25

14 2 4
                                    

Mi alzo a forza dal letto,
Avrò dormito due ore se va bene.
Rimango seduta sul letto e guardo la sveglia.
08:25.
Cazzo ma perché non sento mai la sveglia?!
Prendo dei jeans, maglia e la felpa di Luke, metto le scarpe e mi precipito giù dalle scale correndo come una furia verso la scuola.
Speriamo che mi facciano entrare alla seconda ora!
Sono in ritardo solo per colpa di quella stupida giraffa ossigenata!
Se ieri non mi avesse baciato, io non avrei passato la notte a pensare e di conseguenza non mi sarei alzata tardi.
Anche io però cosa pensavo quando lo stavo baciando?
Mi sarei dovuta togliere.
Un'ora prima a baciato quella ragazza è poi bacia me.
Cos'è sono un gioco per lui?
Non capisco.
Perché si è comportato così?
E c'è l'ho ancora di più con me stessa perché mi sarei dovuta togliere invece di perdere il controllo e lasciare il comando alle emozioni.
Ora penserà che sono una ragazza facile.
Mi dispiace ma non starò più al suo gioco.
Talia piantala lo sai anche tu che ti è piaciuto baciarlo.
No non è vero.
Ancora incasinata dai miei pensieri, arrivo davanti alla scuola.
So già che se non prendo un caffè sbatto per terra.
Entro dentro l'edificio, mancano dieci minuti al suono della seconda campanella, e così mi avvio alle macchinette a prendere un caffè, sperando che mi svegli, aiutandomi a fare chiarezza nella mia testa.
Oggi si prospetta una giornata di merda.
La campanella suona e io mi avvio nella mia classe.
Prendo posto nell'ultimo banco è solo ora mi accorgo di non avere la borsa.
Ma sei un genio Talia, complimenti!
Mi accascio sul banco pronta a dormire, quando qualcuno richiama la mia attenzione.
-Ehi Talia come mai sei in ritardo?-
Alzo la testa per vedere chi è.
-Ciao Calum.- dico sbadigliando.
-qualcosa mi dice che hai fatto le ore piccole stanotte.-dice lui sorridendo.
-già dici bene, ora se non ti dispiace vorrei dormire.- dico.
Non aspetto nemmeno una risposta che mi accascio sul banco e mi addormento in un battito di ciglia.
*^*^*^
Sento delle voci, ma non capisco di chi siano.
Mi sento il corpo pensante come un macigno.
Apro gli occhi di colpo e mi arriva una fitta lancinante alla testa.
Ecco ci mancava il mal di testa.
Alzo la testa per vedere di chi sono queste voci e mi ritrovo davanti Ashton, Mikey e Calum.
-ELFOOOO TI SEI SVEGLIATO! Ehi ma quella felpa e di Luke, perché c'è l'hai tu?-urla Mikey.
-Ciao Talia.- dice ash.
-Ah sono riuscito a non farti mettere in punizione dalla prof che ti ha beccata dormire, gli ho detto che stavi male e se le bevuta.- dice Calum.
E io sento che potrei mandarli a fanculo in tempo zero se urlano ancora.
-Primo non urlate cazzo che ho un mal di testa allucinante.
Secondo, ciao a tutti e grazie Calum.- dico incazzata.
Loro si ammutoliscono di colpo.
Mi scrutano un po e mi chiedono
-Talia stai bene? È successo qualcosa? Non hai un bell'aspetto.-
-si...si sto bene. Sono solo stanca.
Ora scusate ma devo andare alla prossima lezione.-
Mi alzo e saluto tutti.
Mi dispiace di essere stata scontrosa verso gli altri, ma oggi non è proprio giornata.
Cammino per i corridoi in cerca della prossima aula, e mi sento un zombie. Sono troppo stanca.
La mattina passa abbastanza in fretta, anche perché dormo per la maggior parte del tempo, ma il mal di testa e la sensazione di spossatezza non vogliono diminuire.
Anzi ci si è messa pure la tosse.
Mi sa che mi sono presa una bella influenza ieri a correre sotto la pioggia.
Sto per uscire dalla scuola quando mi ricordo che devo dare ripetizioni a quella giraffa ossigenata.
Uffaaaa!
In questo momento vorrei solo andare a casa e dormire.
