi sta continuando a fissare senza dire niente. Spero di non essere diventata rossa. 
Non so se per rabbia o per il suo viso troppo vicino al mio.
-Si può sapere che problemi hai!?- gli dico.
Luke si avvicina fino a portare le sue labbra vicino al mio orecchio.
-Tu zitta. Oggi non mi è piaciuto per niente come mi hai parlato a fine partita. Per stavolta te la faccio passare dolcezza, ma solo perchè sei nuova e non sai come funzionano le cose in questa scuola.Non mi sfidare mai più.-
Mi risbatte contro il muro.
Ahia!
Rabbrividisco. È pazzo.
-O ci saranno consequente peggiori della pallonata in faccia.-
Detto questo allontana il viso e mi molla si colpo, facendomi atterrare con il sedere per terra da almeno mezzo metro.
Mi fissa per un lungo attimo dall alto e se ne va.
Ci metto qualche secondo a realizzare quello che è successo.
Ho ancora la tachicardia ma lo spavento presto si trasforma in furia.
Ha osato minacciarmi?
Quella specie di energumeno senza cervello ha osato minacciarmi?!
Si vede che non mi conosce proprio.
Mi alzo indolenzita e lo cerco con lo sguardo. 
È lì alla fine del corridoio che sta per girare l'angolo.
Sento montarmi su una rabbia che quasi mi acceca e sento il viso andare a fuoco.
-HEMMINGS!- urlo con tutto il fiato che ho in corpo.
mentre lo chiamo afferro l'astuccio e lo tirò mirando a quella testa vuota.
Luke si blocca e lentamente si gira per capire chi l'ha chiamato quando
SBAM!
l'astuccio lo colpisce in pieno viso facendolo indietreggiare di qualche passo.
Non se lo aspettava.
-LE TUE MINACCE PUOI FICCARTELE SU PER IL CULO. Se pensi di avere a che fare con una qualsiasi delle oche che ti vengono dietro ti sbagli di grosso. Non osare mai più!!-
Rimane un po' a fissarmi mentre riprendo fiato, la veemenza delle mie parole che quasi sorprende anche me stessa; per un attimo mi chiedo se reagirà.
Invece riprende a camminare nel corridoio e sparisce dietro un angolo. E posso giurare di averlo visto ridere divertito.
Rimango ancora ferma il in mezzo al corridoio con il petto che si abbassa e alza furiosamente.
Ma che problemi ha quel ritardato!?
Se pensa di farmi paura si sbaglia di grosso!
Prendo la borsa che era finita diversi passi più in là e  recupero il mio a astuccio.mi infilo nell aula di fisica e spiego al professore che ne vengo dall'infermeria, evitandomi così una ramanzina. Mi siedo nell ultimo banco stranamente libero vicino alla finestra.
Ho la testa che mi scoppia.
Quindi al posto che ascoltare la lezione guardo il cortile della scuola dalla finestra.
Sto per distogliere lo sguardo quando qualcosa attira la mia attenzione. Luke. ANCORA.
Oh è peggio del prezzemolo!
È lì nel cortile che sta fumando appoggiato a un muretto.
Ma quello non ha lezione? Cos'è l'ha saltata solo per minacciarmi?
Bah. Non me ne frega un accidente, anzi magari ci si strozzasse con quelle sigarette l'idiota.
Posso ancora sentire il suo fiato sul mio orecchio. Mi facevano quasi solletico le sue labbra.E quando me lo sono trovata a pochi centimetri dalla faccia. Quel pearcing...
Toc toc!
Terra chiama Talia! Quello ti ha appena minacciato e tu stai a pensare alla sua faccia!? Non dovresti tesoro, quello lì è feccia, ripeti con me f-e-c-c-i-a.
Anche se è una bella feccia.
ehi è una constatazione. È bello quanto stronzo. È un vero peccato. Chissà come sarebbe se avesse un carattere dolce....
Luke Hemmings dolce? Hahaha. non ci credo nemmeno se lo vedo.
Quello lì è nato con il gene della stronzaggine.
Che poi mi chiedo cosa gli ho fatto? È abituato che tutti stanno ai suoi ordini e ad ogni cosa che dice?  solo perché è alto e ben piazzato (Talia SMETTILA) e se la prende con ragazzine minute perché non ha abbastanza palle per farlo con quelli della sua taglia?
Bhe io non sono tutti gli altri. E non sono nemmeno uno dei suoi leccaculo.
Se pensa che con la scenata di prima mi abbia messo paura si sbaglia.
Ma perché tutte a me!? Che ho fatto?!
Sbuffo. Mai 'na gioia.
Torno alla realtà.
Vedo Luke che finita la sigaretta la butta per terra e la spegne. Ma prima di avviarsi dentro la scuola si gira nella mia direzione, mi fa l'occhiolino e sparisce dentro la scuola.
Allibita.
Confusa.
Ecco come mi sento.
Quando mi ha notata? Come sapeva che lo stavo fissando? Ma soprattutto è scemo???
Prima mi minaccia e poi mi fa l'occhiolino.
Quel ragazzo è bipolare.
Seriamente.
Mi chiedo come ragioni il criceto in prognosi riservata che ha nel cranio.
Pian piano mi accascio nel banco. La stanchezza della giornata si fa sentire. Chiudo gli occhi e l'ultima cosa che ricordo sono quegli occhi in tempesta.

Start OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora