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Vengo svegliata dal mio cellulare che sta squillando come un matto.
Lo prendo dal comodino svogliatamente e rispondo alla chiamata.
-Pronto?- dico con la voce ancora impastata dal sonno.
-Talia ma dove sei? La campanella è già suonata!- urla Mikey dall'altra parte del telefono.
Ci metto qualche secondo a realizzare quello che ha detto.
Mi alzo di scatto dal letto e guardo l'ora sulla sveglia.
08:00.
Cazzo! La devo finire di arrivare in ritardo!
-Pony non ho sentito la sveglia, mi vesto alla veloce e vedo se mi fanno entrare alla prima ora.-
-Ok poi fammi sapere.-
Chiudo la chiamata e prendo le prime cose che mi capitano in mano dal l'armadio poi corro in bagno a vestirmi e a farmi una coda alta.
Ritorno in camera per mettermi le scarpe e mi fiondo giù dalle scale correndo verso la scuola come se fossi inseguita da un serial killer.
Sono quasi arrivata all'entrata quando inciampo sul gradino e volo per terra, sbucciandomi le ginocchia e strappandomi i leggins.
La mia solita fortuna!
Ignoro il dolore e mi alzo riprendendo poi a correre verso la mia classe.
Ho il cuore che batte a mille per lo sforzo e mi sento mancare: saltare la colazione non è stata una buona idea visto che già di mio ho la pressione bassa, ma cerco di resistere.
Ci sono!
Busso ed entro.
Il prof di chimica mi guarda e incomincia a dire, o meglio urlare
-LE SEMBRA QUESTA l'ORA DI ARRIVARE? -
Oh, ti prego non urlare.
Già ho mal di testa, ci manca 'sto qui che urla.
-mi scus..- non mi lascia nemmeno parlare che urla ancora più forte.
-QUESTA SCUOLA NON È UN HOTEL CHE PUÒ VENIRE QUAND..-
È troppo.
-Talia stai bene??sei pallida come un lenzuolo.- mi chiede Luke urlando dall'ultimo banco.
Sento la sua voce farsi sempre più lontana, fino a non capire nemmeno quello che dice.
pian piano mi si appanna la vista e tutto intorno a me si dissolve, fino a quando non mi sento cadere e tutto ciò che vedo è il buio.

*^*^*^*
Sento che qualcuno mi sta schiaffeggiando leggermente la faccia, come per farmi svegliare.
In effetti sono sdraiata, non so dove ma è  scomodo.
Sembra quasi un pavimento.
Pian piano apro gli occhi e la prima cosa che vedo è Luke che mi tiene sollevate le gambe, lo sguardo preoccupato.
Noto gli altri compagni di classe accerchiati intorno a me.
Cosa è successo?
Cerco di capire chi mi stava pigliando a schiaffi fino a due secondi fa, giro la testa e vedo Mikey accovacciato di fianco a me, anche lui preoccupato.
-cos'è successo?- chiedo con un filo di voce a Mikey.
Mi sento ancora rincoglionita.
-Sei svenuta Talia.-
Sbuffo.
Che giornata. Mi ci mancava svenire oltre che arrivare in ritardo.
Cerco di alzarmi stufa di essere al centro dell'attenzione, ma nemmeno il tempo di provarci che vengo spinta giù da Mikey.
-Ehi sei appena svenuta, non ti puoi alzare come se nulla fosse! L'hai fatta colazione stamattina?- mi chiede lui.
-No che non l'ho fatta, ero in ritardo quindi sono uscita subito di casa.- rispondo un po' seccata. Pensavo fosse ovvio, non svengo mica per sport!
Luke mi molla le gambe
appoggiandole sul pavimento e si avvicina a me, aiutandomi a mettermi seduta.
Sembra tutto ok. lo ringrazio.
-Penso di riuscire ad alzarmi ora.-
-Aspetta ti aiuto.- dice Luke.
Mi aiuta a mettermi in piedi tenendomi per un braccio, il suo braccio invece è attorno al mio fianco pronto a sorreggermi in caso mi mancassero le forze.
Sento però che va già molto meglio.
-Grazie.-
-Ok, dopo questo bello spettacolo che Zanda ci ha regalato possiamo ritornare alla lezione. Andate a posto invece di stare tutti in piedi imbambolati- dice il prof indicando gli altri alunni.
Ma tu guarda che merda.
-E tu!- il prof indica Luke.
-Accompagnala in infermeria.-
E così usciamo entrambi dalla classe con Luke che mi sorregge come prima.
È una cosa imbarazzante, ma gliene sono grata visto che in effetti non mi sento ancora bene e il viaggio in infermeria richiedeva più energia di quanta non ne abbia in questo momento.
Arriviamo infine e sotto istruzioni della infermiera mi siedo sul lettino e bevo a piccoli sorsi un bicchiere di acqua e zucchero che mi è stato prontamente preparato.
Luke è seduto affianco a me sul lettino, non smette per un secondo di fissarmi come se volesse accertarsi che io faccia come mi è stato detto.
Restiamo in silenzio mentre finisco di bere.
-Ti senti meglio ora?- mi chiede quasi...preoccupato.
Gli rispondo seriamente.
-Meglio di prima, mi fa solo un po male la testa.-
-e ci credo, hai tirato una bella testata quando sei caduta. Per fortuna non ti sei fatta niente.-
Rientra l'infermiera interrompendo la conversazione e mi prende il bicchiere vuoto dalle mani, quindi si accuccia davanti a me.
-E queste come te le sei fatta?-
indica le mie ginocchia sbucciate.
Oh. Me le ero quasi scordate.