Ora che ci penso, in tutta la mattinata non ho visto Luke.
E nemmeno la Sol, chissà dove sarà.
Spero che ci sia a ripetizioni, anche se da un lato vorrei non ci fosse.
Non so come mi devo comportare, o ancora peggio come si comporterà lui.
Più esausta che mai entro nell'aula di ripetizioni e mi siedo sulla sedia.
E in ritardo di dieci minuti.
Guardò fuori dalla finestra e lo vedo, nel cortile a scambiarsi effusioni con quella mora.
Sento gli occhi pungere, ma mi costringo a ricacciare le lacrime indietro.
Sento subito una morsa dolorosa allo stomaco e la faccia andarmi a fuoco.
Una cosa è certa, non starò più al suo gioco.
Dopo un po il signorino si è deciso ad arrivare nell aula.
Ci fissiamo per un paio di secondi.
-Scusa Talia stavo facendo una cosa è ho cercato di arrivare il prima possibile.- dice Luke sedendosi accanto a me.
-Senti Lucas,quando sai che farai ritardo sei pregato di avvisarmi.-sputo acida.
-Da quando mi chiami Lucas?
E poi scusa e che avevo una cosa da fare.-
-sentiamo dovevi cambiare le gomme della macchina?-
-cosa?no! Stavo cercando un libro in libreria per una tesina.-
Ma mi piglia per il culo!?
Sgrano gli occhi e mi avvicino di più a lui.
-senti Luk- Lucas,sappiamo tutti e due che non eri in libreria, quindi piantala con ste scuse del cazzo.
La prossima volta bacia di meno la tua tipa è vedi di arrivare puntuale, che io non sto ai tuoi comodi.- dico aprendo il libro di matematica indicandogli con il dita una equazione più complicata.
Lui mi fissa per un po.
-cos'è ora mi spii? Sei una stalker?-chiede lui ghignando.
-no,non ti spio, ma sai sono dotata di due occhi e si dà il caso che eravate proprio nel mio campo visivo.-
-a certo certo campo visivo...sei per caso gelosa Talia?- sussurra lui avvicinandosi pericolosamente a me.
Siamo a pochi centimetri.
Ora gli arriva uno schiaffo.
-io gelosa? Luke puoi baciarti chi cazzo vuoi. Ora muoviti e fai l'equazione, che non ho tutto il pomeriggio.- dico allontanandolo da me.
Lui mi guarda divertito e incomincia a fare l'esercizio che gli ho assegnato.
Lo osservo mentre fa l'esercizio.
Io gelosa? Pffff!
Non ha capito proprio niente.
Appoggio il gomito sul banco e mi tengo la testa con la mano mentre aspetto.
Chiudo gli occhi sperando che il mal di stata diminuisca.
-vedo che indossi la mia felpa.- dice Luke.
Apro gli occhi e lo vedo sorridermi.
-e la prima cosa che ho trovato stamattina.- dico borbottando evitando il suo sguardo.
Lui ride e ritorna a fare l'esercizio.
Una volta finito gliene assegno un'altro più difficile è così via.
Lo osservo e mi chiedo come possa essere così bello quanto stupido.
È già passata un'ora e non ha tirato fuori nemmeno per sbaglio di quello che è successo ieri.
È qui davanti a me e fa finta di niente. Come se non fosse successo.
Vorrei sapere cosa gli passa per la testa.
Una cosa è certa, se lui non tira fuori l'argomento di certo non lo farò io.
-Talia ci sei?-mi chiede Luke sventolandomi una mano davanti alla faccia, riportandomi alla realtà.
-Mmm cosa?- dico massaggiandomi la tempia, questo mal di testa mi sta uccidendo e faccio fatica persino a capire le sue parole.
-Talia stai bene? Sei bianca come un lenzuolo.- dice lui aggrottando le sopracciglia in tono preoccupato.
-mm si sì... Tu continua a fare gli esercizi.- dico sottovoce.
Luke avvicina la sua mano portandola sopra la mia fronte.
-cazzo Talia ma sei bollente, hai la febbre.- dice lui preoccupato.
Oh ma guarda non lo sapevo che avessi la febbre! Che genio!
-Mmm si sì..tu finisci quella equazione così posso andare a casa a riposarmi.- dico indicandogli il quaderno sul quale aveva smesso di scrivere.
