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Raggiungo Luke correndo girando l'angolo del mio palazzo è quello che vedo mi fa rimanere a bocca aperta.
Parcheggiata al lato del marciapiede si trova una stupenda Harley nera che risplende sotto la luce del sole mattutino di Sidney.
-bella vero?- dice Luke riferendosi alla sua moto.
-bella? È stupenda cazzo!- dico io tutta esaltata.
Ho sempre amato le moto da quando ero piccola, fino a quel giorno...
Mando via dalla mia testa quel spiacevole ricordo e mi concentro sulla bellezza della moto.
Lui in tutta risposta ride alla mia affermazione da bambina esaltata e monta in sella alla moto.
-dai su Talia monta in sella.-
Lo guardo accendere la moto e guardandomi aspettando che salga sopra anche io.
Per quanto sono curiosa e in estasi all'idea di salire su quella bellissima moto, c'è una vocina in un'angolino del mio cervello,che urla a pieni polmoni per farsi sentire: "Vai a scuola, non andare con lui! È SBAGLIATO! SUCCEDERA COME QUELLA VOLTA!"
Se fossi una ragazza intelligente darei ascolto alla mia coscienza, ma sono troppo curiosa di vedere cosa ha in mente.
E poi è da troppo tempo, e da quel giorno che non salgo su una moto...
Per i rimorsi e le paranoie ci farò i conti stasera.
Dopo tutto non succederà nulla di male no?
-hai intenzione di stare lì tutto il giorno Talia?- dice Luke risvegliandomi dal monologo interiore con la mia coscienza.
-Ma la sai guidare almeno?- dico indicando la moto.
-secondo te?-
-mm io ho qualche dubbio.-
-vabbè se non sali io parto eh.- dice lui facendo il finto offeso, andando più in là con la moto.
Ma mi piglia per il culo.
-Ehi aspetta!- gli urlo.
Lui si ferma con la moto a qualche passo più in là per poi girarsi ridendo verso di me.
Il mio cuore sta scoppiando per la visuale che ho davanti.
-Dai su sali.- mi dice lui.
È così feci.
Con molta calma salgo sulla moto.
Non succederà come quella volta.
Mi ripeto mentalmente per convincermi che andrà tutto bene .
Dopotutto non deve scoprire che sono curiosa per la sua sorpresa.
Mi siedo e cerco di tenermi con le mani ai lati del sellino posteriore.
-Scusa ma non mettiamo i caschi?-dico chiedendo a Luke.
-Naaah tanto vado piano,e poi fa troppo caldo.-
Non mi è passata questa evenienza.
E se andasse veloce?
Nella mia mente riaffiora lontano quel giorno passato, come per ricordarmi cosa era successo l'ultima volta che ero salita su una moto.
Scuoto la testa come per scacciare via quel ricordo.
Adesso no.
Luke parte con la moto e alla prima curva rischio già di volare fuori dalla moto, siccome le mani scivolano dal sellino in pelle perché non fanno bene contatto.
-Talia tieniti a me o sennò cadi.-
Imbarazzata e grata che Luke sia girato di spalle, così da non vedere la mia faccia completamente rossa, gli cingo con le braccia la vita.
Devo dire che ha delle bellissime spalle.
Passiamo dieci minuti buoni a girare per le strade di  Sidney, con questa leggera brezza portata dalla velocità della moto, con i miei capelli portati indietro dal vento e il suo odore che mi riempie le narici.
Mi perdo ad osservare tutto intorno a me, dai palazzi luccicanti sotto la luce del sole sembrando quasi innaturali,godendomi questo momento.
Dopo un bel po quello che vedo cambia, e intorno a me non ci sono più palazzi di una città frenetica già di prima mattina,non ci sono più i tanti incroci pieno di macchine, ma bensì una stradina di campagna, contornata da alberi.
-Luke si può sapere dove stiamo andando?- chiedo dopo un po.
Ora non siamo più in centro città, ma siamo più in periferia.
-tieniti forte.- dice lui urlando un po' di più per farsi sentire sovrastando il rumore del vento, girando leggermente la testa per lanciarmi una occhiata.