-Visto che ero in ritardo stavo correndo per cercare di arrivare il prima possibile e sono caduta poco prima di entrare.-
Mi gratto distrattamente la testa per nascondere l'imbarazzo.
-Per quanto tu sia una ragazza simpatica, preferirei vederti di meno in infermiera. La prossima volta facciamo sia solo per una visita di cortesia!-
Mi sorride e io le sorrido a mia volta, un po' di imbarazzo se ne va.
L'infermiera prende del cotone e del disinfettante e procede a pulire piano le abrasioni sulle mie ginocchia, facendomi comunque sussultare per il bruciore.
Non mi è mai piaciuto il disinfettante.
Infine mi applica dei  cerotti e mi lascia andare.
La ringrazio ancora ed esco, seguita da Luke. Siamo in corridoio e lo vedo intento a fissarmi.
-Comunque l'infermiera ha ragione.- mi dice.
-Ragione su cosa?-
-E già la terza volta che sei in infermeria. O sei una persona estremamente maldestra, o la fortuna non è dalla tua parte.-
Non riesco ad arrabbiarmi e cominciò a ridere.
-Io direi entrambe!-
Lui si mette a ridere con me.
Faccio per aprire la porta della classe quando Luke mi blocca afferrandomi il polso.
-Che stai facendo?- gli chiedo.
-Bhe, secondo me è inutile rientrare in classe ora che sono già passati dieci minuti, e in più non hai ancora fatto colazione. Quindi ora andiamo a fare colazione.-
senza darmi il tempo di rispondergli mi prende per il polso e inizia a condurmi lontano dall'aula.
-ti ho accompagnato in infermeria già due volte, almeno fatti assistere per bene. Magari mi assumono-
Mi sorride e io scoppio a ridere fino a che non arriviamo davanti al bar fuori dalla scuola.
Lui mi molla il polso e mi guarda.
È lì mi viene un'idea geniale.
Sbarro gli occhi come se cercassi di metterlo a fuoco e barcollo un istante.
-Sai...Non credo sia stata una bella idea farmi fare tutta questa strada dopo che sono svenuta....-
Provo a replicare il tono di voce flebile che avevo prima quando mi sono svegliata in classe.
Lo sguardo divertito che aveva si trasforma in un'espressione spaventata; spalanca di colpo gli occhi e si avvicina a me velocemente.
-Ehi stai bene?-
-Si sto ben....-
Non finisco la frase e mi accascio volutamente per terra.
Lui mi afferra di colpo per i fianchi e comincia a parlare a macchinetta
-Ehiehiehiehiehi nonono non svenire! Cazzo non dovevo farti correre!-
Alzo lo sguardo verso di lui e scoppio a ridere.
Lui mi guarda sbigottito.
-HAHAHAHA TI STAVO PRENDENDO IN GIRO E TU CI HAI CREDUTO!- gli dico.
Rimane fermo lì a guardarmi.
-Tu piccola ingrata come hai osat....-
Gli sfuggo dalle mani prima che finisca e corro verso il bar. Entro e me lo trovò subito dietro che ride.
-Questa me la paghi razza di folletto malefico che non sei altro.-
-non è colpa mia se sei una giraffa credulona.- gli rispondo ghignando.
Ci sediamo su un tavolo a arriva una cameriera a prendere le ordinazioni.
-Cosa volete ragazzi?-
-Io prendo un caffè e una brioche al cioccolato.-
Rispondo subito, affamata.
-e lei?-
la cameriera si rivolge a Luke.
-Io prendo la stessa cosa che ha ordinato lei.-
-ok ve li porto subito.-
Ci lascia al tavolo e dopo qualche minuto ci porta tutto al tavolo.
Incomincio subito a bere il mio caffè quando la cameriera parla di nuovo.
-Comunque complimenti, siete una bellissima coppia.-
Il caffè mi va di traverso e inizio a tossire.
Che ha appena detto!?
Noi due? Una coppia? È già tanto se stiamo parlando civilmente!
Risponde Luke al posto mio, peccato che abbia la bocca piena e non si capisca nulla.
-Gnoi gnon sciamho Inshieme shiamo sholo compashi shi shuola.-
Mi devo trattenere dal ridere.
-e che schifo chiudi quella bocca! Non ti hanno insegnato che non si parla con la bocca piena?!- dico a Luke.
Lui mi guarda divertito e alza le spalle.
Sospiro esasperata e rispondo alla cameriera
-Guardi che non stiamo insieme.-
La cameriera si scusa e se ne va.
Mi giro verso Luke che ha ripreso a mangiare; ha la bocca piena e sembra un criceto.
Come ci sono finita a fare colazione con sto qui?
Bevo il mio caffè e mangio la brioche.
Alzo lo sguardo e noto che Luke mi sta guardando; scoppio a ridere perché ha la bocca sporca di cioccolata.
-Perché ridi?- chiese lui confuso.
-Perché sei tutto sporco di cioccolata sulla faccia! Un bambino sa mangiare meglio!-
Luke prende subito dei fazzoletti e si pulisce la bocca.
Poi prende un pezzo di carta lo appallottola e me lo lancia in faccia -ma stai zitta elfo che non sei altro.- dice ridendo.
-Come osi gigante che non sei altro!-
-Oso eccome nano da giardino!-
-Se non la pianti questo nano da giardino ti amputa le gambe.-
Continuano a battibeccare fino quando non ci alziamo e andiamo a pagare.
ci avviamo a scuola per entrare alla seconda ora. Rimaniamo in corridoio a fissarci per un po fino a quando la campanella della seconda ora suona, ci salutiamo con la mano da lontano e ognuno entra nella rispettiva classe.
Che cosa è appena successo?

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