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Saluto Mikey con un bacino e mi avvio verso la mia rispettiva classe; mi siedo direttamente nell'ultimo banco, tirando fuori un quaderno per gli appunti.
La professoressa arriva e tutti si mettono a sedere, incominciando a scrivere mentre lei ci spiega le equazioni.
Dopo un po si sente bussare alla porta ed entra Luke.
-Hemmings le sembra questa l'ora di arrivare a lezione?-
Lui sta zitto e non risponde.
-coraggio vatti a sedere e ascolta la lezione, se ne sei capace.-
Luke si avvia verso l'unico posto libero in tutta la classe, ovvero il posto vicino a me.
Non bastava il fatto di aver perso contro di lui, ma ora devo stargli vicino per un'ora?
Grazie Karma davvero.
Luke si siede e lo vedo cercare di prendere appunti.
Ogni tanto mi guarda con la coda dell'occhio; non che io lo stia fissando sia chiaro.
Alzo gli occhi al cielo in modo che non mi scopra.
Non capirò mai come funziona quest'essere.
Cerco di prendere appunti anche io ma non ci riesco, sono troppo deconcentrata e sento ancora il suo sguardo su di me, quindi mi metto a disegnare sul quaderno.
Non so perché ma avere Luke così vicino mi mette ansia.
-Talia, vuoi venire a fare una equazione alla lavagna?- mi chiede la prof.
Merda.
Siccome non ho altra scelta, mi alzo dalla sedia e mi avvio verso la lavagna, studiando brevemente l'equazione che c'è scritta sopra.
La risolvo senza problemi: ok che non stavo ascoltando, ma sono abbastanza brava in matematica.
La prof mi guarda un po' sorpresa.
Hehehe cos'è non pensava che potessi farcela? Che fossi distratta? Bhe si è sbagliata.
La prof mi dice di fare un'altra equazione più complicata, ma la risolvo lo stesso senza scompormi più di tanto.
Una volta finito mi guarda come se stesse pensando a qualcosa.
Non ci do peso, ritorno al mio posto e mi siedo.
Luke stavolta si è girato e mi sta guardando come se dovesse dirmi qualcosa.
Lo guardo per un po' come a spronarlo a parlare.
Nulla. Meglio essere dirette.
-Bhe che c'è?- gli chiedo.
-No niente, è che non pensavo fossi brava in matematica.- dice lui stupito.
Non so cosa rispondergli quindi mi limito a scrollare le spalle come fosse una cosa di poco conto e me ne torno a disegnare.
-Hemmings vieni alla lavagna, vediamo se sei bravo come la tua compagna.- dice la prof rivolgendosi a Luke.
Lui impreca sotto voce e va alla lavagna.
Chissà come se la cava?
Lui sta lì, fermo davanti alla lavagna  per un tempo infinito,a fissare l'equazione come se fosse arabo.
Lo vedo tentare di scrivere per poi cancellare subito dopo.
La prof spazientita chiede rivolgendosi alla classe.
-Siccome Hemmings non è capace a risolvere questa semplice equazione, c'è qualcuno che vuole venire a risolverla?-
Come potrei farmi sfuggire questa occasione servita su un piatto d'argento?
Alzo la mano e con il consenso della prof vado alla lavagna e risolvo l'esercizio in un battito di ciglia.
Luke mi sta guardando come se avessi due teste.
Hehehehe!
-Bene, potete andare a posto, ed Hemmings, cerca di prendere esempio da Zanda, e cerca di studiare di più siccome la prossima settimana abbiamo il compito in classe.- dice la prof.
Insieme torniamo a posto e vedo Luke sbuffare.
Cos'è non gli è piaciuto essere umiliato così?
Passo il resto dell'ora a disegnare continuando a sentirmi il suo sguardo addosso.
La campanella finalmente suona!
Raccolgo velocemente la roba sul banco buttandola dentro la borsa e faccio per avviarmi all'uscita quando vengo bloccata dalla prof.
-Talia vedo che sei molto brava in matematica.- dice lei.