Lo sento sbuffare e in men che non si dica risolve quella equazione.
Guardo il risultato ed è corretta.
A quanto pare non è così stupido.
-bene abbiamo finito. Ripassa ed esercitati anche a casa per la verifica di giovedì.- dico alzandomi dalla sedia.
Peccato che mi sento debole e se Luke non mi avesse afferrato per un braccio sarei caduta per terra.
-Ehi non puoi andare a casa da sola in queste condizioni, vieni che ti accompagno che ho la macchina.- dice lui sempre tenendomi per il braccio.
-mm ma no non devi per forza acc-
Non faccio in tempo a finire che mi interrompe.
-sssh lo faccio con piacere. Che uomo sarei se non accompagnassi a casa una ragazza quando sta male?- dice lui ridendo.
Usciamo dall'aula e ci incamminiamo verso l'uscita della scuola.
-Bhe saresti lo stesso uomo che un giorno bacia una ragazza è il giorno dopo un'altra.- dico senza pensare.
Luke si gira e mi guarda e si mette a ridere.
Mannaggia alla mia boccaccia.
Così penserà che sono gelosa.
Andiamo in silenzio fino alla sua macchina.
Saliamo entrambi e Luke parte verso casa mia, continuando a ridere.
Mi dà sui nervi e mi fa venire voglia di ridere anche a me nello stesso momento.
-la vuoi smettere di ridere?- dico.
-haha e che mi piaci quando fai la gelosa.- dice lui fissandomi.
A quelle parole il mio cuore fa una capriola.
Ma tanto per lui sono solo un gioco.
-ma stai zitto va.- dico.
Siamo arrivati davanti a casa mia.
Luke scende e poi mi viene ad aprire la porta della macchina e mi afferra per un braccio aiutandomi a scendere.
-guarda che da qui c'è la posso fare anche da sola.-
-si certo è poi rotoli dalle scale. A che piano abiti?- mi chiede.
-all'ultimo.-
Insieme e con molta calma arriviamo davanti alla mia porta di casa.
Fortunatamente ho le chiavi nella felpa e apro la porta.
-v..vuoi un bicchiere d'acqua?- chiedo a Luke.
-si grazie.-
Andiamo nel tavolo e gli porgo un bicchiere d'acqua.-
Ci fissiamo per un po.
-abiti qui da sola?- mi chiede Luke guardandosi un po' in giro.
-si.-
-e i tuoi genitori?-mi chiede.
Sento subito una morsa al petto.
Lo fisso per un po, non ho intenzione di rispondergli.
Faccio per andare in camera mia ma le mie gambe non reggono il mio peso quindi cado per terra in ginocchio.
Luke si alza di colpo venendo da me e tirandomi su per la vita.
Il suo tocco gentile mi fa venire i brividi.
-scema me lo potevi dire, ti accompagnavo in camera.- mi sgrida lui.
-non è colpa mia se ho le gambe di burro.- dico e lui si mette a ridere.
Si avvicina pericolosamente a me con le labbra.
Prova a baciarmi ma io lo fermo in tempo allontanandolo con le mani spingendolo leggermente dal petto.
-Luke...non mi puoi baciare così solo perché ti va... E poi hai una ragazza.- dico guardandolo negli occhi.
Lui sta zitto e Mi prende a modi sposa e mi porta in camera mia.
È troppo imbarazzante, non riesco a guardarlo. Odio essere malata e odio ancora di più il fatto che con lui vicino la mia mente va in tilt.
Mi poggia sul letto e mi mette sotto le coperte.
Si siede sul bordo del letto e mi guarda un po.
-Non hai delle aspirine?- mi chiede.
Faccio segno di no con la testa mentre tossisco.
La mia visuale si fa sempre più appannata, sto cadendo pian piano nel mondo dei sogni.
L'ultima cosa che ricordo è Luke che mi dà un bacio sulla fronte e rimane lì, seduto a bordo del letto.
-buona notte Talia... E scusa.- dice guardandomi con quei suoi occhi bellissimi.



Ciao popolo! Ecco a voi il continuo della storia, ed ecco un Luke bipolare selvatico che comprare nel capitolo.
Voi che ne pensate?

Start OverDove le storie prendono vita. Scoprilo ora