I miei polmoni si svuotano, facendomi rimanere senza aria.
Non può averlo detto sul serio.
Come per contraddire il mio pensiero lui accelera di brutta maniera, e mentre prima vedevo quello intorno a me nitido è chiaro, ora vedo solo macchie di colori sfocate.
Lancio un urlo per la paura.
Sento Luke ridere davanti a me.
Attacco il mio busto alla schiena di Luke, annullando le distanze, stringendo con tutta la mia forza la vita di Luke.
Le immagini nella mia testa stanno continuando ad apparire come immagini che scorrono veloci una dietro l'altra.
La sua moto.
io e lui, in quella piccola periferia sperduta, a percorrere quella stradina sotto quei bellissimi uliveti.
Cerco di non ricadere nel passato, di non ricadere in quel giorno e ritorno nel presente, imponendo alla mia mente di smetterla,ed io sono  sempre più terrorizzata ed impaurita.
-Ma sei ritardato?! Siamo anche senza casco cazzo! Giuro che se arrivano in quel cazzo di posto sani e salvi appena scendiamo ti ammazzo io!-urlò per farmi smentire.
Dopotutto non  è colpa mia se ho paura della velocità.
-Hahaha vedrai che andrà tutto bene, e poi così arriviamo prima.- urla Luke ridendo.
Sta andando troppo veloce e in salita, e per di più ho perso il conto di quante volte abbiamo girato prima a destra e poi sinistra e via così.
-vuoi vederla una cosa?- mi chiede urlando Luke.
"Vuoi vederla una cosa nana?"
Sento la sua voce forte e chiara, come se fossi ritornata indietro nel passato, in quel giorno di mezza estate.
Il mio corpo e scosso da tremiti e penso e sento il sangue gelarmi nelle vene.
Ma io non faccio in tempo a rispondere che lui impenna percorrendo un pezzo di strada solo con la ruota posteriore della moto.
Il mio cuore smette di battere per un secondo per poi riprendere a battere all'impazzata, come se volesse uscire fuori dalla mia cassa toracica.
Lancio un urlo talmente forte che mi sa che persino in Cina si stanno strappando le orecchie.
Stiamo andando talmente forte che sento le lacrime agli occhi, mentre mi aggrappo a Luke con tutta la forza che ho per non cadere all'indietro, tremando come se fossi bagnata dalla testa ai piedi in pieno inverno.
E mentre stiamo sfrecciando in impennata su questa stradina di campagna con Luke che ride davanti a me, la mia mente mi riporta nel passato, un quel giorno, facendomi rivivere il giorno più brutto della mia vita.
-L..LUKE H...HO P...PP..PAURA CAZZO!- urlo con tutto il fiato che ho in corpo per farmi sentire, stringendo con la mano il lembo della sua maglietta.
Penso di essere incollata a Luke per la paura.
Lui sentendo il panico nella mia voce ritorna a sfrecciare sulla strada su due ruote, diminuendo la velocità.
Mi guardo intorno e noto che siamo circondati di alberi che ci fanno ombra, riparandosi dai raggi del sole ormai alto in cielo.
Il mio cuore non ne vuole sapere di smettere di battere all'impazzata.
-Ehi stai bene?- chiede Luke preoccupato.
Io in tutta risposta mi stringo di più a lui.
Stupido Hemmings ossigenato.
Mi hai fatto prendere ottocento infarti.
Lo sapevo che mi dovevo salire su quella moto.
Ci fermiamo di colpo con la moto vicino a una stradina che si inoltra nel bosco.
Luke fa per scendere ma si blocca sentendo ancora le mie braccia strette saldamente sulla sua vita.
fa per dirmi qualcosa ma io slego le mie braccia dalla sua vita e scendo di fretta e furia, incamminandomi velocemente verso quella stradina che da sul bosco.
-Ehi Talia!- mi chiama Luke da dietro ma non lo ascolto.
-Taliaaaa!-
Sono tremendamente incazzata con lui.
Lo sapevo di non dover venire con lui.