-Già, è stata una materia che mi è sempre piaciuta.-
Annuisce soddisfatta.
-Dal momento che sei così brava, ti vorrei fare una proposta.- dice lei guardandomi dritta negli occhi.
Qualquadra non cosa.
-Vedi, come saprai esiste un dopo scuola;si tiene ogni martedì dopo le lezioni da una mia collega, per gli alunni non tanto bravi che faticano a capire la mia materia.-
Dove vuole andare a parare?
Non capisco, ha appena detto che sono brava.
annuisco facendo segno di continuare.
-Domani ci sarebbe questo dopo scuola, però la mia collega è malata e non ci può andare. Vedendo che sei molto brava nella mia materia pur non prestando molta attenzione mi chiedevo se potresti andare a prendere il suo posto per questa settimana.-
Non so cosa dire.
L'idea di fare l'insegnante di fronte a non so quanto studenti non mi fa impazzire.
-Prof, apprezzo il fatto che mi sta chiedendo una cosa così importante ma, dovrei spiegare una lezione di fronte a una classe? Non penso di potercela fare.- dico imbarazzata.
-hahaha ma no mia cara, forse mi sono spiegata male. Non ci mando intere classi ma solo quelle persone che non capiscono per niente la matematica. E per adesso c'è solo una persona. Magari con te capirà, è in più non pensare di non trarne profitto, se accetti ti metterò un più ogni volta che andrai a dare ripetizione a questa persona. E ti dico di più, se riuscirai a fargli prendere la sufficienza alla sua prossima verifica ti metterò un 10 come primo voto.- mi dice lei.
Ok ora ragioniamo!
È una cosa allettante, ci guadagnarei molto.
Insomma non è una cosa che ti capita tutti i giorni, e poi quanto può essere difficile spiegare a una sola persona la matematica?
È come dare ripetizioni giusto?
-Bhe, visto che si tratta di una sola persona accetto con piacere questo impegno!- le dico sorridendogli.
-Perfetto! Il dopo scuola c'è martedì e giovedì dopo scuola dalle 3 alle 5, nell aula 313 all'ultimo piano. Grazie mille per aver accettato.-
-si figuri, non potevo fare diversamente dopo tutto quello che mi ha detto.- dico.
Saluto la prof ed esco dalla classe.
I corridoi sono vuoti.
Guardo l'ora dal cellulare; sono le 14:10, e questo vuol dire che la prof mi ha trattenuta per dieci minuti a parlare.
Mi avvio verso l'uscita quando una voce si rivolge a me all'improvviso, regalandomi il secondo infarto della giornata.
-E così darai ripetizioni di matematica?-
Non ho nemmeno bisogno di girarmi per sapere chi è perché conosco quella voce.
Cerco di regolarizzare il mio respiro accelerato per lo spavento.
-E tu da dove diavolo spunti?-
Luke ride mentre viene al mio fianco.
La sua risata è un suono talmente contagioso che quasi mi devo trattenere dal ridere. Insieme ci abbiamo verso l'uscita della scuola.
-Suonata la campanella sono andato un attimo in bagno prima di uscire e quando sono passato di qua tornando indietro ho sentito quello che ti ha chiesto la prof.- dice lui.
-aaaah ok .- rispondo non sapendo bene che aggiungere.
Questo ragazzo mi confonde sempre di più.
-Pensi di riuscire nell'intento che ti ha dato la prof?- chiede lui.
-Bhe penso di sì, quanto potrà essere difficile spiegare la matematica a qualcuno?- dico.
Luke si mette a ridere.
-Perché ridi?- gli chiedo cercando di non ridere anche io.
-è che magari ti capita uno che è proprio negato.- dice.
-se mi capiterà uno negato vuol dire che mi impegnerò ancora di più per fargliela capire.- dico.
Luke mi guarda e cerca di non ridere fallendo miseramente.
Ma cos'ha nella scatola cranica?
Confusa dal suo atteggiamento non dico niente e insieme ci avviamo all'uscita della scuola.

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