Sento le foglie dietro di me scricchiolare, segno che Luke ha aumentato il passo per raggiungermi.
Incomincio a camminare ancora più veloce ma lui mi raggiunge afferrandomi per il polso, facendomi girare di scatto.

-Talia ma che ti prende?-Chiede lui con il fiatone.
-Che mi prende?! CHE MI PRENDE!? MI HAI FATTO MORIRE DI PAURA SU QUELLA FOTTUTISSIMA CAZZO DI MOTO LUKE!- dico urlando e sentendo gli occhi inumidirsi.
-CAZZO MI HAI FATTO PERDERE 5ANNI DI VITA CON QUELLA CAZZO DI IMPENNATA DI MERDA! A CASA CI TORNO A PIEDI!- continuo ad urlare con la voce rotta dal pianto.
-COSA CAZZO HAI IN QUELLA TESTA EH!? LO SAPEV- riesco a finire la frase, che Luke si inginocchia e mi stringe in un abbraccio che mi fa rimanere senza fiato, accarezzandomi la schiena con la mano.
-Scusa Talia se avessi saputo che hai così paura della velocità non sarei andato così forte.- mi dice lui dolcemente,stringendomi più forte.
Sento tutta l'ansia e la paura provata su quella cazzo di moto uscire a dirotto.
-Sei uno stupido Lukeeee- dico piangendo come una bambina tra le sue braccia.
Luke mi tiene stretta tra le sue braccia, cullandomi dolcemente finché non smetto  di singhiozzare rumorosamente.
Gli sembrerò una stupida bambina, ma lui non sa cosa è successo quel giorno.
Ma risalire su quella moto è stato orribile, pensavo di aver superato quel giorno.
Ma invece è ancora più vivo che mai nella mia mente.
Si stacca da ma e porta una sua mano sulla mia guancia, raccogliendo una lacrima con il pollice, guardandomi come se fosse colpa sua di questo mio stato.
Vorrei smettere di piangere ma le lacrime escono copiose dai miei occhi, è pur avendo Luke davanti a me lo vedo sfocato.
-Talia giuro su dio che al ritorno andiamo in macchina. Te lo giuro te lo giuro.
Non so se è perché hai soltanto paura delle moto o se c'è qualcosa di più, ma sappi che con me ne puoi parlare. Se vuoi ora, dopo o tra un mese
Ma sappi che io ci sono.
Lo sapevo cazzo è colpa mia se stai così!
Ti prego Talia scusami sono un coglione!.- dice incazzato con se stesso e guardandomi in modo triste
Io non riuscendo a parlare annuisco con la testa, guardando le foglie sparse per terra.
-N..non è colpa tua.- dico con la voce rotta dal pianto.
Lui porta anche l'altra mano sulla mia guancia e poggia la sua fronte sulla mia.
-Dai vieni, hai una sorpresa che ti aspetta. E per piacere, non per offenderti, tu sei sempre bella, ma quando sorridi sei bellissima, quindi   basta piangere e fammi un bel sorriso.- dice lui a sua volta sorridendomi.
Io cerco di fargli un accenno di sorriso, e a quando pare lui e lo fa bastare perché mi regala un sorriso più bello di quello di prima.
Stacca la sua fronte dalla mia e mi prende per mano.
Insieme ci incamminiamo nel bosco, e l'unico rumore che si smette sono i nostri respiri e lo scricchiolare delle foglie cadute degli alberi sotto i nostri passi.
Dopo pochi passi Luke si ferma e si accuccia per terra, tenendo il peso sulle ginocchia dandomi la schiena.
-Che stai facendo?- gli chiedo con voce roca del pianto di prima.
-Vieni sali in spalletta.- dice lui.
-e non te lo ripeterò una seconda volta.-
Senza dire nulla gli salgo sulla schiena, agganciando le braccia intorno al suo collo con le sue mani che mi tengono per le coscie.
Lui incomincia a saltellare e a ridere.
-Hahaha sei leggerissima.-
Dice incominciando a camminare,addentrandosi sempre di più per il bosco, in direzione di una meta a me sconosciuta.

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